Un documento confidenziale adottato dall’amministrazione comunale di una delle città della provincia elenca misure specifiche atte a reprimere la libertà religiosa. Fra queste figurano la propaganda online e la promozione del clero “patriottico”
Bitter Winter ha avuto accesso a un documento confidenziale che delinea la logica della supervisione delle attività religiose in una città della provincia dell’Henan. Il documento è intitolato Quadro di supervisione e auto-ispezione per l’implementazione del lavoro religioso da parte delle autorità centrali. Vi si affrontano questioni concernenti sia la repressione delle chiese cattoliche clandestine e dele attività di carattere religioso svolte in Cina da cittadini stranieri in Cina sia le campagne di propaganda antireligiosa online.
Secondo il documento, «l’indipendenza e l’autonomia» della Chiesa Cattolica in Cina rimane uno degli obiettivi principali della politica del governo in tema di religione. Il documento impone infatti di formare sacerdoti cattolici patriottici sia giovani sia di mezza età e a promuovere vescovi nominati e consacrati dal governo onde «garantire che in Cina la leadership cattolica sia esercitata da patrioti».
Per «trasformare le forze cattoliche clandestine», il documento dispone che vengano eseguite «autoispezioni» sull’efficacia delle misure che vietano le attività religiose così come sul numero di chiese chiuse e di vescovi, sacerdoti e fedeli «trasformati».
Viene quindi confermata la priorità della persecuzione del cristianesimo sudcoreano , affermando che tutte le attività religiose sostenute da Paesi stranieri devono essere indagate e punite. Si ordina inoltre di «resistere alle ingerenze cattoliche straniere negli affari della Chiesa cinese, di trovare soluzioni adeguate al “doppiogiochismo” mostrato da alcuni membri del personale religioso, di indagare scrupolosamente e di punire chi riceva e trasmetta direttive straniere».
Sono poi previste misure di controllo specifiche per indagare e punire le persone coinvolte nella pubblicazione online di contenuti religiosi «dannosi». Per rafforzare la diffusione sul web di opinioni anti-religiose, il documento incoraggia l’attività di “rieducazione” rivolta ai grandi oppositori della religione on-line, cioè a opinion leader quali studiosi, celebrità e pop star che contano un gran numero di follower su Weibo, un sito web cinese di microblogging.
I punti focali della politica sulla religione rimangono peraltro il controllo di essa nelle scuole e la gestione economica dei siti religiosi, ma anche l’eliminazione dell’abbigliamento tipico e dell’architettura caratteristica delle minoranze etniche.
Servizio di Jiang Tao