Un tribunale di Bengbu, nell’Anhui, multa e condanna 24 fedeli della Chiesa di Dio Onnipotente al carcere per “insegnamenti eterodossi”.
Il 26 luglio, il tribunale del distretto di Yuhui della città di Bengbu, nella provincia dell’Anhui, ha condannato 24 membri della Chiesa di Dio Onnipotente (CDO) a restare in carcere, multandoli per «avere utilizzato un’organizzazione xie jiao con l’obiettivo di ostacolare l’esecuzione delle leggi». Due persone sono state condannate a cinque anni e mezzo di reclusione, e multate per 10mila renminbi; a quattro sono stati comminati quattro anni e multati per 8mila renminbi; dodici sono state condannate a tre anni e mezzo, e multate per 8mila renminbi; e sei persone sono state condannate a tre anni di prigione, con condanne che vanno da quattro a cinque anni, e multate per 4mila renminbi.
Secondo quanto riferito dai nostri informatori, il 16 luglio 2016, dopo mesi di monitoraggio e di sorveglianza dei fedeli locali della CDO, la sezione dell’Ufficio della sicurezza pubblica di Bengbu ha istituito un gruppo speciale per progettarne l’arresto.
Il 29 agosto, l’amministrazione locale ha inviato oltre cento agenti di polizia, circondando cinque luoghi di ritrovo della Chiesa nella Zona di sviluppo industriale ad alta tecnologia della città, oltre che nei distretti di Yuhui, Huaishang e Longzihu. Gli agenti hanno arrestato 36 cristiani, perquisendone illegalmente le abitazioni e saccheggiandone gli oggetti di valore.
Gli arrestati sono stati trattenuti due giorni nella sede dell’Ufficio della sicurezza pubblica con l’accusa di «gestire e utilizzare un’organizzazione xie jiao per ostacolare l’applicazione della legge», e successivamente trasferiti al Primo e al Secondo centro di detenzione di Bengbu. La CDO subisce le persecuzioni delle autorità cinesi dal 1995, anno in cui questo nuovo movimento religioso di origine cristiana è stato incluso nel registro nazionale delle organizzazioni xie jiao (insegnamenti eterodossi). Qualsiasi legame con questa Chiesa è considerato un crimine e porta all’arresto, alla detenzione o alla reclusione ai sensi dell’articolo 300 del codice penale cinese.
Servizio di Jiang Tao