Anche un’epidemia di un virus letale non ha ammorbidito le persecuzioni religiose del PCC: numerose chiese delle Tre Autonomie sono state perseguitate negli ultimi mesi
Di Li Mingxuan
Il 24 aprile una chiesa delle Tre Autonomie di Weifang, nella provincia orientale dello Shandong, è stata rasa al suolo. Un fedele locale ha detto che la chiesa, costruita in stile europeo nel 2009, con i soldi delle offerte della comunità, è stata demolita perché le autorità l’hanno dichiarata “costruzione illegale”.
Per evitare che i fedeli protestassero, la demolizione è iniziata alle 5 del mattino quel giorno, quando agenti della polizia si sono posti a guardia del sito. «È così un peccato che questa chiesa graziosa sia scomparsa», dice un residente che ha assistito alla demolizione. «Il governo è impazzito!».
Video: la demolizione della chiesa di Weifang
Il 10 aprile una chiesa delle Tre Autonomie, costruita 20 anni fa nella città con status di prefettura di Fuzhou, nella provincia sudorientale dello Jiangxi, è stata distrutta. Secondo un fedele della chiesa, era stata costruita al costo di oltre 100mila renminbi (circa 14mila dollari statunitensi), raccolti dalla comunità e aveva tutti i permessi necessari. Nonostante ciò, l’Ufficio per gli affari religiosi locale e il governo municipale hanno ordinato di demolire la chiesa.
I fedeli della comunità credono che l’amministrazione abbia ordinato la distruzione del luogo di culto perché teme che la crescita del numero di cristiani minacci il suo potere. Crede anche che la repressione sui cristiani si sia intensificata a causa del peggioramento delle relazioni fra la Cina e l’Occidente. «Molti cristiani sono scesi in strada nelle proteste di Hong Kong dell’anno scorso», dice il fedele. «Il governo pensa che gli Stati Uniti le abbiano aizzate, così impongono controlli più severi sulla nostra religione e vietano i nostri incontri».
Il 22 dicembre è stata demolita una chiesa delle Tre Autonomie nella municipalità di Xieji, nel distretto di Liangyuan di Shangqiu, una città con status di prefettura dello Henan, dopo mesi di persecuzioni governative e numerosi tentativi falliti di salvarla da parte della sua comunità.
Un fedele ha detto a Bitter Winter che l’amministrazione locale ha ordinato la chiusura della chiesa in agosto, ma la comunità ha continuato a riunirvisi. Le autorità hanno allora fatto pressioni sulla proprietaria dell’edificio religioso perché smettesse di affittare la sua proprietà, accusandola di violare la legge. La minaccia è risultata inefficace, allora i funzionari locali hanno mandato una ruspa per fare un buco in uno dei muri della chiesa. La comunità ha rabberciato il buco e ha ripreso a riunirsi.
La perseveranza della comunità ha irritato l’amministrazione locale. All’inizio di dicembre l’Ufficio per gli affari religiosi locale ha emesso un avviso per multare il suo direttore con 20mila renminbi (circa 2.800 dollari) e confiscare alla chiesa l’aria condizionata e tutti gli altri oggetti di valore. L’ingresso della chiesa è stato saldato, non lasciando più alcuna possibilità di entrare alla comunità. Successivamente, la polizia locale ha arrestato la direttrice e l’ha incarcerata per mezzo mese. Durante la sua detenzione, la chiesa è stata rasa al suolo.
Una chiesa delle Tre Autonomie a Luoyang, nello Henan, è stata ridotta in macerie l’8 novembre.
Alcune chiese sono riuscite a scampare alla demolizione, ma hanno subìto la rimozione delle croci. All’inizio di aprile un funzionario governativo della contea di Duchang, di Jiujiang nello Jiangxi, ha chiesto al direttore di una locale chiesa delle Tre Autonomie di rimuovere la croce. Ha detto che la croce era troppo «vistosa», a causa della sua vicinanza all’autostrada, e ciò non sarebbe andato bene nell’imminente ispezione dei superiori.
Il 16 aprile due funzionari pubblici della municipalità di Xishan nel distretto di Xinjian di Nanchang, capitale dello Jiangxi, hanno ordinato al direttore di una locale chiesa delle Tre Autonomie di rimuovere le sue croci e di erigere un’asta per la bandiera nazionale.