Gli abitanti di un villaggio nell’Henan respingono le proposte di delocalizzazione avanzate dal PCC e vengono percossi da teppisti assoldati dalle autorità
Le demolizioni e le delocalizzazioni forzate sono comuni da quasi 20 anni, e sono diventate un fenomeno sociale sempre più grave. Di fronte a queste devastazioni, in numero sempre maggiore di persone è costretto a farsi avanti per resistere e per far valere i propri diritti, ma la violenza del regime causa molte tragedie.
Il 30 agosto le autorità hanno abbattuto le case di oltre dieci famiglie nel villaggio di Daizhuang, nel sotto-distretto di Wenhua (un’unità amministrativa a livello di municipalità) del distretto di Suiyang, nella prefettura di Shangqiu. A quanto pare, due anni fa l’amministrazione aveva venduto la terra del villaggio di Daizhuang a un’impresa immobiliare. I funzionari avevano anche stipulato dei contratti con gli abitanti del villaggio, promettendo loro che sarebbero stati trasferiti in nuove abitazioni.
Tuttavia l’amministrazione non ha onorato la propria parte del patto. Quando gli abitanti del villaggio si sono recati all’Ufficio per la demolizione e la ricollocazione chiedendo il risarcimento che spettava loro di diritto, un funzionario ha incolpato la precedente amministrazione per la mancanza di fondi.
L’uomo ha detto agli abitanti: «La persona che ha abbattuto le vostre case è stata trasferita a un altro lavoro molto tempo fa. Non siamo noi a demolirle, andate da quelli che ne sono responsabili».
Vedendo ciò che era accaduto ai vicini, una decina di abitanti, le cui case non erano ancora state abbattute, si sono rifiutati di trasferirsi.
Quindi, l’amministrazione ha usato la solita tecnica: forza e violenza.
Alle 4 del mattino del 30 agosto, le sezioni dell’Ufficio per la demolizione e la ricollocazione del distretto di Suiyang, l’Ufficio per la gestione urbana e vari altri dipartimenti hanno mandato al villaggio di Daizhyant oltre mille persone armate di spranghe di ferro e lunghi bastoni con otto escavatori. Al personale è stato anche ordinato di bloccare tutti gli incroci.
Con un megafono, un funzionario ha ammonito gli abitanti del villaggio, dicendo: «Chiunque osi ostacolare i lavori, verrà picchiato. Infatti, anche se picchiassimo qualcuno a morte, dovremmo solo pagare una piccola somma di risarcimento».
Video: Il sito della demolizione nel villaggio di Daizhuang
Un parente che voleva soccorrerlo è stato bloccato. Una donna che aveva tentato di filmare questo comportamento vergognoso e illegale, è stata afferrata gettata a terra, afferrata per i capelli e trascinata per trenta metri. Anche la nipote dell’uomo anziano è stata malmenata per aver cercato di registrare quanto stava accadendo. La donna è stata colpita alla testa con un bastone e le sono stati applicati 13 punti di sutura.
Video: Il personale dell’amministrazione picchia un abitante del villaggio che ha scattato delle foto
Video: Un sessantenne paralitico viene portato fuori di casa con la forza; sono visibili alcune escoriazioni sulle braccia dell’uomo
Gli abitanti del villaggio hanno segretamente caricato i video online, ma sono stati immediatamente censurati.
Alla fine di dicembre, l’amministrazione ha mobilitato un convoglio di veicoli per rimuovere le macerie. Al fine di ottenere il risarcimento dovuto, gli abitanti del villaggio hanno discusso con i funzionari, ma sono stati nuovamente messi a tacere da oltre 200 incaricati dell’amministrazione.
Per tutelare i loro diritti gli abitanti del villaggio hanno raccolto le prove di quanto accaduto e si accingevano a recarsi nel capoluogo della provincia per presentare una denuncia, ma i funzionari hanno immediatamente adottato varie misure per impedire la loro iniziativa. Tutti i parenti degli abitanti del villaggio che si erano ribellati sono stati accuratamente controllati. Chiunque di essi lavori per un dipartimento governativo verrà immediatamente sospeso dai propri incarichi e punito come appartenente a “forze oscure e malvage” se li aiuterà nel presentare le denunce.
Ancora un’altra vittoria per il PCC.
Servizio di Xin Lu