Da anni i protestanti di Yugan, una contea nella provincia dello Jiangxi, subiscono le persecuzioni del PCC e ora con la fine del lockdown gli attacchi sono ripresi
di Tang Zhe
Da quando sono state allentate le misure restrittive per il coronavirus, le amministrazioni locali della provincia sudorientale dello Jiangxi hanno intensificato la repressione dei luoghi di culto. In aprile è stata ordinata la rimozione delle croci a innumerevoli chiese di Jiujiang, Fuzhou, Fengcheng, Shangrao e altre città. Alcuni luoghi di culto sono stati svuotati e chiusi, mentre altri sono stati demoliti.
La contea di Yugan, nell’area metropolitana di Shangrao, conta più di un milione di residenti, oltre il dieci percento dei quali sono protestanti e frequentano le oltre 300 chiese delle Tre Autonomie ufficialmente riconosciute. A causa dell’elevato numero di fedeli, la contea è diventata uno degli obiettivi chiave della persecuzione religiosa del PCC. Secondo i rapporti, tra il 18 e il 30 aprile, almeno 48 chiese delle Tre Autonomie e sale per riunioni sono state chiuse.
Alla fine di aprile l’amministrazione del borgo di Shegeng ha ordinato che venisse sgombrata una chiesa delle Tre Autonomie. Uno dei fedeli della comunità ha riferito a Bitter Winter che personale dell’amministrazione guidato dal sindaco ha fatto irruzione nella chiesa, rimosso il podio, la croce e tutti gli altri simboli religiosi. Vedendo distruggere gli oggetti di valore della chiesa alcuni fedeli piangevano per la disperazione.
Il fedele ha commentato: «Da quando il gruppo centrale per la supervisione religiosa è di stanza nella contea di Yugan, i funzionari a tutti i livelli governativi lavorano senza sosta. Sia che demoliscano una chiesa o una croce, nessuno osa sfidarli. Chi protesta viene accusato di lottare contro il Partito Comunista e il governo centrale».
A metà aprile l’amministrazione del borgo di Yangbu, nella contea di Yugan, ha fatto demolire la croce di una chiesa delle Tre Autonomie. Un fedele del posto ha riferito a Bitter Winter che l’amministrazione comunale ha in programma di convertire la chiesa di 300 metri quadrati in un centro per anziani.
Il 21 aprile il segretario della sezione del Partito di un villaggio nella municipalità di Daxi nella contea di Yugan ha detto ai fedeli che la chiusura delle chiese e la rimozione delle croci è una politica dello Stato. L’uomo ha dichiarato: «Dopo un’ispezione i più alti livelli governativi hanno dichiarato che nella contea ci sono troppi credenti» e ha aggiunto: «Quando così tanti credono in Dio, chi ascolterà il Partito Comunista? Non c’è altra scelta che rimuovere le croci dalle vostre chiese».
L’uomo ha aggiunto che nuove squadre ispettive dei governi centrale, provinciale e municipale svolgeranno ulteriori ispezioni. Il segretario del partito, riferendosi alle croci e ad altri simboli religiosi ha spiegato: «Non va bene se scoprono che nella vostra chiesa ci sono ancora queste cose» e ha aggiunto che il possesso di un certificato di registrazione come luogo religioso non li avrebbe salvati e che dovranno comunque rimuovere tutti gli oggetti religiosi e svuotare la chiesa.
Video 1: demolizione della croce in cima alla chiesa centrale nel borgo di Jiulong nella contea di Yugan
Molte chiese delle Tre Autonomie e sale per riunioni sono state svuotate e fuse nelle municipalità di Meigang e Jiulong nella contea di Yugan. Un fedele ha ricordato che un funzionario del villaggio gli aveva detto che le chiese venivano unificate per ordine del governo centrale. Il fedele ha dichiarato: «Il funzionario ha spiegato che ogni livello di governo fa pressione sul livello che gli è subordinato affinché gli ordini siano eseguiti. Chiunque disobbedisce può essere etichettato come terrorista».
Video 2: una chiesa delle Tre Autonomie viene svuotata nel settore Hehuling di Yujiang
Anche i simboli religiosi nelle case dei fedeli vengono eliminati. Un fedele del borgo di Yangbu si è lamentato con Bitter Winter dicendo: «L’amministrazione ha rimosso tutti i distici che avevo nella mia abitazione. Il governo centrale non si limita a ordinare la rimozione delle croci delle chiese, ma pretende che siano rimossi anche i simboli religiosi che si trovano nelle case dei fedeli. Alla fine di aprile, in due giorni, i funzionari del villaggio hanno rimosso distici con croci da oltre cento case».
Alla fine di marzo il governo municipale di Daxi ha lanciato una speciale campagna di repressione per la rimozione dei simboli religiosi dalle abitazioni rurali che proseguirà fino alla fine di agosto. Nessun villaggio nel comune è autorizzato a erigere una croce o a esporre distici con immagini della croce.
Un fedele del posto ha commentato: «Il governo non ci permette di credere in Dio. Xi Jinping segue la stessa via di Mao Zedong, che perseguitava tutte le credenze religiose e faceva uccidere i credenti. Chi non obbedisce al presidente che ordina di non partecipare a incontri religiosi viene arrestato e finisce in carcere».