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Cittadini usati come informatori per “sradicare” i nemici

03/02/2019Li Zaili |

svolgere attività di alleanza con il partito

Attraverso metafore agricole, le autorità «scavano, riducono e sradicano» i nemici usando strumenti della Rivoluzione Culturale. Per esempio la delazione

All’inizio del 2017 le autorità della Regione autonoma uigura dello Xinjiang hanno lanciato una campagna per «scavare, ridurre e sradicare» le cosiddette «tre forze» (terrorismo, separatismo ed estremismo religioso) e i «doppiogiochisti» (cioè chi non è veramente fedele al PCC). La campagna incoraggia i cittadini a spiarsi a vicenda e così tutti sono in pericolo, giacché chiunque può essere preso di mira in quanto «colpevole per associazione».

Il 27 febbraio 2017, nel corso di una manifestazione contro il terrorismo, tenutasi a Urumqi, la capitale dello Xinjiang, il segretario del Partito Comunista della regione, Chen Quanguo, ha affermato che lo Xinjiang non potrà mai essere pacificato se non verranno eliminati i pericoli rappresentati dal terrorismo. La campagna per «scavare» (come si scava la terra o come si scava per raggiungere la radice di un problema), «ridurre» (ridurre la minaccia) e «sradicare» (ossia eliminare il terreno cattivo o sradicare le erbacce) è stata avviata per combattere una serie di minacce che il regime avverte. Il giorno stesso, oltre 10mila persone presenti alla manifestazione, tra cui la polizia della sicurezza pubblica, le milizie di base e le forze di riserva, sono salite su veicoli che si sono poi diretti verso alcune aree assegnate dello Xinjiang per una missione consiste di «mantenimento dell’ordine pubblico».

Quasi due anni dopo, alcuni abitanti dello Xinjiang hanno raccontato a Bitter Winter le esperienze vissute nella campagna per «scavare, ridurre e sradicare».

Un istruttore di un’università dello Xinjiang ha riferito che, dopo l’avvio della campagna, i funzionari del Partito hanno dato agli studenti e agli insegnanti l’opportunità di confessare: chiunque avesse partecipato ad attività religiose, visitato luoghi religiosi o avuto a che fare con questioni religiose avrebbe potuto spiegarsi. Chi avesse riconosciuto proattivamente il proprio comportamento, avrebbe potuto “evitare” la punizione.

Ma l’istruttore ha spiegato che evitare la punizione non significa necessariamente ciò che ci si potrebbe aspettare: «“Esenzione dalla punizione” non significa che non vi sarà alcuna punizione. Dipende infatti se si è detta la verità e se si tratta di tutta la verità. Se in futuro qualcuno fornirà prove contro di te e risulterà qualcosa che non hai confessato, la tua punizione sarà aumentata».

L’istruttore ha riferito a Bitter Winter che, all’inizio del 2018, un’università nello Xinjiang aveva già “scavato” almeno 50 persone e oltre 20 erano state subito punite. Non sono stati risparmiati nemmeno gli insegnanti in pensione. Nei casi meno gravi, queste persone hanno perso i propri bonus per un anno. Nei casi più seri sono state mandate nei campi per la trasformazione attraverso l’educazione. A volte, le persone sono state “scavate” solo perché in possesso di libri islamici.

Questa campagna di scavo, riduzione e sradicamento ha da tempo superato l’obiettivo di eliminare «forze violente e terroristi». L’aspetto più efficace dell’operazione di scavo, riduzione ed estirpazione consiste nel far sì che le persone si spiino a vicenda; “scava in profondità” nei problemi ideologici e sradica i nemici del governo, anche se queste persone non hanno nulla a che fare con le tre forze succitate.

Un funzionario del governo dello Xinjiang meridionale ha detto al nostro giornalista: «Un’unità di lavoro ha arrestato oltre 20 uiguri in un’unica operazione. Tutti gli uiguri che abbiano assistito a filmati sulle “tre forze”, che abbiano frequentato luoghi clandestini per leggere le Scritture o che abbiano partecipato a pellegrinaggi alla Mecca, anche se si tratta di 30 anni fa, saranno arrestati. Quando una persona viene arrestata, è costretta a fornire i nomi degli altri che conosce. Gli agenti della sicurezza pubblica indagheranno su chiunque sia stato in contatto con loro telefonicamente. È in questo modo che sono stati arrestati altri uiguri. Qui vige una regola non scritta: non appena il governo crede che ci sia un problema con un uiguro, i suoi genitori, figli e nipoti vengono tutti sottoposti a misure restrittive. Così gli uiguri non lasciano più lo Xinjiang meridionale per cercare trovare lavoro altrove».

La campagna per scavare, ridurre e sradicare è stata implementata anche rispetto al programma di «soggiorno domestico» (in cui agenti governativi sono costretti a vivere nelle case con i musulmani e ad assistere a ogni loro mossa). Un documento del programma di “casa-soggiorno” precedentemente divulgato da Bitter Winter prevede che il personale di controllo a domicilio assista le comunità nel riferire di chiunque abbia un buon rapporto con persone «coinvolte in atti di violenza o terrorismo, estremismo religioso o casi di insegnamento illegale o di studio delle Scritture».

Un altro mezzo per scavare, ridurre e sradicare consiste nel torturare i detenuti musulmani per ottenere i nomi di altri credenti. Secondo una fonte interna di un campo per la trasformazione attraverso l’educazione, in alcuni luoghi sono stati addirittura stabiliti «scavi, riduzioni e quote di sradicamento» per i detenuti. In altre parole, per completare la “trasformazione” ed essere rilasciati, i detenuti devono fornire i nomi di molti altri sospettati di essere «legati al terrorismo».

Una madre uigura ha detto a Bitter Winter che suo figlio l’anno scorso è stato rinchiuso in un campo per la trasformazione attraverso l’educazione per aver utilizzato l’app mobile Zapya. La polizia ha dichiarato che la ragione per cui lo avevano imprigionato consisteva nel fatto che intendevano continuare a «scavare, ridurre e sradicare». La polizia ha quindi fornito questa spiegazione: «Per esempio, se nella tua famiglia c’è un “estremista”, sarà lui il primo a essere arrestato. Durante l’interrogatorio e le persone che conosce e di cui riferirà verranno “smaltite” una per una. Anche le persone nelle altre famiglie saranno “eliminate” in questo modo e, alla fine, tutti i nemici del governo saranno eliminati. Questo sistema sta “distruggendo i rami e le radici”».

Si teme tra l’altro che, a causa delle quote da soddisfare e della paura delle punizioni, l’obbligo di delazione si traduca in un gran numero di accuse false e di ingiustizie. L’estrema pressione esercitata dalle autorità rende infatti solo maggiore il rischio di accuse false. Come esempio di questa pressione i locali citano un articolo pubblicato il 3 dicembre 2018 sul sito web ufficiale della Commissione per lo sviluppo e la riforma dello Xinjiang: «Guida l’intero villaggio a giurare proattivamente di smascherare e denunciare la gente; svolgi energicamente l’attività di “scavare, ridurre ed estirpare” e “l’esposizione, l’autoriflessione, la propaganda e la condanna su vasta scala”». L’articolo sostiene inoltre che le autorità locali abbiano usato questo metodo per punire dodici “doppiogiochisti” e “purificare” i membri del Partito dell’organizzazione del villaggio. Allo stesso tempo, afferma l’articolo, gli abitanti del villaggio che si comportano bene sono incoraggiati e invitati ad avvicinarsi attivamente all’organizzazione del Partito.

In marzo un rapporto sui membri del Partito che giurano fedeltà, rilasciato dall’Ufficio delle foreste e dei pascoli dello Xinjiang, menzionava la necessità di «stabilire un solido sistema di lavoro per denunciare ed esporre le persone, impegnarsi in conversazioni faccia a faccia e trattenere le persone responsabili; scoprire prontamente potenziali piste emergenti e continuare a condurre la campagna per “scavare, ridurre e sradicare”, scavando e sradicando completamente i doppiogiochisti nascosti e dormienti».

Nel febbraio 2017 il sito web della contea di Shule, nello Xinjiang, ha pubblicato un rapporto che chiede «il lancio in profondità della campagna per “scavare, ridurre e sradicare”, e scavare continuamente in profondità, reprimere severamente, come quando si cura l’erba medica, ripulendo ed estirpando completamente gli elementi ostili dal terreno fertile».

Queste tecniche, e le metafore usate per descriverle e promuoverle, ricordano la Rivoluzione Culturale. Il sito web del governo dello Xinjiang è pieno di retorica che incoraggia le persone a denunciare e a denunciarsi reciprocamente alle autorità, oltre che a criticare e a denunciare pubblicamente gli altri. Durante la Rivoluzione Culturale il PCC ha incoraggiato i colleghi, gli amici e persino le coppie sposate a denunciarsi a vicenda. Nel 1958 almeno 300mila cittadini che avevano velatamente criticato le autorità sono state denunciate ed esposte; sono state etichettate come “di destra” nella lotta di classe e sottoposte a persecuzioni politiche. Come già riferito da Bitter Winter, alcuni cosiddetti “doppiogiochisti” sono stati denunciati e condannati a 20 anni di carcere solo per aver partecipato a un pellegrinaggio 23 anni prima o per non avere fermato un “discorso reazionario” a un funerale.

Servizio di Li Zaili

Contrassegnato con: Attività anti-religiose nelle scuole cinesi, Islam, Programma di “casa-soggiorno”

Li zaili
Li Zaili

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