Il regime ricompensa i delatori e intimidisce le famiglie dei fedeli che fuggono dalla persecuzione
di Zhang Wenshu
Zhang Yanling ha 51 anni ed è una fedele della Chiesa di Dio Onnipotente (CDO), il movimento religioso più perseguitato di tutta la Cina. I vicini di casa la descrivono come una persona sincera, di buon cuore e onesta, ma l’anno scorso il regime ha scatenato una campagna di ricerca per rintracciarla e arrestarla come se fosse una pericolosa criminale.
Il 4 settembre la sezione dell’Ufficio per la sicurezza pubblica della contea di Sishui nella giurisdizione di Jining, una città nella provincia orientale dello Shandong, ha emesso un mandato di cattura per Zhang, che è ricercata con l’accusa di «orchestrare e usare un’organizzazione xie jiao per sabotare l’applicazione della legge». L’articolo 300 del Codice penale cinese recita: «Chiunque organizzi o utilizzi una setta superstiziosa, una società segreta o un’organizzazione settaria [xie jiao] o sfrutti la superstizione per sabotare l’attuazione di qualsiasi legge o regolamento amministrativo dello Stato sarà condannato alla detenzione per non meno di tre anni ma non più di sette, oltre a un’ammenda; se le circostanze sono particolarmente gravi, la condanna sarà da non meno di sette anni fino all’ergastolo, oltre a un’ammenda o la confisca dei beni […]».
Per incoraggiare le persone a fornire indizi che potrebbero facilitarne l’arresto, la fotografia di Zhang Yanling, corredata di tutte le informazioni personali, è stata diffusa dai media statali Qilu TV e dal popolare notiziario Qilu Evening News. Sul diffuso sito di messaggistica WeChat è stato creato appositamente un gruppo per darle la caccia e a chi fornirà indizi sulla donna verranno riconosciute ricompense economiche che vanno da 5mila a 10mila renminbi (da 720 a 1.440 dollari statunitensi).
La madre di Zhang Yanling e anche un fedele della CDO, entrambi sulla settantina, sono stati arrestati il 22 giugno 2018 grazie a una soffiata. Zhang, che all’epoca era una responsabile della CDO, è riuscita a fuggire, ma da allora viene braccata dal PCC. Sua madre, nonostante l’età, è stata condannata a quattro anni di carcere solo perché in casa aveva dei libri pubblicati dalla chiesa.
La sentenza contro la madre di Zhang Yanling, pubblicata sul sito web China Judgments Online
Zhang Yanling ha riferito a Bitter Winter che la sua famiglia è finita in carcere in quanto ritenuta «colpevole per associazione», una tattica che il PCC usa spesso per perseguitare i credenti. Le autorità hanno anche fatto pressioni su di loro per scoprire dove fosse la donna. Zhang Yanling ha aggiunto: «La polizia ha minacciato mia suocera di trattenere in arresto mio figlio, suo nipote, fino a quando non avesse fornito informazioni sulla mia ubicazione».
Da quando è stata diffusa a livello nazionale la notizia della ricompensa per la sua cattura, la vita di Zhang non è più stata la stessa e a tal proposito la donna ha commentato: «Non oso uscire per paura di essere riconosciuta e denunciata dai vicini. Mi sento come un uccello in gabbia ».
Numerosi documenti interni del PCC a cui Bitter Winter ha avuto accesso in tutte le parti del Paese dimostrano che il regime ha adottato una serie di provvedimenti volti a sradicare completamente la CDO. Tali misure comprendono gli sforzi per rintracciare i fedeli della CDO che hanno lasciato i loro luoghi di residenza per sfuggire alle persecuzioni, le ricompense ai delatori e l’implementazione della sorveglianza ad alta tecnologia. Alcune amministrazioni locali hanno definito quella di chi fa la spia denunciando i fedeli una «condotta eroica e ammirevole». Le persone vengono incoraggiate a segnalarli in modo proattivo e a fornire indizi sui fedeli della CDO promettendo ricompense fino a 300mila renminbi (circa 43mila dollari).
Il 20 agosto 2019 la sezione dell’Ufficio per la sicurezza pubblica della contea di Chiping nell’area metropolitana di Liaocheng, una città nello Shandong, ha diramato online una taglia offrendo 2mila renminbi (circa 290 dollari) a chi fornisce informazioni su quattro fedeli della CDO originari della contea. Tra questi un uomo di nome Sun e sua moglie che da 5 anni vivono da fuggitivi per evitare l’arresto.
A proposito del mandato di cattura che la riguarda Sun ha commentato: «La nostra fede non dovrebbe fare di noi dei criminali fuorilegge. Il PCC non solo ci ha resi dei senzatetto, ma ci dà anche la caccia offrendo ricompense. È malvagio, è come dire che il nero è bianco».
La moglie ha aggiunto: «Siccome le nostre foto sono state pubblicate online, ovunque andiamo abbiamo paura di essere identificati. Non possiamo uscire, figuriamoci trovare un lavoro retribuito per mantenerci. Siamo sempre in pericolo perché dobbiamo mostrare i nostri documenti d’identità ogni volta che affittiamo un appartamento, prendiamo un autobus o ci facciamo visitare da un medico. Siamo in fuga da cinque anni, ci nascondiamo e ci spostiamo da una casa in affitto a un’altra. Il PCC non ci lascia in pace».
Temendo di essere scoperta e denunciata dai vicini, la coppia ha dovuto nuovamente trasferirsi.