Una fedele di una chiesa coreana della città di Hailin, nella provincia dello Heilongjiang, è stata intimidita dalle autorità, che le hanno proibito di tenere riunioni religiose.
Il 19 giugno, Piao Huien, fedele di una Chiesa domestica coreana di Hailin, è stata intimidita dalle autorità che le hanno proibito di tenere riunioni e che le hanno fatto firmare una dichiarazione, siglata con le sue impronte digitali, con la quale abiurava la fede. Le hanno detto che la Chiesa alla quale apparteneva era considerata forza ostile dal governo cinese e che se avesse continuato a praticare la fede, avrebbe agito contro il Partito Comunista.
Spesso Piao Huien invitava correligionari di origine coreana a frequentare riunioni nella sua chiesa, fondata da sudcoreani che vivono in Cina. La donna ha dichiarato che la chiesa, prima curata direttamente da predicatori sudcoreani, è stata per un certo tempo obiettivo di repressione e sorveglianza da parte delle autorità cinesi. I predicatori della chiesa, Jin Jishun e Han Mingzhe (entrambi pseudonimi), marito e moglie, sono stati arrestati dalla polizia locale e obbligati a tornare in Corea del Sud.
Dal mese di aprile, il governo cinese ha iniziato ad applicare il Piano per la campagna speciale di indagini e incriminazioni legali di infiltrazioni cristiane sudcoreane, rivolto contro le Chiese domestiche fondate in Cina da cristiani sudcoreani. Il programma esige che le autorità di ogni livello sopprimano e reprimano questi gruppi, facendo regolarmente rapporto.
Servizio di Piao Junying