La campagna anti-musulmana scatenata nello Xinjiang sta condannando alcuni funzionari di alto rango a lunghe pene detentive
Secondo notizie recenti, le autorità della regione dello Xinjiang hanno condannato a morte, con due anni di sospensione, l’influente intellettuale uiguro Halmurat Ghopur, con l’accusa di «tendenze separatiste». Precedentemente, nel novembre del 2017, erano stati arrestati i direttori del Dipartimento di ispezione e supervisione dell’Agenzia per gli alimenti e i medicinali dello Xinjiang e dell’Ospedale dell’Università di Medicina di Urumqi. In un altro caso, Sattar Sawut, il capo del Dipartimento dell’istruzione della Regione autonoma uigura dello Xinjiang, è stato condannato all’ergastolo con accuse di separatismo etnico.
Bitter Winter ha ottenuto informazioni sugli arresti e sulle condanne dell’anno scorso di altri uiguri di alto rango.
Un membro dello staff del Dipartimento del lavoro del Fronte Unito della contea di Lop, Tursun Imin, si sospetta non abbia vietato o denunciato «discorsi reazionari» mentre era a un funerale, quattro anni prima. Nel dicembre del 2017, è stato espulso dal Partito Comunista e, successivamente, è stato condannato a venti anni di carcere.
Nel maggio 2010, Wlam Qadir Memet, il direttore dell’Ufficio per gli affari esteri e per i cinesi all’estero della contea di Lop, è stato arrestato per aver accompagnato sua madre, 23 anni fa, in uno Hajj, il pellegrinaggio islamico di tre giorni alla Mecca, in Arabia Saudita. Accusato di condurre un “doppio gioco”, è attualmente in attesa di sentenza.
Il governo cinese etichetta come “doppiogiochisti” quei membri del Partito Comunista che sono accusati di avere un credo religioso o una tendenza etnocentrica.
Alcuni commentatori hanno osservato che, eliminando i funzionari di alto rango e gli intellettuali di etnia uigura, il Partito Comunista Cinese sta impedendo preventivamente l’ascesa di un possibile leader spirituale.
Servizio di Li Zaili