L’8 maggio, la polizia di pubblica sicurezza, la SWAT e funzionari della gestione urbana di Jilin, una cittadina nella provincia dello Jilin, hanno confiscato una chiesa vicino alla zona residenziale chiamata “Beijijiayuan”. Hanno sequestrato quattro fedeli cristiani per prevenirne ogni reazione, ammanettando gli astanti che scattavano foto e che facevano commenti, per poi caricarli in fretta sulle automobili della polizia.
Verso le 12,30, due auto della polizia di pubblica sicurezza, quattro auto della SWAT e cinque auto della gestione urbana hanno preso d’assalto la chiesa. Con un nastro, gli agenti della polizia hanno transennato un spazio di 30 metri davanti all’edificio, iniziando a rimuoverne la croce e a sigillarne le porte. Alcuni fedeli hanno tentato di discutere con i poliziotti interferendo con la rimozione, ma gli agenti non si sono fermati. La situazione ha attirato circa 30 spettatori. Vedendo che due persone stavano scattando foto con i cellulari, gli agenti hanno subito preso e distrutto i telefonini, spingendo i proprietari, dopo averle ammanettate, in auto. Altri, nella folla, hanno manifestato il proprio dissenso: gli agenti hanno immediatamente ordinato loro di tacere, ammonendoli a non divulgare alcuna notizia. La polizia ha quindi ammanettato altre due persone che continuavano a commentare i fatti, suscitando il panico tra la folla, che, a poco a poco, si è dispersa. A una certa distanza, alcuni testimoni hanno cercato di osservare la scena con un telescopio, fino a quando non hanno scoperto che due funzionari di polizia armati, all’interno di un’auto della SWAT, stavano sorvegliando i dintorni, e quindi hanno desistito.
Dopo la confisca della chiesa, la polizia ha portato via a forza quattro fedeli che avevano interferito con l’evento. Adesso la chiesa resta ancora sotto il controllo del Partito Comunista Cinese, con agenti in borghese che ne sorvegliano spesso i dintorni.
Servizio di Piao Junying