In una giornata di denuncia della persecuzione e di sostegno alla libertà religiosa, il nostro direttore responsabile è stato premiato per i contributi dati al tema
Massimo Intrvigne
Al Salone Internazionale del libro di Torino, la rassegna dell’editoria al secondo posto in Europa per dimensioni, ogni anno i premi FIRMA (Festival Internazionale delle religioni, musica e arti) onorano le personalità che, nel mondo, promuovono la libertà religiosa e il dialogo fra le religioni. Quest’anno la cerimonia di premiazione si è svolta nel contesto di un evento pubblico incentrato sul tema della persecuzione contro le religioni, che si è tenuto nello stesso Salone del Libro, ed è stata preceduta da una sessione a porte chiuse dell’International Religious Freedom Roundtable, la prima in assoluto in Italia, alla Terrazza Solferino. Alla tavola rotonda hanno partecipato numerosi gruppi religiosi e ONG, assieme a esponenti politici italiani e a diplomatici provenienti dagli Stati Uniti d’America. Fra i temi trattati vi è stata la condizione dei rifugiati cinesi appartenenti alla Chiesa di Dio Onnipotente, che arrivano in Europa per sfuggire alla persecuzione religiosa. Meno del 15% di loro ha ottenuto asilo nel Vecchio Continente, contro l’85% del Canada e il 100% della Nuova Zelanda.
Nel corso dell’evento aperto al pubblico si è tenuta anche la prima proiezione in Italia del documentario Piazza Tiananmen e la persecuzione religiosa in Cina, prodotto da Bitter Winter. Il video descrive quanto avvenuto il 4 giugno 1989 in Piazza Tiananmen, a Pechino, e problematizza il peso dell’impatto che quegli eventi possono avere avuto sulle religioni in Cina, sia contribuendo al risveglio delle fedi sia spaventando i dirigenti del PCC, e quindi causando la successiva repressione di tutte le religioni.
Un rifugiato appartenente alla Chiesa di Dio Onnipotente ha quindi raccontato la propria esperienza di persecuzione e di tortura vissuta in Cina, seguito poi da testimonianze analoghe e altrettanto tragiche riferite da un fedele della comunità ahmadiyya, un movimento religioso musulmano perseguitato in Pakistan e in Algeria.
Infine sono stati conferiti i premi FIRMA a personalità che operano per promuovere la libertà religiosa e i diritti umani, in Italia e nel mondo: Hong Tao Tze, di Taiwan, fondatore della scuola di qi gong Tai Ji Men e della Federation of World Peace and Love; l’apostolo Naasón Joaquín García, guida della Chiesa Luz del Mundo, che ha sede in Messico, e del suo network di attività umanitarie e caritative; Greg Mitchell, fondatore dell’ International Religious Freedom Roundtable; il giornalista italiano di confessione pentecostale, nonché coraggioso promotore della libertà religiosa, Alessandro Iovino.
Il premio per la stampa, riservato ai giornalisti che promuovono la libertà religiosa, è stato assegnato a Marco Respinti, direttore responsabile di Bitter Winter. Durante la cerimonia di assegnazione, Respinti si è detto convinto che la giuria non stesse premiando lui solo, bensì l’intero staff di Bitter Winter, quindi la caporedattrice Arune Kontautaitė, i webmaster, i traduttori e i redattori delle edizioni in otto lingue. Ma soprattutto, i giornalisti coraggiosi che rischiano di continuo di essere arrestati pur di inviare notizie, video e immagini dalla Cina.
Il principale quotidiano di Torino, La Stampa, ha dato notizia dell’evento con un articolo pubblicato nella propria stimata sezione dedicata alle questioni religiose.