Contro i movimenti religiosi, le autorità cinesi continuano a utilizzare gli stessi metodi usati per combattere il crimine organizzato.
Secondo fonti ben informate, nel corso di una riunione tenutasi in agosto, le autorità provinciali dello Shandong hanno stabilito di intensificare la persecuzione della Chiesa di Dio Onnipotente (CDO), un nuovo movimento religioso cinese di origine cristiana. L’operazione, della durata di tre mesi, sarà implementata in ottemperanza alla campagna lanciata a livello nazionale per «spazzare via le bande criminali ed eliminare il male», una politica che è stata adottata dal Comitato centrale del Partito Comunista e dal Consiglio di Stato cinese il 24 gennaio.
Come già riferito da Bitter Winter, le autorità cinesi stanno trattando alcuni movimenti religiosi come bande criminali e, per annientarli, impiegano gli stessi strumenti che usano per combattere il crimine organizzato.
Stando alle nostre fonti, nella città di Laixi, nella provincia dello Shandong, le autorità hanno ordinato alla polizia di essere pronta 18 ore al giorno a ricevere l’ordine di arrestare i fedeli della CDO in qualsiasi momento.
Il 4 settembre, le autorità della città-contea di Laixi, dipendente dalla città sub-provinciale di Qingdao, hanno inviato un nutrito gruppo di poliziotti per arrestare i fedeli del CDO dell’area urbana sotto la propria giurisdizione. Quel giorno, in un solo villaggio della città di Nanshu, sono stati arrestati illegalmente almeno sei fedeli della Chiesa, mentre le loro case venivano razziate e almeno 100mila renminbi (circa 15mila dollari) sequestrati.
Altri fedeli della Chiesa sono stati arrestati quello stesso giorno. Il 1 settembre, alle 5,00, quando Zhong Lin è uscita a buttare la spazzatura, due agenti in borghese sono scesi dall’auto e l’hanno arrestata immediatamente dopo averne verificato l’identità. Dopo averla ammanettata con forza e averle infilato un cappuccio nero in testa, l’hanno costretta a salire su una volante della polizia.
Più o meno nello stesso momento, mentre un altro fedele, Liu Chunmei, si stava preparando per andare al lavoro, la polizia ha fatto irruzione in casa sua e l’ha arrestato.
Alle 7,00 dello stesso giorno, una quindicina di poliziotti in borghese dell’Ufficio della sicurezza pubblica di Laixi hanno circondato la casa di Ji Mingyan e l’hanno arrestata insieme ad altri tre fedeli della Chiesa. Gli agenti hanno poi messo le manette e infilato un cappuccio nero in testa a tutti e quattro, impedendo loro di muoversi. Hanno quindi razziato la casa di Ji e frugato in ogni angolo, compresi gli armadi, il frigorifero, l’armadio e il cortile, cercando anche sopra e sotto il letto. Alla fine i poliziotti hanno sequestrato quattro computer portatili, oltre 100mila renminbi in contanti e altri oggetti di valore. Poi tutti e quattro i cristiani sono stati scortati alla stazione di polizia della città. Quattro agenti hanno quindi organizzato un appostamento presso la casa di Ji Mingyan per tendere un agguato e arrestare altri fedeli.
Nelle prime ore del mattino del 2 settembre la polizia ha effettuato altri arresti in tre villaggi situati in un’altra area urbana di Laixi.
(Per proteggere l’identità delle persone, tutti i nomi qui usati sono pseudonimi.)
Servizio di Jiang Tao