In vista delle ispezioni del governo, da aprile a giugno le amministrazioni locali hanno ordinato di eliminare le croci dai tetti delle chiese sia cattoliche sia protestanti
Di Wu Xishan
Il 20 maggio più di dieci funzionari locali, compresi i direttori del Dipartimento del lavoro del Fronte Unito e dell’Ufficio per gli affari religiosi, hanno supervisionato la rimozione della croce dalla chiesa della Grande Muraglia, una chiesa delle Tre Autonomie, a Lanling, una contea della città con status di prefettura di Linyi. La croce è stata eliminata perché era «troppo vistosa».
Video: rimozione della croce della chiesa della Grande Muraglia
Il 19 maggio, in un villaggio nella giurisdizione della municipalità di Jinling, nella stessa contea, la croce sul tetto e una statua della Vergine Maria sono state rimosse forzatamente da una chiesa cattolica. Funzionari locali hanno spiegato che la croce è stata rimossa perché era più alta del palazzo del comitato del villaggio.
Due croci sono state eliminate da una chiesa delle Tre Autonomie nella contea di Tancheng di Linyi, sempre in maggio. «Funzionari hanno affermato che l’ordine provenisse dai loro superiori», ha riferito a Bitter Winter il diacono della chiesa. «Se le croci non fossero state rimosse, la chiesa sarebbe stata chiusa, il suo terreno requisito e tutte le sue strutture distrutte o sequestrate».
Il 17 maggio l’amministrazione del distretto di Hedong, di Linyi, ha rimosso la croce sul tetto di una chiesa locale delle Tre Autonomie, perché «era più alta della bandiera rossa».
Benché addolorati per la demolizione, i fedeli della comunità non hanno osato esprimere i loro sentimenti. «Parla poco, non fare domande e non dire nulla, o sarai arrestato», spiega un fedele anziano.
In aprile le croci sono state rimosse anche da una chiesa delle Tre Autonomie nella municipalità di Zhangzhuang, nella contea di Yi’nan, di Linyi, oltre che, in giugno, da una chiesa delle Tre Autonomie e diverse chiese domestiche nella contea di Gaoqing, nella vicina città di Zibo.
«I funzionari hanno detto che il Partito Comunista usa sempre certi metodi, come il carcere o l’inserimento nella lista nera, contro quelli che protestano contro la rimozione delle croci», spiega a Bitter Winter il direttore di una chiesa domestica.
«Possono anche impedire ai loro figli di iscriversi all’università o accedere a un prestito bancario».
Da quando l’Amministrazione statale per gli affari religiosi ha inviato ispettori nello Shandong, nel maggio 2019, quasi tutte le chiese cristiane hanno perso le loro croci. Secondo alcuni calcoli, fra il marzo 2019 e il gennaio 2020, nella sola città di Linyi, almeno 70 chiese hanno subito la rimozione delle loro croci.
In aprile le croci sono state rimosse dalla chiesa del Giardino dell’Eden, delle Tre Autonomie, a Rizhao e dalla chiesa delle Tre Autonomie di via Danyang nel distretto di Donggang, nella stessa città.
Funzionari locali hanno rimarcato che questa intensa opera di rimozione delle croci sia stata effettuata prima dell’arrivo degli ispettori provinciali. «Il governo ci ha detto che le croci sui tetti devono essere rimosse prima dell’ispezione», spiega il diacono di una chiesa delle Tre Autonomie della contea di Shanghe della città di Dezhou. La croce della sua chiesa era stata rimossa il 29 aprile.
Funzionari locali hanno detto al direttore di una chiesa delle Tre Autonomie, nel distretto di Jimo di Qingdao, di eliminare tutte le croci dalla chiesa il prima possibile, perché lo Stato non vuole che siano visibili. Le croci della chiesa e anche altri simboli religiosi sono stati rimossi.
«Sono state tolte le croci da tutte le nostre chiese», dice un predicatore della Chiesa delle Tre Autonomie di Jimo. «L’ultima ad essere demolita era stata eretta più di dieci anni fa. Sto male se penso che non posso testimoniare la sua rimozione».
Il 28 aprile sei o sette funzionari della contea di Yuncheng, nella città di Heze, hanno ordinato a una chiesa delle Tre Autonomie di rimuovere la sua croce e di ridipingere i distici religiosi. Tre giorni dopo, in seguito alla sua rimozione, si sono recati presso l’abitazione del direttore e hanno distrutto le croci e altri simboli religiosi che vi hanno trovato.
