Fedeli arrestati sul luogo dove sorgeva la chiesa di Sanjiang, nello Zhejiang, perché sostavano in silenzio a ricordo della demolizione dell’edificio.
La chiesa di Sanjiang nella città di Wenzhou, nella prefettura di Zhenjiang, era stata demolita, usando esplosivi, nell’aprile 2014, episodio che era stato ampiamente riportato dai media internazionali, causando, a suo tempo, numerose critiche sia in Cina sia all’estero. Centinaia di persone erano state mobilitate per distruggere la chiesa, il cui costo di costruzione era stato di circa 30 milioni di renminbi (più di 4 milioni di dollari statunitensi) e l’hanno ridotta in macerie in appena dieci ore.
Il 30 aprile di quest’anno, quarto anniversario della distruzione, diversi ex parrocchiani stavano tornando da un funerale e si sono fermati presso le macerie della chiesa per un momento di silenzio. Immediatamente, numerosi agenti di polizia hanno circondato i fedeli e li hanno arrestati. Solo dopo che, negli interrogatori, si è appurato che la loro non era un’azione premeditata, sono stati rilasciati.
Secondo fonti ben informate, i cristiani che erano stati incarcerati per aver protestato contro la demolizione della chiesa nel 2014 sono tuttora sotto stretta sorveglianza. Non solo viene chiesto loro di tenere sempre con sé il telefono cellulare e di riferire i propri spostamenti, ma sono anche costretti a presentarsi tutti i mesi alle autorità e a sottoporsi a sessioni di indottrinamento, che le autorità chiamano “educazione”. Anche i cristiani che hanno parenti gravemente malati non sono risparmiati dalla persecuzione. Nel terzo anniversario della demolizione la polizia ha fermato il pastore Huang Yizi, che era stato precedentemente incarcerato per aver protetto la chiesa nel 2014.
Il 7 maggio di quest’anno,otto cristiani, che erano stati precedentemente fermati e arrestati per aver protetto la chiesa di Sanjiang quattro anni fa, sono stati ancora richiamati dalle autorità e obbligati a sottoporsi a tre giorni di “educazione”.
Secondo gli analisti, il Partito Comunista Cinese, dispiega sistematicamente rinforzi durante gli anniversari di eventi quali demolizioni di chiese o morti di persone note per tenere d’occhio i “gruppi sensibili” e per controllare strettamente l’opinione pubblica. Per esempio, la polizia ha fermato più di una decina di persone che partecipavano alla commemorazione del Premio Nobel per la Pace Liu Xiaobo sette giorni dopo la sua morte (nella tradizione buddhista e taoista, l’anima del defunto rimane nel corpo per sette giorni prima di ascendere al paradiso). Le autorità hanno bloccato tutti gli eventi organizzati per celebrare il primo anniversario della sua morte.
Servizio di Li Yijiang