Le statue, qualcosa a metà tra reliquiario buddhista e attrazione per turisti, risultavano inaccettabili alle autorità cinesi: perciò hanno dovuto sparire
Sono 260, approssimativamente, le statue degli Arhat che sono state rimosse nella famosa località di attrazione turistica della città di Wu’an, nella provincia dell’Hebei, vicino a Pechino. Rimane in bilico anche il destino di ulteriori statue, più di 200.
Le statue degli Arhat sono rappresentazione dei discepoli del Buddha che hanno penetrato l’intuizione della vera natura dell’esistenza, raggiungendo quindi il nirvana.
Già in dicembre Bitter Winter aveva riferito che la popolazione locale usava svariati ingegnosi sistemi per coprire e nascondere queste opere d’arte religiosa, dopo che 500 statue di Arhat, nella famosa Zona panoramica di Qibugou della città di Wu’an, nell’Hebei, erano state messe nell’elenco di quelle che le autorità avrebbero rimosso. I cittadini, per coprirle, hanno tentato di usare manifesti e teloni. Purtroppo alla fine le statue non sono sfuggite al loro destino.
Originariamente le statue degli Arhat erano collocate lungo il cammino che sale la montagna della Zona panoramica di Qibugou, disposte in quattro colonne, e la strada vi passava attraverso. Negli ultimi giorni, il reporter di Bitter Winter è tornato in quella zona, scoprendo che lungo la via non vi è più traccia delle statue, a eccezione dei segni sul terreno lasciati dalla rimozione.
Un uomo che lavora nella Zona panoramica ha riferito che, durante la perlustrazione della città, la Squadra investigativa centrale ha disposto che le statue venissero rimosse. A metà dicembre il capo della sezione del Dipartimento delle forze armate del borgo si è presentato di persona per dirigere una squadra di demolizione, con un escavatore e una gru, per rimuovere le statue degli Arhat.
Al momento circa 260 statue sono state rimosse e trasferite in un lontano appezzamento di terreno, vuoto, situato nei pressi delle strutture sciistiche della Zona panoramica. Dal momento che le altre statue degli Arhat si trovano in zone maggiormente elevate e sono perciò più difficili da muovere, per il momento restano nascoste dietro alcuni manifesti, in attesa della rimozione.
«Benché siano nascoste dietro i manifesti, ora è difficile salvarle. Non ci sono notizie sulla loro rimozione», ha aggiunto l’uomo, disperato.
La Zona panoramica di Qibugou è una delle attrazioni turistiche nazionali cinesi di categoria 4A e uno dei principali progetti di accoglienza turistica della provincia dell’Hebei (le attrazioni di questo tipo in Cina sono organizzate in fasce di importanza, con una scala in cui 5A indica il livello più elevato). Nel maggio 2009, l’intera area è stata riprogettata e rinnovata, con un investimento complessivo di 1,2 miliardi di renminbi (approssimativamente 177.260.000 dollari americani). Le 500 statue degli Arhat erano tra i punti di interesse famosi della zona, e richiamavano molta attenzione da parte dei turisti. Oggi, con il PCC che lavora per distruggere le statue religiose che si trovino nei luoghi all’aperto, sono state spazzate via in un attimo.
Servizio di Dai Quansheng