Altre notizie provenienti dall’Henan, dove l’amministrazione sta intensificando l’attacco contro il Movimento delle Tre Autonomie.
Il Movimento Patriottico delle Tre Autonomie è la sola forma di protestantesimo ufficialmente riconosciuta dal governo cinese. È stato fondato ufficialmente nel 1951 e oggi conta 23 milioni di aderenti. Si ritiene inoltre che la popolazione cristiana della Cina sia la settima nel mondo e che il 34% di essa sia costituito dal Movimento Patriottico delle Tre Autonomie.
Da quando, in febbraio, è entrata in vigore la nuova Normativa sugli affari religiosi, il Partito Comunista Cinese (PCC) ha iniziato a perseguitare le istituzioni e i capi religiosi sotto il suo controllo. Uno dei più colpiti è appunto il Movimento delle Tre Autonomie.
Il 20 aprile alcuni funzionari pubblici della contea di Qingfeng, nella provincia dell’Henan, si sono presentati a un edificio di culto della Chiesa delle Tre Autonomie della zona affermando che il luogo era «troppo affollato» e cercando di rimuovere l’aggettivo «vera» dal nome «Vera chiesa di Gesù».
I fedeli si sono opposti con forza. Quando una decina di poliziotti ha tentato di fare irruzione nella chiesa, più di 60 fedeli li ha bloccati. Nell’infuocato scambio che ne è seguito, quattro fedeli anziani sono stati gettati a terra e caricati sulle auto della polizia. I funzionari hanno poi minacciato gli altri, dicendo: «Chi non ha voglia di vivere sarà portato alla stazione di polizia».
I funzionari sono tornati il mattino seguente, alle 4, e hanno cancellato l’aggettivo «vera» dall’insegna della chiesa.
Alcuni giorni dopo, l’Ufficio per il Territorio e le Risorse locale ha cercato di trasferire i diritti sul terreno in cui sorgeva la chiesa al comitato del villaggio per «occupazione illegale di terreno». Davanti alle proteste dei fedeli, le autorità hanno sospeso le forniture di acqua, energia elettrica e gas della chiesa.
Infine, l’ultima settimana di giugno l’ufficio ha emanato la sentenza sulla sanzione amministrativa per il terreno e si è appropriata dei diritti d’uso su di esso sequestrando l’edificio di culto e multando i fedeli di 5.406 renminbi. I multati hanno presentato appello all’Ufficio per gli Affari Religiosi della provincia, ma senza alcun esito.
Nel frattempo, qualcosa si simile è avvenuto anche nel comune di Qucun nella contea di Puyang. Il 23 aprile le autorità hanno chiuso un edificio di culto della Chiesa delle Tre Autonomie ordinando poi ai suoi responsabili di coprire tutte le insegne religiose poste all’ingresso con uno striscione grigio. Adesso un centinaio di fedeli di cinque villaggi non hanno più un luogo per riunirsi.
Sono state poi rimosse le croci di 15 altre chiese. Tra gli edifici presi di mira figurano anche quelli appartenenti alla Chiesa delle Tre Autonomie dei villaggi di Yuancun e Maliji e dei comuni di Liangzhuang, Liyuan e Luhe. Sono anche state rimosse le croci di una nuova chiesa nel villaggio di Wanglou e della chiesa di Wuqi, in via Dongguan. Secondo i funzionari locali, per ordine di Xi Jinping in tutta la Cina nessuna chiesa è autorizzata ad avere una croce.
Servizio di Jiang Tao
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