Il PCC raccoglie informazioni sui fedeli della CDO fuggiti dalla Cina, e usa agenti e propaganda online per perseguitarli: chi vi si oppone è considerato ostile
di Bai Shengyi
La Chiesa di Dio Onnipotente è il più grande nuovo movimento religioso cristiano cinese, che a causa della sua rapida crescita è stato visto dal PCC come una minaccia. È stato incluso nell’elenco degli xie jiao nel 1995 e sin da allora è divenuto il movimento religioso più bersagliato e aspramente perseguitato nel Paese. Sotto l’oppressione spietata del Partito, spesso accompagnata da torture e lunghe detenzioni, alcuni fedeli sono stati costretti a fuggire all’estero, ma le autorità non hanno rinunciato a perseguitarli.
Una chiamata a creare un database dei fedeli della CDO all’estero
Il PCC ha iniziato da lungo tempo a raccogliere informazioni sui fedeli della CDO fuggiti all’estero. Bitter Winter è entrato in possesso della copia di un documento, emesso nel 2015 in una località nella provincia nordorientale del Liaoning, dal titolo Piano di lavoro per lo svolgimento di indagini online, indagini all’estero e progetto speciale di repressione contro il Falun Gong e altre organizzazioni xie jiao. Nella documentazione ufficiale, ci si riferisce spesso alle due diverse modalità di indagine e al progetto di repressione come a «Due indagini, un progetto». Il documento dispone la raccolta completa delle informazioni relative ai fedeli, fuggiti all’estero, del Falun Gong, della Chiesa di Dio Onnipotente e di alcuni altri gruppi religiosi e richiama alla creazione di un dettagliato «database dei fedeli degli xie jiao, all’estero».
L’«indagine all’estero» prevede due fasi specifiche. Il primo consiste in una raccolta completa delle informazioni riguardanti i fedeli di gruppi religiosi iscritti nell’elenco degli xie jiao che hanno lasciato la Cina. Le informazioni da raccogliere obbligatoriamente comprendono: il nome cinese, il nome straniero assunto, il sesso, fotografie, la nazionalità attuale, le attività condotte all’estero, tipo e data dei nuovi documenti d’identità (carta d’identità, passaporto, permesso di soggiorno o certificati dello stato di rifugiato e così via), oltre alla data di scadenza dei documenti stessi, alla data di nascita e al periodo in cui hanno lasciato la Cina. Laddove fosse possibile, dovrebbero essere prodotti il riconoscimento facciale e le relative comparazioni con il sistema centrale.
La seconda misura intende indagare le figure chiave dei gruppi religiosi vietati dal PCC che non abbiano ancora lasciato la Cina per accertare se siano in possesso di documentazione idonea a viaggiare al di fuori della Cina. A tale scopo, per determinare se ciascun fedele possegga documenti di entrata/uscita, occorrerà utilizzare appieno il “Sistema di gestione delle informazioni dei fedeli degli xie jiao” della sicurezza pubblica e i registri precedenti delle indagini su Falun Gong e Chiesa di Dio Onnipotente a partire dal 2014.
Agenti segreti e propaganda online
Nel 2018, in una località della provincia del Liaoning è stato emesso un Piano per la campagna speciale di di prevenzione e soppressione contro il Falun Gong e altre organizzazioni xie jiao. Il documento stabilisce quanto segue: «Imponendo il nostro controllo sull’infiltrazione online dei siti web centrali della Chiesa di Dio Onnipotente all’estero, indagheremo e comprenderemo la composizione della comunità dell’organizzazione e il sistema organizzativo in patria e fuori».
Secondo la CDO, i profili email personali e social media dei suoi fedeli residenti all’estero vengono attaccati di frequente. Molti dei credenti hanno visto comparire sugli schermi dei loro computer un avviso che diceva: «Il tuo profilo email è stato attaccato da hacker di parte governativa».
Inoltre, gli agenti segreti del PCC online si fingono spesso credenti della CDO per guadagnarsi l’accesso alle comunità degli espatriati, intrusione che rende insicuro anche all’estero chi è sfuggito alla persecuzione del PCC.
«Si possono identificare gli agenti speciali del Partito per il fatto che non si curano dell’aspetto religioso; sono desiderosi esclusivamente di apprendere i dati personali dei leader della Chiesa e dei credenti di nazionalità cinese che la frequentano con regolarità. Sono molto zelanti nel fare domande sulla Chiesa all’estero», questo ha raccontato a Bitter Winter un fedele che vive attualmente in Corea del Sud.
Ci ha fornito un solo esempio per quanto riguarda il suo Paese d’adozione: O Myung-ok, un’agente del PCC. Tempo fa, è entrata nella sede di Seul della CDO con il pretesto di «dare un’occhiata al Vangelo della Chiesa», ha fatto domande sui credenti e sulla Chiesa e ha scattato di nascosto delle fotografie alle persone che erano presenti in quel momento. Solo più tardi i fedeli hanno scoperto che dirige un canale media filo-PCC e “anti-sette” e lavora a stretto contatto con le autorità cinesi, costringendo i parenti dei fedeli della CDO a recarsi in Corea del Sud per partecipare a manifestazioni falsamente spontanee contro la Chiesa stessa.
Tali manifestazioni, messe in scena affinché le autorità sudcoreane condannino all’estradizione i fedeli della CDO richiedenti asilo, sono state più volte organizzate dal PCC davanti alle sedi di Seul della CDO. Una ha avuto luogo anche quattro giorni fa, il 22 luglio.
La O aiuta inoltre a organizzare “gruppi di ricerca” in Corea del Sud per manipolare i parenti rimasti in Cina affinché persuadano i loro cari a tornare a casa. Molti di coloro che hanno acconsentito a rientrare sono stati arrestati subito dopo il ritorno in patria; di qualcuno, non si sa più nulla da allora.
Il PCC ha mobilitato anche il proprio gigantesco cyber-esercito per diffamare online la Chiesa di Dio Onnipotente e altri gruppi religiosi presenti nell’elenco degli xie jiao tramite commenti falsi, manipolazione dell’opinione pubblica e propaganda.
Dividi e disgrega
I fedeli con ruoli di responsabilità nella Chiesa all’estero sono il bersaglio principale della repressione attuata dal PCC. Nel 2018, in una località del Liaoning è stato emesso un Piano d’azione speciale per prevenire e combattere il Falun Gong e altre organizzazioni xie jiao, che richiama all’inasprimento della repressione ai danni dei fedeli chiave di tali gruppi religiosi che si trovino all’estero. Elenca misure specifiche, per esempio «organizzare e lanciare attacchi segreti; rafforzare lo spionaggio interno; accertare le informazioni su persone e operazioni chiave; ottenere contatti di intelligence interni, in grado di dare l’allarme fin da subito e di livello approfondito». Il testo sprona inoltre a «scegliere accuratamente la tempistica e condurre gli attacchi con ogni mezzo possibile».
Il documento del Liaoning del 2015 che abbiamo citato in precedenza riporta anch’esso misure analoghe: «Sulla base di informazioni accertate relative ai fedeli, [le autorità] dovranno rintracciare ciascun fedele e sviluppare un piano operativo speciale personalizzato, con i suoi legami domestici e il relativo background da tenere in conto. Dopo che il Gruppo centrale a capo delle azioni anti-xie jiao avrà approvato il piano, dovranno essere prese tutte le misure per imporre loro persuasione, disgregazione, repressione e dissuasione».
Ogni sostegno alla CDO significa ostilità al Partito
Bitter Winter ha avuto accesso a un ulteriore documento, emesso in una località della provincia settentrionale dello Shanxi nel 2019. È intitolato Nota sulla conduzione di ricerche sui danni provocati dall’organizzazione xie jiao di Dio Onnipotente, relative contromisure e altri argomenti e rivela che il PCC ha promosso campagne contro la Chiesa di Dio Onnipotente all’estero per più di dieci anni.
Tra gli scopi primari dell’indagine sui fedeli della CDO, il documento intima di sondare quali siano le organizzazioni o i privati che sostengono la Chiesa. Richiama a determinare «il supporto che la Chiesa di Dio Onnipotente ha ottenuto all’estero, che sia da parte dei governi oppure no» e a reperire informazioni a proposito dei suoi contatti con altri individui e organizzazioni che il PCC consideri «forze ostili».
Naturalmente gli Stati Uniti d’America devono essere inclusi in tale lista di “forze ostili”. In gennaio Ta Kung Pao, un media portavoce del Partito, ha pubblicato un articolo che accusa il vicepresidente Mike Pence di sostenere la Chiesa di Dio Onnipotente, sulla base del fatto che questi «promuove la libertà religiosa». Il pezzo biasima inoltre che il Dipartimento di Stato «usi i soliti vecchi trucchi» nel sostegno e nella difesa della Chiesa di Dio Onnipotente, cosa che, proclama il PCC, significa «usare una organizzazione xie jiao per impegnarsi in azioni separatiste».