La repressione contro la religione si intensifica e neppure le Chiese ufficiali sono in grado di garantire ai fedeli la libertà di culto
di Li Guang
«I funzionari statali sono dei banditi»
Il 5 dicembre la sezione dell’Ufficio per la gestione urbana e l’applicazione della legge del distretto di Weidong di Pingdingshan, una città con status di prefettura nella provincia centrale dell’Henan, ha inviato più di cento addetti e due imponenti escavatori per demolire la chiesa di Sigou, dichiarata «edificio illegale». I fedeli della comunità hanno intonato alcuni inni mentre assistevano disperati alla demolizione della loro dimora spirituale. Uno di loro ha raccontato a Bitter Winter che prima della demolizione lo Stato ha sequestrato la maggior parte dei beni della Chiesa. Ciò che è rimasto è stato seppellito sotto le macerie dell’edificio.
«La Chiesa era a corto di fondi e non riusciva a completare le opere di costruzione, perciò abbiamo donato quanto più denaro possibile, qualcuno 10 renminbi (circa 1 dollaro e quaranta centesimi, in valuta statunitense ), altri 5 renminbi (70 centesimi di dollaro)», ha continuato l’uomo. «Una credente anziana ha donato persino quanto aveva guadagnato vendendo i propri capelli. Fin dall’inizio dei lavori, è stata una lotta. Sono molto triste per il fatto che la chiesa sia stata demolita, soffro al solo guardarla. Me ne tengo lontano, per evitare di vederla».
Alla fine di novembre è stata distrutta anche una sala per riunioni della Chiesa delle Tre Autonomie del villaggio di Litan, amministrato dal borgo di Cisheng della contea di Zhecheng, nell’Henan. Uno dei fedeli ha raccontato a Bitter Winter che il giorno in cui è stata demolita gli agenti di polizia hanno gettato via tutto ciò che il custode vi teneva e hanno dato ordine all’escavatore di radere al suolo lo stabile. I funzionari hanno poi prelevato quanto rimaneva, per esempio gli infissi delle finestre e i mattoni, e se li sono venduti. La chiesa era stata costruita con un investimento di 400mila renminbi (circa 57mila dollari), donati dai fedeli cristiani che abitano nella zona, ma l’amministrazione non ha rimborsato nulla.
«Il governo fa ciò che vuole, si comportano come banditi», ha commentato un altro dei fedeli.
Video: la chiesa del villaggio di Litan demolita per ordine dell’amministrazione locale
Alla fine di ottobre, nella municipalità di Dabin, amministrata dalla contea di Yuanyang, nell’Henan, tre sale per riunioni della Chiesa protestante approvate dallo Stato sono state demolite, precisamente nei villaggi di Shangwan, Dabin e Feixin.
«All’inizio del 2019 l’amministrazione ci ha ordinato di dare in affitto i locali della Chiesa», ha ricordato un abitante del villaggio di Dabin, che la frequentava. «Non abbiamo avuto altra scelta che obbedire, nel tentativo di salvarla. Più tardi ci è stato detto che non era sufficiente affittarla e che la chiesa era stata destinata a diventare un centro per attività per gli anziani. Ora il governo l’ha distrutta, temendo che vi tenessimo delle assemblee. Il regime, semplicemente, vuole sottrarci la fede».
«Credere in Dio significa opporsi al Partito Comunista»
Il 13 dicembre è stata distrutta una sala per riunioni della Chiesa delle Tre Autonomie del villaggio di Wangbukou, amministrato dal distretto di Liangyuan della città di Shanqiu, dopo che il proprietario aveva ricevuto l’ordine di rimuovere tutto quanto l’edificio contenesse. «Credere in Dio significa opporsi al Partito Comunista», questa è stata la ramanzina dei funzionari subito prima della demolizione. «I cinesi non debbono credere in un Dio straniero, ma seguire soltanto la leadership del Partito».
Secondo un fedele che abita nella zona, la sala era stata edificata più di vent’anni fa, grazie a 50mila renminbi (circa 7mila dollari) spesi dal proprietario. Non solo i denari non gli sono stati rimborsati, ma è stato minacciato di essere arrestato se si fosse rifiutato di demolire lo stabile.
Il giorno stesso nel distretto di Liangyuan è stata abbattuta un’altra chiesa. «Il regime ha distrutto la chiesa per far sì che la gente non possa più credere in Gesù né tenere assemblee», ha detto a Bitter Winter un abitante del villaggio di Yangwa, dove si trovava la chiesa. «Il PCC vuole che tutti credano solo in Xi Jinping e seguano tutto ciò che dice».
Una chiesa beffata per essere demolita
Una sede della Chiesa delle Tre Autonomie di Jincheng, una città con status di prefettura della provincia settentrionale dello Shanxi, è stata costruita con un investimento di 260mila renminbi (circa 37mila dollari), racimolati dai fedeli. Nel 2017 la chiesa è stata destinata a nuovo uso nel contesto del piano di ristrutturazione. Due anni più tardi, l’amministrazione locale ha firmato un contratto per il trasferimento, con la promessa di assegnare un terreno per la costruzione di un nuovo luogo di culto.
Alla fine di marzo la chiesa è stata rasa al suolo. Nel tentativo di far sì che la nuova chiesa venisse costruita presto, il responsabile ha contattato l’amministrazione, ma senza alcun successo, poiché i burocrati si sono rimpallati la faccenda senza dare risposte chiare.
Alla fine di settembre l’uomo ha appreso che non era stato fatto nessun passo avanti: non era stato destinato alcun terreno per costruire la chiesa. I vecchi locali erano stati demoliti e la comunità si trovava senza un luogo dove pregare.
«Il governo ci ha ingannati fin dal principio, non ha mai avuto intenzione di ricostruire la chiesa», ha affermato con tristezza uno dei fedeli. «Si tratta chiaramente di repressione e non ci è concesso di avere giustizia».