I familiari dei fedeli della Chiesa di Dio Onnipotente fuggiti all’estero costretti a collaborare con il PCC per far tornare gli esuli in Cina. Dove saranno perseguitati
di Jiang Tao
A causa della repressione e della persecuzione che subiscono in patria molti fedeli della Chiesa di Dio Onnipotente (CDO) sono fuggiti all’estero. Per farli tornare in Cina, dove molto probabilmente verrebbero imprigionati e torturati, il PCC organizza i cosiddetti “gruppi di ricerca parenti” che si recano nei Paesi in cui gli esuli hanno trovato rifugio, per esempio in Corea del Sud. Per manipolare l’opinione pubblica e fare pressione sul governo sudcoreano affinché li estradi, i familiari vengono trascinati all’estero con trucchi, minacce e coercizioni, e costretti a prendere parte alle false dimostrazioni inscenate dalla fanatica sudcoreana e attivista filocomunista O Myung-ok.
Anche se finora tutti questi tentativi sono finiti male, il regime cinese continua a fare pressioni sulle famiglie dei fedeli della CDO affinché si impegnino a far tornare in Cina i loro congiunti. Alcuni hanno condiviso con Bitter Winter le loro esperienze.
Promesse ricompense economiche
Una donna il cui fratello è fuggito in Corea del Sud è stata avvicinata molte volte dai funzionari del governo affinché andasse a “cercarlo”. Se avesse accettato, le sarebbero state date decine di migliaia di renminbi e tutte le spese di viaggio sarebbero state rimborsate.
La donna ritiene che non siano dei normali funzionari governativi e ha aggiunto: «Sembra che abbiano potere ovunque in Cina. Per convincermi hanno promesso di aiutarmi a risolvere qualsiasi problema potesse sorgere nella mia vita, compresi i miei affari». L’idea che le persone che la avvicinavano facessero parte di unità statali speciali accresceva ulteriormente le sue preoccupazioni per la situazione del fratello.
I funzionari hanno detto alla donna che in Corea del Sud il fratello è un dirigente della CDO e che riportarlo in Cina è un compito importante, lei però temendo che venga arrestato si è rifiutata di collaborare.
Costretti a “cercare i parenti”
L’anno scorso, la polizia ha arrestato e interrogato una fedele della CDO cercando di costringerla a fornire informazioni su suo figlio, anch’egli un fedele della CDO fuggito all’estero. La donna si è però rifiutata di dire qualsiasi cosa.
Dopo nove mesi di detenzione, la donna è stata rilasciata su cauzione a condizione che avrebbe convinto il figlio a tornare in Cina o ad agire come spia del PCC all’estero per accogliere informazioni sui correligionari all’estero. La donna si è nuovamente rifiutata di obbedire e due mesi dopo è stata riportata in una struttura detentiva dove aspetta di essere processata.
Tutta la famiglia di un altro fedele della CDO residente nella provincia centrale dell’Henan ha dovuto fuggire di casa per sottrarsi alla repressione del PCC. A partire dallo scorso anno, funzionari dell’amministrazione locale hanno fatto pressioni sul capo famiglia affinché tutta la famiglia andasse all’estero “in cerca del figlio”. Sapendo che se fosse tornato sarebbe stato brutalmente torturato e imprigionato, il padre ha detto che non poteva andarsene a causa dei propri affari. I funzionari hanno continuato a insistere e, siccome le pressioni aumentavano, la famiglia ha deciso di fuggire.
Un parente di un altro fedele della CDO fuggito all’estero ha riferito a Bitter Winter che alcuni funzionari governativi gli hanno fatto visita numerose volte sul posto di lavoro al fine di costringerlo a unirsi a uno dei “gruppi di ricerca parenti”. Lo hanno minacciato dicendogli che se anche avesse cambiato lavoro lo avrebbero trovato comunque.
L’uomo ha ricordato: «Una volta, diversi agenti dell’Ufficio per la sicurezza dello Stato e dell’Ufficio per la sicurezza pubblica sono venuti a cercarmi dove lavoro spaventando me e i miei superiori». Queste visite hanno avuto un effetto negativo sul suo lavoro e sulla vita in generale. Incapace di resistere ancora alla pressione crescente e non sapendo più come affrontarla, l’uomo sta pensando di andare all’estero a “cercare il suo parente”.
Impossibilitati a vedere i loro cari
Il padre di un fedele della CDO recatosi in Corea del Sud con un gruppo organizzato dal governo ha raccontato che, una volta sceso dall’aereo a Seoul, il gruppo di parenti è stato prelevato da persone appositamente incaricate. Uno dei funzionari di accompagnamento gli ha detto che avevano “gruppi di ricerca parenti” in tutta la Cina e anche un ufficio di collegamento in Corea.
Secondo i fedeli rifugiati in Corea del Sud, i parenti che “sono venuti a cercarli” si sono rifiutati di vederli quando sono andati a prenderli all’aeroporto. Nonostante avessero ripetutamente invitato i loro congiunti a incontrarli nei locali della Chiesa a Seoul, il gruppo comandato da O Myung-ok stava fuori a gridare slogan contro la CDO.
Il padre del fedele della CDO ha detto che prima del viaggio in Corea del Sud, i funzionari avevano chiesto ai componenti del gruppo di non andare nelle case dei loro cari o di incontrarli nella Chiesa senza permesso. I funzionari hanno spiegato che se fossero stati fotografati insieme ai loro parenti della CDO, ciò non stato sarebbe stato un bene per l’immagine delle manifestazioni.
«Ogni volta che il PCC organizza un “gruppo di ricerca parenti” per manifestare in Corea del Sud alimenta deliberatamente l’idea che i credenti della CDO abbandonino le loro case e i loro parenti e diffonde voci secondo cui la Chiesa controlla totalmente i propri fedeli. Tutto ciò per indurre il governo sudcoreano a estradarli in Cina».
Il familiare di un fedele della CDO che è andato in Corea del Sud ha rivelato che le dichiarazioni e le azioni dei parenti sono sotto il completo controllo di O Myung-ok.
L’uomo ha poi aggiunto: «I funzionari ci hanno detto che delle persone ci avrebbero guidati e che saremmo stati intervistati. Ci hanno anche suggerito cosa dire, per esempio che la CDO controlla il mio parente in Corea». Le autorità li hanno inoltre costretti a firmare un accordo di riservatezza in base al quale sarebbero stati ritenuti responsabili o addirittura incarcerati se avessero rivelato qualcosa sui “gruppi ricerca parenti”.
(Tutte le fotografie sono state fornite dalla Chiesa di Dio Onnipotente)