«Colpevole per associazione» era una formula in voga in passato per colpire criminali pericolosi; oggi il PCC la usa per perseguitare le fedi.
Nel giugno 2017 una donna cristiana della città di Nanping, nella provincia del Fujian, è stata costretta a fuggire di casa per evitare di essere arrestata. Quando sua figlia ha fatto richiesta di assunzione alla polizia ausiliaria locale, il governo ha respinto la domanda dicendo che «sua madre crede in Dio e pertanto lei è una criminale.»
Il 1° agosto di quest’anno l’ex marito di una cristiana, da cui la donna aveva divorziato più di dieci anni prima, è stato prima indagato dalla polizia e poi licenziato per via della fede della ex moglie. Le autorità gli hanno però proibito di divulgare i motivi del suo licenziamento.
Per costringere i fedeli a rinunciare alla fede, il Partito Comunista Cinese (PCC) perseguita persino i loro lontani parenti. Secondo quanto riferito dal marito di una fedele della Chiesa di Dio Onnipotente della città di Xinmi, nella provincia dell’Henan, a un loro nipote non è stato consentito di arruolarsi nell’esercito, anche se soddisfaceva tutti i requisiti necessari, per via del credo religioso di sua zia.
I familiari dei fedeli e persino i loro lontani parenti possono venire perseguitati per anni. Yang Hulin, un fedele di una Chiesa domestica della città di Jiujiang, nella provincia dello Jiangxi, è stato perseguitato per la sua fede ed è fuggito nel 1996. Non ha ancora potuto fare ritorno a casa. Nel marzo di quest’anno suo figlio aveva fatto domanda di assistenza sociale all’amministrazione locale, ma la richiesta è stata rifiutata perché la polizia aveva scoperto che suo padre era un cristiano.
Il genero di un fedele della Chiesa di Dio Onnipotente della città di Changsha, nella provincia dell’Hunan, ha scoperto per caso di essere stato incluso nella lista nera del governo e che a causa dell’affiliazione religiosa di suo suocero sarebbe stato posto sotto sorveglianza.
Il PCC sta varando un programma completo per registrare i fedeli appartenenti ai vari movimenti religiosi e alle confessioni di tutto il Paese. Preoccupato per questa iniziativa, un pastore della Chiesa protestante delle Tre Autonomie, controllata dal governo, ha dichiarato: «Una volta che vengono registrate le informazioni personali di un fedele, per il governo è facile controllarlo e catturarlo. Inoltre, anche familiari e altri parenti possono essere coinvolti, influenzando studi e carriere dei fedeli. Il governo sta facendo tutto questo per intimidire i credenti e farli rinunciare alla fede».
Servizio di Lin Yijiang