Negli ultimi anni la provincia dello Zhejiang ha aumentato il numero di telecamere in modo che tutti siano monitorati 24 ore su 24, 7 giorni su 7
di Zhao Mingzhe
Grazie ai progetti in rapida espansione denominati Skynet e Sharp Eyes il regime ha realizzato un enorme sistema di sorveglianza che conta oltre mezzo miliardo di telecamere, dislocate in ogni angolo di città e villaggi. Tramite sistemi di riconoscimento facciale e altri impieghi dell’intelligenza artificiale, il PCC mira a sorvegliare e a identificare ognuno dei propri 1,4 miliardi di abitanti ovunque essi si trovino.
La provincia dello Zhejiang è il luogo dove ha avuto origine la famigerata Esperienza di Fengqiao, un metodo risalente ai tempi di Mao che prevede l’utilizzo di squadre di cittadini mobilitate per monitorare e per riformare i «nemici di classe». Oggi questa provincia è in prima linea nella realizzazione di un sistema di sorveglianza tramite big data.
L’ineludibile e onnipresente rete di sorveglianza
Secondo informazioni accessibili al pubblico, prima della fine del 2018, il governo dello Zhejiang aveva già installato 2.529.000 apparecchiature di sorveglianza, coprendo il 99,73 per cento delle principali aree pubbliche della provincia. Inoltre, per tenere sotto controllo i residenti delle 69mila reti ‒ suddivisioni dei quartieri residenziali create nel 2018 per migliorare la sorveglianza ‒ sono stati impiegati più di 300mila amministratori di rete.
Nel 2019 le amministrazioni locali nella prefettura di Jinhua hanno riferito di aver installato telecamere di sorveglianza su oltre 10mila strade. Prima di ottobre dell’anno scorso nella sola Zona di sviluppo tecnologico della città sono state piazzate 10.724 telecamere e altre ancora sono in corso di installazione. È prevista la collocazione di apparecchiature per il riconoscimento facciale in tutti i principali luoghi pubblici.
Una fonte governativa ha dichiarato a Bitter Winter che le autorità della città di Jinhua stanno progettando un sistema di sorveglianza per garantire che «in città non possa accadere nulla che non venga registrato dalle telecamere». Ciò significa che ogni strada, area residenziale e tutti i siti pubblici, compresi i luoghi di culto, nonché tutti gli accessi alla città come le stazioni degli autobus e dei treni, i due aeroporti, i corsi d’acqua e le superstrade, saranno sorvegliati 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Violata la privacy dei residenti
Un addetto all’installazione delle telecamere di Taizhou ha rivelato a Bitter Winter che l’amministrazione provinciale dello Zhejiang ha programmato l’installazione di almeno 740 telecamere ad alta definizione ‒ al costo di 3.700.000 renminbi (circa 536.500 dollari statunitensi) ‒ lungo le strade principali (escluse le autostrade) di una delle contee sudorientali avente una popolazione di 45mila abitanti. Il progetto dovrebbe concludersi entro febbraio. Il lavoratore ha aggiunto: «Le telecamere verranno installate in ogni punto di accesso ai villaggi in ogni contea in modo che l’amministrazione possa monitorare tutti coloro che ci vivono. Queste telecamere ad alta definizione possono riprendere oggetti nel raggio di 100 metri. Anche le persone nei veicoli saranno perfettamente visibili. Le immagini raccolte saranno trasmesse al sistema della sicurezza pubblica». L’uomo ha aggiunto che nel 2019 la contea ha fatto installare 175 telecamere di sorveglianza lungo i 30 chilometri delle greenway e nei parchi circostanti.
Un residente ha lamentato: «Su ogni palo della luce del villaggio è installata una telecamera di sorveglianza a 360 gradi più almeno altre quattro normali. Su alcuni pali ci sono fino a sette telecamere. Telecamere di sorveglianza sono state installate in ogni incrocio di ogni villaggio, nelle scuole, lungo le strade e le greenway. Noi comuni cittadini siamo stati privati della privacy e della libertà, ci sembra di vivere in prigione».
Tecnologia digitale per soffocare il dissenso e controllare i credenti
Nell’ambito delle misure per il mantenimento dell’ordine pubblico, la sorveglianza digitale viene ampiamente utilizzata anche per monitorare i firmatari di petizioni, i dissidenti, gli uiguri e altre minoranze etniche, nonché le persone di fede, specialmente i fedeli appartenenti a gruppi religiosi perseguitati.
Un attivista per i diritti civili della città di Hangzhou nello Zhejiang, un firmatario di petizioni con oltre trent’anni di esperienza, ha riferito a Bitter Winter che l’anno scorso per monitorarlo l’amministrazione ha fatto installare una telecamera ad alta definizione di fronte alla sua abitazione. Successivamente, il 1° ottobre, agenti di polizia e vari funzionari lo hanno fermato mentre usciva in auto e gli hanno proibito di lasciare la città.
Una fedele della Chiesa di Dio Onnipotente ha detto che in settembre sono state installate due telecamere HD sul cancello di casa sua e successivamente altre quattro sono state piazzate nella strada accanto. Ora è sotto costante sorveglianza e le viene impedito di incontrare i suoi correligionari.