Il PCC si appropria del denaro delle chiese costringendone i responsabili a compilare documenti in cui dichiarano che i beni sono stati ceduti volontariamente
Il 16 febbraio il presidente dei Due Consigli Cristiani Nazionali della contea di Mengjin, sotto la giurisdizione di Luoyang, una città nella provincia centrale dell’Henan, ha convocato i responsabili di tutte le chiese della contea che erano state chiuse all’Ufficio per gli affari religiosi. Una volta lì, il Dipartimento del Lavoro del Fronte Unito della contea ha chiesto ai responsabili di stilare un elenco di tutti i beni mobili e immobili della loro chiesa. Alcuni sono anche stati costretti a intestarli ai comitati di gestione del villaggio.
Le trenta chiese chiuse sono oltre la metà di tutte quelle esistenti nella contea di Mengjin.
In sostanza questa operazione costituisce una grossa fonte di profitto per il governo cinese.
Una fonte ha riferito a Bitter Winter che il governo non si impadronisce subito di tutto, ma usa piuttosto un approccio graduale. La chiusura della chiesa di Leihe costituisce un esempio di tale metodo.
A partire dallo scorso agosto, il governo ha gradualmente sottratto al patrimonio della chiesa circa 600mila renminbi (circa 89 dollari statunitensi).
Il 27 agosto 2018, la croce e i tre caratteri cinesi Meng En Tang (“Sala della Grazia”) sono stati rimossi dalla chiesa di Leihe. Dopo più di un mese il Dipartimento del Lavoro Fronte Unito della contea ha chiesto che tutte le chiese presentassero i libri mastri per un controllo. Successivamente l’amministrazione ha affermato che la chiesa, per poter usare il denaro delle donazioni, avrebbe dovuto chiedere e ottenerne l’approvazione, in questo modo sono stati praticamente congelati i 30mila renminbi in contanti della chiesa (circa 4mila dollari).
Poi il Partito Comunista Cinese (PCC) ha pretestuosamente ordinato che la chiesa fosse chiusa in quanto «ogni comune può avere una sola chiesa». Naturalmente era irrilevante che la chiesa disponesse di tutti i requisiti previsti per operare. Un anziano membro del Partito è stato messo di guardia all’ingresso dell’edificio e i fedeli sono stati minacciati di revoca delle pensioni se avessero tentato di riaprirlo. Inoltre non avrebbero nemmeno permesso al pastore della chiesa di ricevere un’indennità di sussistenza con i soldi della chiesa.
Il 7 dicembre, sotto la pressione dell’Ufficio per gli affari religiosi della contea, il responsabile della chiesa ha consegnato le chiavi dell’edificio. Poi, a febbraio, ha ceduto alle richieste dell’amministrazione compilando e presentando l’elenco dei beni. Il valore complessivo ammontava a circa 600mila renminbi, inclusi 100mila renminbi (quasi 15mila dollari) in beni mobili quali frigoriferi, lavatrici e condizionatori d’aria, nonché la chiesa stessa, un edificio di recente costruzione costato circa 470mila renminbi (circa 70mila dollari).
Il responsabile della chiesa aveva supplicato i funzionari che gli permettessero almeno di utilizzare l’edificio per altri scopi, ma essi non hanno acconsentito.
Questa è solo una delle trenta chiese sistematicamente chiuse dai funzionari.
Bitter Winter ha ripetutamente riferito che le amministrazioni locali nell’Henan, nello Jiangxi e in altre zone si sono impossessate dei beni delle chiese tramite il saccheggio, il riutilizzo o la “donazione” degli edifici e altri mezzi ancora. Le autorità continueranno a fare tutto quanto in loro potere per saccheggiare i luoghi di culto.
Servizio di Li Guang