La propaganda cinese ha lanciato in tutto il mondo un’offensiva a base di fake news tesa a contrastare la «prova evidente» che il virus sia giunto da un laboratorio di Wuhan
di Massimo Introvigne
Indice:
- Una teoria “marginale” balza in primo piano
- Teoria numero 1: un laboratorio di Wuhan ha creato artificialmente il virus
- Teoria numero 2: un virus naturale era conservato in un laboratorio di Wuhan e da lì è “sfuggito”
- Conclusione: come al solito, il PCC mente
Una teoria “marginale” balza in primo piano
Il 17 marzo scorso Bitter Winter ha raccontato di come uno studio sul virus responsabile del COVID-19 prodotto da due illustri scienziati cinesi, Botao Xiao della South China University of Technology di Guangzhou e Lei Xiao della Wuhan University of Science and Technology, sia stato dapprima caricato e poi cancellato dal database accademico internazionale ResearchGate. Tale studio riteneva probabile che il virus possa essere sfuggito a un laboratorio di Wuhan.
Bitter Winter e altri media internazionali che hanno reso nota la vicenda sono stati immediatamente attaccati dal PCC e dai suoi simpatizzanti sparsi per il mondo, che hanno affermato che «la scienza ufficiale» ha «provato in via definitiva» che il virus non è stato creato artificialmente in un laboratorio e che tali «teorie cospiratorie» sono state «smascherate». I due studiosi sono stati costretti a dichiarare di essersi sbagliati.
Sono trascorse tre settimane e quella che pareva un’ipotesi marginale è ora la teoria ufficiale a proposito dell’origine del virus espressa dal governo degli Stati Uniti d’America, con il segretario di Stato Mike Pompeo che afferma sia sostenuta da «prove evidenti». Si potrebbe obiettare che ciò faccia semplicemente parte della campagna elettorale statunitense, ma in Australia The Saturday Telegraph, l’edizione del sabato di The Daily Telegraph, uno dei maggiori quotidiani nazionali, ha ricevuto e sintetizzato un rapporto disposto dai Five eyes, cioè i servizi di intelligence di Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda, con evidenze analoghe. La maggior parte dei media internazionali ha aggiornato l’ipotesi del laboratorio di Wuhan da «fake news» o «complottismo» a «ipotesi credibile».
Come prevedibile, l’enorme apparato di propaganda internazionale del PCC non è rimasto fermo e sta rispondendo in maniera massiccia, ancora una volta, che la “scienza” ha provato che la teoria del laboratorio di Wuhan è falsa. Ciò che è falso, però, è la propaganda cinese. Essa crea astutamente confusione fra due diverse teorie. È fondamentale perciò comprendere come operi tale propaganda.
Teoria numero 1: un laboratorio di Wuhan ha creato artificialmente il virus
Il PCC sfrutta una tattica propagandistica ben nota: accorpa due teorie differenti e criticando l’una tenta di eliminare contemporaneamente anche l’altra. La prima teoria è che uno dei due laboratori di Wuhan, probabilmente quello dell’Istituto di virologia di Wuhan, abbia creato il virus come arma biologica. Successivamente, la Cina avrebbe diffuso intenzionalmente il virus, oppure esso sarebbe sfuggito accidentalmente al laboratorio.
Questa teoria ha ricevuto le critiche della maggior parte degli studiosi che abbiano studiato il coronavirus. Costoro affermano che i virus creati dall’uomo, per quanto abilmente prodotti, recano tracce di manipolazione umana, e che nel virus responsabile della pandemia attuale non è stata riscontrata alcuna traccia di tale genere.
Noi di Bitter Winter non siamo virologi. Non stiamo neppure giocando al gioco del virologo amatoriale e non abbiamo ragione di dubitare delle parole di quelli che paiono essere la maggioranza degli scienziati qualificati sul campo. Riteniamo però che anche posizioni minoritarie debbano essere espresse, e criticate, liberamente e che non vi sia motivo per cui i social media e altri impediscano l’espressione di teorie sul virus in vero di nicchia o marginali, quando invece permettono la circolazione di strane teorie cospiratorie su una varietà di altri argomenti. Tuttavia, non è questo il punto ora. Questa è la Teoria numero 1 e quella che abbiamo presentato su Bitter Winter e che i governi occidentali oggi stanno abbracciando è la Teoria numero 2.
Teoria numero 2: un virus naturale era conservato in un laboratorio di Wuhan e da lì è “sfuggito”
La Teoria numero 2 sostiene che il virus responsabile del COVID-19 sia stato trovato in natura, molto probabilmente nei pipistrelli. Non è dunque stato creato in laboratorio. Vi sono ampie prove, tuttavia, che un laboratorio di Wuhan abbia raccolto e conservato virus che hanno infettato i pipistrelli, così come gli stessi pipistrelli infetti. Vi sono prove secondo cui alcuni di tali virus erano quantomeno notevolmente simili a quello responsabile del COVID-19. Vi sono prove altresì che il livello della sicurezza nei laboratori di Wuhan fosse inferiore a quanto imposto dagli standard internazionali.
La Teoria numero 2 suggerisce che il virus fosse conservato in un laboratorio di Wuhan e che da lì sia “sfuggito”. Le possibilità sono molteplici. Un pipistrello potrebbe essere scappato, oppure il virus potrebbe aver infettato qualcuno che lavorava nel laboratorio, che a propria volta ha contagiato altre persone.
Permetteteci di ripeterlo ancora una volta: la Teoria 2 è diversa dalla Teoria 1. Essa non sostiene che il virus sia stato creato dall’uomo. L’obiezione che i virus creati da mano umana lascino tracce, e che tali tracce non siano state trovate, può funzionare contro la Teoria 1 ma non ci dice nulla rispetto alla Teoria 2.
Alcuni scienziati ritengono ancora che la trasmissione agli esseri umani di un virus nato originariamente negli animali sia molto più facile in un mercato del pesce che non in un laboratorio. Possono avere ragione, ma non hanno verificato personalmente il contesto della sicurezza dei laboratori di Wuhan. Inoltre, abbiamo udito infinite notizie a proposito di documenti e conversazioni fra il PCC e i funzionari dell’intelligence cinese, che sono stati diffusi e che suggeriscono che le autorità cinesi stesse stavano prendendo in seria considerazione la possibilità della fuoriuscita da un laboratorio di Wuhan.
Conclusione: come al solito, il PCC mente
La scienza ha “smascherato” la teoria del laboratorio di Wuhan? Gli scienziati ufficiali hanno criticato la Teoria 1, ma tali critiche non colpiscono la Teoria 2. Affermare che la Teoria 2 sia stata “smascherata” dalla “scienza” è semplicemente propaganda del Partito. Mantenere la confusione fra Teoria 1 e Teoria 2 è una strategia tipica del PCC.
La Teoria 2 è stata “provata”? Non l’abbiamo mai detto e la nozione di “prova” per la scienza è più complessa che in tribunale. Abbiamo ritenuto che la Teoria 2 sia possibile e forse probabile e che le obiezioni alla Teoria 1 non abbiano mai inficiato la numero 2.
Infine, la Teoria 2 si fonda sulla probabilità di un incidente, non su tracce che possano essere rinvenute nel virus. Gli scienziati non saranno in grado di provare la Teoria 2. Ma non saranno in grado neppure di smentirla. Le prove a sostegno della Teoria 2 potrebbero giungere in futuro da documenti interni cinesi rinvenuti dalle agenzie di intelligence straniere oppure da transfughi cinesi. È più che possibile che alcune di queste prove, come suggeriscono il segretario Pompeo e altri, siano già nelle mani dei leader dei Paesi occidentali. Se è così, speriamo che ciò sarà spiegato a tutto il mondo prima possibile, e che nessuna pressione o minaccia di ritorsione commerciale da parte cinese impedisca questo imprescindibile chiarimento.