Gli edifici della Chiesa cristiana cinese Montagna della preghiera sono stati falsamente dichiarati non conformi alla legge
Nella municipalità di Chengwan, dipendente dalla contea di Tongbai, nella provincia centrale dell’Henan, sorge la montagna che ha fornito il bellissimo paesaggio e il sito della costruzione della Chiesa cinese cristiana Montagna della preghiera. Le autorità hanno invece ordinato la demolizione degli edifici utilizzati per il culto.
La loro costruzione sulla montagna dietro la chiesa cristiana è cominciata nel 2014. Il territorio si estende per 7mila metri quadrati su cui sorgono diversi edifici. Oltre alla bellezza della Montagna della preghiera in se stessa, c’erano sono sette candelabri d’oro del valore di circa 300mila renmimbi (circa 43,700 dollari statunitensi). Il costo totale della costruzione degli edifici ha superato i 2 milioni di renmimbi (circa 291,300 dollari).
Adesso è tutto solo un cumulo di macerie.
Questo grazie alle autorità della sezione del Dipartimento del lavoro del Fronte Unito della contea di Tongbai, che hanno ritenuto illegali le costruzioni sulla base di infondate accuse di «occupazione privata di terreni arabili» e di «distruzione dell’ambiente ecologico».
Di conseguenza, il governo centrale ha ordinato che tutti gli edifici fossero completamente demoliti.
Il giorno seguente, l’amministrazione locale ha inviato sul posto circa 30 uomini con un escavatore, due gru di grandi dimensioni, una macchina perforatrice e numerose pattuglie di polizia. Appena il gruppo è giunto alla Montagna della preghiera, sono scattate le operazioni di demolizione, mentre la polizia istituiva blocchi stradali a ognuno degli incroci che conducono alla Chiesa, vietando ai credenti ogni ingresso o uscita dal sito. Le linee telefoniche cellulari sono state tutte bloccate.
Gli edifici sulla Montagna della preghiera sono stati rasi al suolo in soli quattro giorni. Poi i funzionari pubblici hanno ordinato agli operai di scavare una profonda fossa con l’escavatore per interrarne i resti.
«All’inizio abbiamo acquistato la nuda montagna», ha detto il responsabile della chiesa. «Poi abbiamo ricevuto l’approvazione dei dipartimenti governativi della contea e del distretto. Quando abbiamo richiesto il permesso, il direttore della sezione dell’Amministrazione statale per gli affari religiosi della contea ci ha rassicurato che la chiesa sarebbe stata tutelata dalla legge, a condizione che tutte le procedure fossero state espletate».
Ma, all’inizio di marzo, l’amministrazione della contea ha deciso di demolire la croce sovrastante l’edificio, ritenendola «troppo alta e pericolosa».
Alla fine di agosto, cinque funzionari, tra cui il direttore della sezione dell’Amministrazione statale per gli affari religiosi della contea, si sono presentati accompagnati da alcuni operai a cui hanno ordinato la demolizione di tutte le croci (una cinquntina) presenti sulla Montagna della preghiera.
La distruzione ha inferto un duro colpo a tutti i fedeli del luogo.
Uno di quelli che avevano partecipato alla costruzione degli edifici ha ricordato come all’inizio non ci fossero strade che conducessero alla zona di costruzione, rendendo le condizioni lavorative particolarmente precarie. Tutti i materiali di costruzione sono stati trasportati e sollevati dagli stessi fedeli, che pian piano hanno portato tutto il materiale un poco alla volta.
«I fedeli hanno compiuto un lavoro meticoloso e hanno investito il proprio denaro guadagnato con tanto sudore per costruire la Montagna della preghiera. Per noi fedeli era come una casa; ora che è stata demolita, è come se fossimo rimasti senza un luogo in cui vivere».
Servizio di Jiang Tao