Il regime comunista prosegue con la “sinizzazione” forzata delle moschee demolendo i simboli musulmani per sostituirli con strutture in stile cinese
di Xin Lu
Una moschea trasformata in agenzia governativa
A metà luglio un’insegna con la scritta «Centro servizi per i membri del Partito e per il popolo del borgo di Guodian» più il simbolo comunista sono stati esposti sopra l’ingresso di una moschea appunto di Guodian, borgo amministrato dalla città di Xinzheng, nella provincia centrale dell’Henan. Davanti all’edificio è stato eretto un alto palo su cui sventola la bandiera nazionale, rendendo così completo il nuovo look dello stabile che ora viene usato come agenzia del governo.
Secondo un fedele musulmano che vive nella zona, la trasformazione della moschea imposta dal regime è iniziata già nel giugno 2018, quando il simbolo della mezzaluna e della stella, oltre alla cupola, sono stati smantellati da un’ordinanza governativa. Quest’anno, all’inizio di luglio, sono stati demoliti anche quattro minareti.
I funzionari pubblici hanno affermato che «la moschea era stata costruita su imitazione di modelli stranieri, non in linea con i requisiti nazionali cinesi», aggiungendo poi che, come la croce per il cristianesimo, le cupole erette alla sommità delle moschee sono simboli religiosi e devono pertanto essere smantellate in obbedienza alla politica del Paese. Dopo i cambiamenti apportati all’edificio i funzionari hanno chiuso la moschea per impedire che i musulmani della zona andassero a pregare in quella che per anni è stato il loro luogo di culto.
Una moschea deturpata perché «troppo saudita»
La Moschea settentrionale, nella città di Bayannur, nella Regione autonoma della Mongolia interna, era considerata la più imponente e la più bella della zona. In luglio sono stati installati sul tetto una nuova cupola e nuove decorazioni a forma di mezzaluna, costati un milione di renminbi (circa 140mila dollari statunitensi), frutto delle donazioni dei musulmani.
Alla fine di settembre, però, questa bellissima moschea è stata completamente deturpata. Secondo un testimone che fa parte dell’amministrazione locale, la squadra ispettiva centrale ha dato ordine ai funzionari locali di far demolire tutti i simboli islamici costruiti sul tetto perché «erano realizzati in stile saudita», con la minaccia di licenziare il sindaco se non avessero obbedito agli ordini.
«Noi siamo gente comune e abbiamo donato alla moschea il denaro guadagnato con fatica affinché costruisse i nostri simboli, ma il regime li ha demoliti per capriccio. È una cosa assolutamente illegittima», ha affermato un fedele musulmano. «Con l’imposizione di issare la bandiera e di cantare l’inno nazionale, il PCC demolisce i simboli religiosi per costringere la gente a obbedire al Partito e a seguirlo. Il suo obiettivo è quello di sradicare la fede religiosa del popolo».
Moschee trasformate per apparire «più cinesi»
Circa vent’anni fa nel borgo di Goushi, amministrato dalla città con status di contea di Yanshi, nella giurisdizione della città di Luoyang, nell’Henan, sono state costruite due moschee (una per gli uomini, l’altra invece riservata alle donne). I fedeli musulmani del borgo hanno raccolto a tal fine più di un milione di renminbi (circa 140mila dollari).
In settembre l’amministrazione del borgo ha imposto ai responsabili delle moschee di eliminare i simboli islamici e di ristrutturare gli edifici per farli apparire più in linea con l’architettura di stile cinese, ma questi si sono rifiutati.
Allora sono intervenuti i funzionari dei piani alti. L’amministrazione della città di Luoyang ha emesso un’ordinanza con la minaccia di licenziare il capo dell’Ufficio per gli affari religiosi della città di Yanshi, se i simboli non fossero stati demoliti. Temendo ripercussioni, i funzionari di quell’ufficio hanno iniziato immediatamente i lavori per rimettere a nuovo le moschee. Alla fine di settembre la cupola della moschea delle donne era stata coperta con un padiglione ottagonale di lamiere, modificando il suo aspetto fino a renderlo irriconoscibile. In quella degli uomini, i lavori sono ancora in corso.
Alla fine di luglio dieci cupole di una moschea della municipalità di Jinzhai, amministrata dalla città di Xingyang, nell’Henan, sono state trasformate in costruzioni simili a padiglioni esagonali, mentre i simboli della stella e della mezzaluna sono stati eliminati.