Per celebrare la nascita di Gesù le chiese devono chiedere l’autorizzazione a diverse istituzioni statali e alla gente è proibito possedere decorazioni
Con l’approssimarsi del Natale, le autorità del Partito Comunista Cinese (PCC) intensificano i controlli sulle attività religiose. Le chiese appartenenti al Movimento patriottico delle Tre Autonomie che intendono celebrare il Natale sono state obbligate a richiedere autorizzazioni a vari livelli delle istituzioni governative, incluso l’Ufficio per gli affari religiosi.
Qualche giorno fa, il responsabile di una chiesa delle Tre Autonomie della cittadina di Houling, nella municipalità di Yongcheng, nella Cina centrale, si è così lamentato con il nostro reporter: «Per celebrare il Natale, la chiesa deve ottenere i timbri di approvazione da diversi dipartimenti, altrimenti non può farlo».
Secondo le nostre fonti, a differenza di quanto accadeva negli anni passati, questa chiesa ha iniziato i preparativi per il Natale già a novembre. Il suo responsabile ci ha spiegato: «Quest’anno il governo chiede che per celebrare il Natale, le chiese ottengano l’approvazione dell’Ufficio per gli affari religiosi, quindi abbiamo presentato le domande presto».
Comunque sia, la procedura per la richiesta non è agevole e, al momento, la chiesa sta ancora aspettando la risposta. Il responsabile ha dichiarato impotente: «Dopo aver ottenuto l’approvazione della domanda da parte dei funzionari del villaggio ci siamo trovati di fronte a diversi ostacoli quando abbiamo tentato di ottenere il timbro di approvazione dall’amministrazione della municipalità che era molto riluttante a rilasciarlo. Poi, grazie a molti sforzi e conoscenze, la domanda è stata approvata. Ma dobbiamo ancora superare l’ostacolo finale costituito dalla sezione comunale dall’Ufficio per gli affari religiosi. Quando la nostra domanda avrà ricevuto il timbro dell’Ufficio di presidenza, avremo il consenso e potremo dire di avere raggiunto l’obiettivo».
Questa nuova politica per controllare la celebrazione del Natale ha irritato i credenti, lasciandoli indifesi. Uno di loro ha detto, senza mezzi termini: «Per poter celebrare il Natale, i responsabili delle chiese devono andare in giro a raccogliere timbri. Questi sono i mezzi di cui si serve il governo per controllare e perseguitare le fedi».
Nel frattempo, un’altra chiesa delle Tre Autonomie nella municipalità di Houling ha dovuto affrontare gli stessi problemi.
Si è appreso che, già a novembre, anche questa chiesa aveva presentato le domande a vari dipartimenti governativi. Il suo responsabile ha dichiarato: «Per il momento la chiesa appare stabile, ma successivamente il governo adotterà misure per controllarla e non sarà certo più tollerante. Celebrare il Natale oggi è difficilissimo: occorre fare domanda a diversi livelli dell’amministrazione. Servono i timbri di approvazione del comitato del villaggio, dell’amministrazione della municipalità e dell’Ufficio per gli affari religiosi. Non si sa quale tipo di repressione subiremo in futuro».
L’uomo ha rivelato pure che in passato le chiese non avevano bisogno di chiedere il permesso per celebrare il Natale. A volte, poi, diverse chiese lo celebravano assieme, per diversi giorni di seguito. Quest’anno, anche ricevendo l’approvazione dalle autorità, le chiese dovranno comunque affrontare numerose restrizioni. Le celebrazioni del Natale si potranno per esempio svolgere solo il 25 dicembre e ne è vietata la partecipazione ai minori.
Quest’anno, oltre a intensificare il controllo sulle chiese protestanti delle Tre Autonomie che organizzano eventi natalizi, le autorità del PCC stanno anche lanciando varie campagne per «boicottare il Natale» e «respingere le religioni straniere». I Dipartimenti per la sicurezza pubblica di tutta la Cina hanno emesso divieti «che proibiscono le decorazioni e le attività legate al Natale». Il 15 dicembre, l’Ufficio della gestione urbana di Langfang, una città nella provincia dell’Hebei, ha emesso un avviso di “controllo” il base al quale le persone non sono autorizzate a posizionare alberi di Natale, luci o altri oggetti correlati lungo le strade. È altresì severamente vietato ai negozi organizzare eventi promozionali durante il periodo natalizio.
Il pastore Liu Yi, fondatore della Chinese Christian Fellowship of Righteousness di San Francisco, negli Stati Uniti d’America, ha commentato la situazione con queste parole: «Si può riassumere tutto in una frase: sbarazzarsi di tutte ciò che è legate al Natale e proibire alla gente di festeggiarlo».
Servizio di Jiang Tao