La campagna dei «quattro requisiti» impone di celebrare riti nazionalisti e predicare la morale socialista sotto la sorveglianza di ispettori statali
In giugno, per promuovere la sinizzazione della religione il Partito Comunista Cinese (PCC) ha lanciato, a livello nazionale, la nuova campagna dei «quattro requisiti» che impone alle comunità religiose l’adozione di quattro pratiche specifiche:
• eseguire ritualmente l’alzabandiera, spesso accompagnato dal canto dell’inno nazionale;
• insegnare e promuovere la conoscenza della Costituzione, delle leggi e dei regolamenti cinesi;
• predicare e promuovere i «valori centrali del socialismo»; e
• promuovere «l’eccellente cultura tradizionale cinese».
Chi critica questa disposizione sostiene che così la fede religiosa viene gradualmente “partitizzata” e che i luoghi religiosi degenerano in ambienti in cui il PCC promuove «l’amore per il Paese» e «l’amore per il Partito».
Il 17 settembre, il Comitato per gli affari etnici e religiosi della provincia costiera sudorientale del Guangdong ha pubblicato un documento intitolato Avviso del Comitato per gli affari etnici e religiosi sulla stampa del piano di lavoro per l’attuazione dei “quattro requisiti” nei luoghi di attività religiosa nella provincia di Guangdong. Ai sensi di questa disposizione, ogni comunità religiosa deve esporre la bandiera nazionale ed è soggetta a verifiche da parte dell’autorità governativa che si occupa delle questioni religiose. Ogni comunità della provincia deve svolgere attività di «propaganda in favore della Costituzione, delle leggi e dei regolamenti nelle sedi dove si svolge l’attività religiosa». Ogni sede deve esporre una bacheca denominata «Norme giuridiche» e fornire ai fedeli opuscoli che spieghino le leggi e i regolamenti relativi alla religione. Al muro deve essere incorniciata e affissa anche la nuova Normativa sugli affari religiosi, in vigore dal 1° febbraio.
Il documento richiede inoltre che le sedi religiose mettano in pratica i «valori fondamentali del socialismo». Nei sermoni, il clero deve predicare il contenuto di questi valori che devono radicarsi nelle menti dei fedeli, nelle attività religiose collettive e nella vita quotidiana. Le comunità religiose deve analogamente studiare con serietà la cultura tradizionale cinese.
Mentre la politica dei «quattro requisiti» viene implementata in tutte le province cinesi, i fedeli ne subiscono le conseguenze sul campo. Il 15 settembre, per esempio, l’Ufficio per gli affari religiosi della città di Pingquan, nella provincia dell’Hebei, ha convocato un incontro per i responsabili della sezione cittadina dell’Associazione patriottica cattolica cinese. Le autorità locali hanno chiesto che i libri scelti dal governo per insegnare i valori centrali del socialismo e la cultura tradizionale siano esposti in ogni chiesa. I funzionari avrebbero poi eseguito delle ispezioni, comminando punizioni per ogni chiesa che si fosse rifiutata di adeguarsi.
Il responsabile ha riferito che, in meno di due settimane, la sua chiesa è cambiata completamente. Nella sala della preghiera, oltre alla bandiera nazionale, sono state esposte 19 opere di narrativa e diversi libri di saggistica, tra cui i Quattro libri e cinque classici (gli autorevoli libri del confucianesimo cinese, scritti prima del 300 a.C.) e alcuni romanzi classici cinesi come (questi i titoli con cui sono noti in inglese) Journey to the West, Romance of the Three Kingdoms, Water Margin e Dream of the Red Chamber.
Inoltre, sono stati appesi alle pareti 16 testi, compresi gli slogan promozionali del XIX Congresso Nazionale del PCC. Si sono dovuti esporre anche la descrizione e le funzioni svolte dal Comitato di gestione democratica dei luoghi adibiti ad attività religiose (si tratta di un organismo che ogni sito religioso deve istituire in ottemperanza alla nuova Normativa sugli affari religiosi.)
Il responsabile della chiesa ha detto con rammarico: «La chiesa dovrebbe essere un luogo dove si adora Dio, ma ora siamo stati costretti a promuovere libri non cristiani. È ancora servire Dio questo? Secondo me è un tradimento».
L’uomo riferisce che negli ultimi anni, durante il periodo natalizio, l’amministrazione organizza in chiesa programmi non-cristiani di intrattenimento e quindi per lui quel luogo un tempo sacro si è trasformato in un teatro.
Storie simili abbondano in tutta la Cina. Il 12 ottobre nella provincia dell’Henan, nella valle del fiume Giallo, un gruppo di ispettori provinciali si è presentato in una chiesa cattolica controllata dal governo nella città di Yuzhou per condurre un’ispezione. Gli ispettori si sono indignati perchè la croce della chiesa non era ancora stata smantellata e hanno ordinato ai funzionari dell’Ufficio per gli affari religiosi della città di rimuoverla immediatamente.
Sin da luglio questa chiesa cattolica aveva issato la bandiera cinese rispettando l’ordine del governo. Sui muri della chiesa è stata affissa la Nuova Normativa sugli affari religiosi ed anche slogan come “Ai membri del partito è proibito essere religiosi” e “La predicazione ai minori è proibita”. Nella chiesa sono anche esposti a disposizione dei fedeli vari giornali e riviste nonché leggi e regolamenti e i testi dei discorsi di Xi Jinping.
Il responsabile di una chiesa nella provincia dell’Henan crede di sapere cosa si sia dietro la politica dei “quattro requisiti”: «Il governo sta facendo questo per indottrinare e controllare i fedeli al fine di raggiungere gradualmente l’obiettivo di corrodere la chiesa dall’interno».
Servizio di Lin Yijiang