La responsabile di una chiesa della città di Korla, nello Xinjiang, arrestata a marzo, si trova tuttora sotto custodia
Zhang Lijuan, la responsabile di una chiesa a Korla, è stata arrestata il 1° marzo insieme a numerosi altri fedeli. La polizia ha fatto irruzione nella sua chiesa dopo che le autorità erano state informate del fatto che il figlio della donna aveva tentato di inviare a un’associazione religiosa straniera alcune foto che provano le violazioni dei diritti umani subite dai cristiani in Cina.
Gli agenti di polizia della città di Korla sono entrati illegalmente nella casa di Zhang Lijuan e l’hanno perquisita. È stato sequestrato un registro in cui erano annotati gli importi delle donazioni e l’elenco dei fedeli della chiesa. La polizia ha anche trovato e confiscato fondi della chiesa ammontanti a diverse centinaia di migliaia di renminbi.
Zhang Lijuan è stata incarcerata, inoltre la polizia ha acciuffato il figlio, Zhang Xin, che si trovava al di fuori della provincia, e lo ha condotto a Korla dove è stato anch’egli imprigionato.
Quello di marzo è stato il secondo arresto per Zhang Lijuan. Infatti già il 14 febbraio 2017, la polizia aveva fatto irruzione nel corso di una riunione della congregazione e arrestato Zhang Lijuan con altri sei collaboratori della chiesa.
Sempre il 1 marzo, quattro agenti di polizia di Korla hanno perquisito la casa del diacono della chiesa Wang Min e l’hanno arrestata. Solo dopo un mese il marito ha ottenuto il rilascio della moglie avvalendosi delle sue conoscenze e pagando tangenti.
Anche Liu Hong, un’altra credente cristiana, è stata arrestata lo stesso giorno. Il rilascio ha avuto luogo solo dopo una settimana e a causa delle sue condizioni di salute.
Successivamente, ad aprile, il responsabile del gruppo religioso Liu Zhen e sua figlia sono stati arrestati e imprigionati in un centro di detenzione.
Poiché il nome della fedele della chiesa Wang Meilan era riportato nel registro di Zhang Lijuan, anch’essa è stata arrestata dalla polizia e rinchiusa in un centro di detenzione dove, per oltre tre mesi, è stata sottoposta a indottrinamento.
Tutti i nomi sono pseudonimi.
Servizio di Zaili