La persecuzione religiosa riguarda ogni aspetto della vita dei credenti e chi non rinuncia alla fede può perdere il lavoro
di Zhang Wenshu
Nella provincia orientale dello Shandong le autorità stanno conducendo approfondite indagini di massa sullo status religioso dei dipendenti pubblici e degli impiegati di imprese e istituti statali, scuole e ospedali compresi.
Il 28 luglio, nel distretto di Fushan della città di Yantai, migliaia di dipendenti in forza a oltre 200 istituzioni governative sono stati convocati a un incontro volto a indagare sul loro status religioso. Anche coniugi, figli e genitori dei dipendenti pubblici sono stati oggetto di un attento esame.
In maggio l’Ufficio per l’istruzione di Jinan, il capoluogo dello Shandong, ha ordinato ad alcune scuole primarie e secondarie di accertare se qualcuno degli insegnanti, degli studenti o dei loro familiari fosse credente. Indagini simili sono state condotte anche nelle scuole di altre città.
Un’insegnante di scuola elementare, appartenente a una Chiesa domestica affiliata al network di Sola Fide, ha detto a Bitter Winter che il preside della scuola l’ha convocata per farle compilare un modulo governativo sullo stato religioso del personale docente e amministrativo. L’insegnante ha aggiunto: «Il preside mi ha detto che tutte le riunioni religiose sono vietate e che anche la lettura della Bibbia in piccoli gruppi non è consentita». La donna ha detto di essere molto turbata a causa della crescente persecuzione religiosa da parte del regime. L’insegnante teme che se la sua affiliazione religiosa venisse scoperta potrebbe essere sottoposta a sorveglianza o, peggio, essere punita e persino licenziata.
Un dipendente di un ospedale ha rivelato che, in aprile, almeno due dei nosocomi cittadini hanno indagato sullo status religioso dei dipendenti e dei loro familiari, raccogliendo anche informazioni sulle persone che frequentano i luoghi di culto controllati dallo Stato: chi nasconde la propria fede, ma viene scoperto, potrebbe essere punito.
Dato che molti lavoratori hanno già subito discriminazioni a causa della fede, i credenti temono che la sicurezza del loro posto di lavoro e il loro benessere possano essere compromessi qualora il loro credo religioso venisse scoperto.
In giugno, nella provincia centrale dell’Henan, un’operatrice sanitaria di quasi 70 anni è stata licenziata per avere letto la Bibbia durante una pausa di lavoro. La donna è stata cacciata via il giorno stesso, dopo avere peraltro dovuto subire un rimprovero pubblico dal direttore dell’Ufficio di igiene ambientale. L’uomo ha del resto ordinato che tutti i potenziali dipendenti presentino un certificato, rilasciato dalla polizia del luogo in cui risiedono, attestante che non siano credenti, dichiarando: «Nessuna persona religiosa verrà assunta».
I colleghi dicono che la donna lavorava duramente senza mai lamentarsi, ma che, a causa della fede che professava, non era mai stata nominata «lavoratrice modello». Uno di loro ha aggiunto: «Tutti i dirigenti la tenevano d’occhio e l’hanno punita solo perché crede in Dio e spesso condivideva il Vangelo con noi. Nessuno ha avuto il coraggio di difenderla».
La donna si è lamentata dicendo: «Sto invecchiando e non so come riuscirò a tirare avanti».
Un dipendente di un hotel nella provincia nordoccidentale dello Shaanxi ha raccontato a Bitter Winter di aver lavorato in molti alberghi e di avere dovuto, ogni volta, fornire un «certificato di assenza di fede» rilasciato dagli uffici competenti del suo luogo di residenza. Lo stesso era accaduto quando aveva fatto domanda di assunzione per un posto di guardia giurata in un asilo nido.
Per i fedeli dei gruppi religiosi vietati la situazione è anche peggiore. Un funzionario pubblico della città di Yantai nello Shandong, le cui credenze sono state recentemente oggetto di indagine, ha spiegato a Bitter Winter che se si accerta che un dipendente governativo o i suoi familiari appartengono a uno xie jiao il lavoratore viene immediatamente licenziato.
Un dipendente dell’apparato per la sicurezza pubblica della provincia ha perso il posto perché suo padre è un fedele della Chiesa di Dio Onnipotente. «Ho amici che lavorano nelle stazioni di polizia, nella polizia criminale e nelle brigate per la sicurezza nazionale», ha spiegato l’uomo, «ma nessuno di loro ha avuto il coraggio di aiutarmi. Nessuna somma di denaro sarebbe stata sufficiente per salvare il mio posto di lavoro. I miei superiori hanno detto che quando si tratta di credenze religiose le conoscenze non servono».
Un uomo, che all’inizio dell’anno si era trasferito nello Xinjiang, ha raccontato a Bitter Winter che, quattro giorno dopo essere stato assunto in un’azienda statale, la polizia lo ha interrogato in merito all’appartenenza di suo padre agli Shouters, un gruppo religioso dichiarato xie jiao e bandito nel 1983.
L’uomo ha spiegato: «Mio padre ha la fedina penale sporca perché era stato arrestato a causa della fede che professava. Questa informazione è inserita nel sistema informativo e così ogni volta che le autorità controllano i miei documenti d’identità vengono a conoscenza della fede di mio padre. Il direttore mi ha detto che per tre generazioni i discendenti di una persona che ha la fedina penale sporca per via delle proprie credenze religiose non possono arruolarsi nell’esercito o lavorare alle dipendenze di un’istituzione pubblica». La polizia ha interrogato l’uomo per scoprire se anche lui fosse religioso e gli ha ordinato di frequentare delle «classi di studio» di due ore al giorno. Il datore di lavoro era venuto a conoscenza dei trascorsi del padre e così il dipendente, non potendo lavorare per una organizzazione statale, ha dovuto lasciare lo Xinjiang.