La polizia blocca altre false dimostrazioni inscenate in Corea del Sud da funzionari del PCC e attivisti anti-sette ai danni di rifugiati che non hanno colpe.
Negli ultimi giorni, Bitter Winter ha dato notizia delle false “manifestazioni spontanee” organizzate in Corea del Sud contro la Chiesa di Dio Onnipotente (CDO) da funzionari del Partito Comunista Cinese (PCC) giunti appositamente dalla Cina e inscenate da parenti dei richiedenti asilo che erano stati “persuasi” a unirsi a loro assieme ad esponenti locali delle associazioni anti-sette guidati dall’attivista filocinese O Myung-ok. Per una fortunata coincidenza, il giornalista austriaco Peter Zoehrer, segretario del FOREF (Forum for Religious Freedom in Europe), si trovava in quei giorni a Seoul per raccogliere testimonianze di fedeli della CDO torturati in Cina, e ha potuto quindi documentare e fotografare gli eventi per Bitter Winter.
Il 4 settembre , alle 10,00, grazie alla mediazione della polizia, O e i suoi colleghi hanno dovuto consentire ai fedeli della CDO d’incontrare i propri parenti. Come hanno essi stessi riferito a Zoehrer dopo l’incontro, i fedeli della CDO hanno spiegato ai propri familiari che quella di fuggire in Corea del Sud, Paese dove possono praticare apertamente la propria religione, era stata una loro libera decisione maturata davanti alla persecuzione disumana a cui il regime comunista sottopone la loro Chiesa in Cina, precisando inoltre che sono totalmente liberi di muoversi a proprio piacimento. Quando, a turno, i fedeli della CDO hanno rivolto alcune domande ai propri familiari, come per esempio chi avesse riferito loro che la Chiesa li avrebbe trattenuti contro la loro volontà, perché si fossero recati in Corea del Sud proprio in quel momento, chi li avesse portati lì, chi avesse pagato i biglietti, e così via, non hanno ottenuto alcuna risposta diretta.
Nel frattempo O ha continuato a creare problemi all’esterno dell’edificio della CDO con il pretesto di «cercare i parenti». Il 4 settembre , alle 13,15, una ventina di manifestanti capeggiati da O si sono presentati davanti alla chiesa della CDO a Chungcheongbuk-do. Dopo avere appeso alcuni striscioni lungo le strade che conducono alla chiesa, si sono preparati per inscenare un’ennesima dimostrazione anti-CDO. Sul posto vi erano la KBS e la CBS, i due principali media coreani, che seguivano la dimostrazione e poi riferirne. A differenza di quanto avvenutoa Onsu il 2 settembre, a questa dimostrazione non hanno preso parte i parenti cinesi dei richiedenti asilo della CDO.
Alle 13,48 un uomo sulla cinquantina è saltato urlando sul retro di un camion, mentre altri scandivano slogan che riecheggiavano le sue urla in coreano. Quando O gli si è avvicinata e gli ha susssurrato qualcosa, l’uomo ha estratto un foglio già scritto e ha iniziato a declamarne il contenuto ad alta voce.
Poco dopo l’inizio della manifestazione sono arrivati altri dimostranti a bordo di un’auto. Le donne di questo nuovo gruppo indossavano il velo e gli uomini erano di carnagione scura: non sembravano affatto coreani. Quando i poliziotti hanno chiesto loro perché si trovassero lì, hanno risposto di essere stati «convocati» senza davvero sapere cosa dovessero fare dopo. Avendo gli agenti spiegato che era in corso una manifestazione e che sarebbe stato meglio se se ne fossero andati, si sono rapidamente dispersi.
Alle 13,53, un avvocato che rappresentava la CDO è uscito dall’edificio per notificare ai dimostranti che avevano superato i limiti che la legge impone a questo tipo di manifestazioni: i dimostranti erano infatti entrati nei locali di proprietà della Chiesa. Ha dunque chiesto loro di spostare il camion che avevano parcheggiato di fronte all’edificio e anche di rimuovere gli striscioni appesi. Per tutta risposta, il capo dei dimostranti ha cominciato a gridare come un forsennato e, rifiutatosi di spostare il camion con il pretesto di non avere con sé le chiavi, ha affrontato rabbiosamente l’avvocato. Ai fedeli della CDO non è rimasto altro che chiamare la polizia.
Arrivati pochi minuti dopo, gli agenti , hanno cercato di trattare con i manifestanti per sgomberarli.
Alle 14,21, O e il suo gruppo sono quindi stati costretti a spostare il camion e gli striscioni; dopodiché i manifestanti si sono diretti in corteo verso ovest. Davanti alla chiesa ne è rimasto solo qualcuno, che poi la polizia ha fatto defluire in una strada adiacente. Il tutto è durato solo mezz’ora e si è risolto in un fallimento.
Quando, alle 14,50, Zoehrer si è presentato all’ingresso della chiesa, la KBS, la CBS e altre stazioni televisive hanno chiesto di poterlo intervistare. Vedendo i giornalisti avvicinarsi a Zoehrer , O se ne è subito andata. La presenza di un giornalista straniero non era né nei suoi piani né in quelli del PCC.
Alle 15,00, il reporter e produttore della KBS, Cheongju. ha intervistato a lungo Zoehrer nell’ufficio della security della chiesa, domandandogli, in particolare della persecuzione che la CDO subisce in Cina, se i suoi fedeli siano riparati in Corea del Sud per quel motivoe cosa ne pensasse lui del rispetto dei diritti umani dei rifugiati appartenenti a quella Chiesa. Zoehrer ha così spiegato che nessuno può seriamente contestare che in Cina la CDO sia perseguitata e che i suoi fedeli siano fuggiti in Corea del Sud per sottrarsi alle persecuzioni, aggiungendo pure che se i fedeli sono stati separati dalle loro famiglie, questo è avvenuto per colpa del PCC piuttosto che della CDO stessa. Quando gli è stato chiesto come avesse saputo della persecuzione della CDO, il giornalista austriaco ha risposto di averlo appreso dopo aver studiato quella Chiesa per più di un anno e precisando di avere trovato del tutto credibili le testimonianze rese da alcuni fedeli che aveva avuto modo d’intervistare. . Quindi ha spiegato che i fedeli della CDO si stavano preparando a rendere dichiarazioni giurate sugli abusi e sulle torture subite in Cina. Zoehrer ha anche citato il documento interno trapelato dal PCC e pubblicato da Bitter Winter sul modo per condurre una dimostrazione contro la CDO in Corea del Sud, rilevando che la sceneggiatura prevista era stata fedelmente riprodotta da O. Da testimone oculare degli eventi, ha infine aggiunto gli è parso piuttosto evidente che la maggior parte dei manifestanti fosse stata ingaggiata tra teppisti che non avevano nemmeno l’idea di cosa fosse la CDO.
E ha concluso: «I padri fondatori degli Stati Uniti erano puritani europei che hanno raggiunto l’America perché in Europa era loro negata la libertà di culto. Per questo proprio gli Stati Unitinon dimenticano mai l’importanza della libertà religiosa. Il cado della CDO non è diverso: i suoi fedeli arrivano in Corea del Sud tra mille difficioltà per ritrovare la libertà, la libertà religiosa e i diritti umani». L’intera intervista è durata un’ora e mezza.