Minacciati di licenziamento, i funzionari intensificano la repressione contro statue religiose all’aperto e templi. I fedeli buddhisti restano senza luoghi per pregare
di Cai Congxin
Alla fine di novembre una grande statua a cielo aperto del Buddha che si trovava nel tempio Dafo, nel distretto di Xiaonan della città con status di prefettura di Xiaogan, è stata demolita per ordine dell’amministrazione per gli affari religiosi della provincia centrale dell’Hubei.
Uno dei monaci del tempio ha raccontato a Bitter Winter che, prima della demolizione, alcuni addetti della squadra di ispezione governativa centrale per la supervisione dell’azione sulla religione hanno visitato di nascosto il tempio in due occasioni e hanno spinto i funzionari locali a far abbattere la statua prima possibile. Pur di salvarlo i responsabili del tempio hanno cercato di negoziare con l’amministrazione distrettuale, ma la risposta è stata che si dovevano seguire gli ordini del governo centrale e collaborare senza porre condizioni; altrimenti, i funzionari responsabili avrebbero perso il posto.
Secondo la testimonianza del monaco, il tempio Dafo è stato costruito nel 2010, dopo che l’amministrazione locale ha approvato il progetto. La statua del Buddha, alta 18 metri, è costata più di un milione di renminbi (circa 140mila dollari statunitensi).
«Le linee politiche dello Stato possono cambiare in qualsiasi istante. Non possiamo opporci», ha detto il monaco. Una persona che lavora al tempio ha spiegato che il governo ha cercato di ridurli al silenzio dopo la demolizione della statua, minacciando di sfrattare chiunque diffondesse informazioni. «Mi chiedo se in futuro il tempio potrà esistere ancora», ha aggiunto.
«Il tempio Dafo era famoso per la statua del Buddha. Come si farà a chiamarlo ancora tempio Dafo, che significa letteralmente “il Grande Buddha”, senza la statua? La campagna governativa diretta a distruggere le statue è peggio del “movimento per le quattro pulizie”», ha lamentato un anziano abitante del villaggio, riferendosi a una campagna politica lanciata da Mao Zedong nel 1963 al fine di “purificare” la politica, l’economia, le organizzazioni e l’ideologia.
Il 29 agosto è stata smantellata una statua rivestita d’oro del Bodhisattva Earth Store che si trovava nel tempio Wuping, nella città con status di contea di Daye. Costruirla era costato 120mila renminbi (circa 17mila dollari).
Secondo un testimone presente sulla scena, mentre la statua veniva rimossa una signora buddhista sulla settantina è scoppiata in lacrime, bruciando incenso e mettendosi in ginocchio. La donna ha supplicato i funzionari del governo di salvare la statua, ma costoro l’hanno ignorata. Quattro ore dopo la statua era andata.
«Si tratta di una politica del governo centrale. Chi osa sfidarla può essere arrestato», ha affermato disperato un abitante del villaggio.
Poche settimane dopo, tutte le statue del Buddha presenti nel tempio Guirong a Daye sono state eliminate e il tempio stesso è stato trasformato in un “centro per attività culturali”.
Il Bodhisattva Guanyin è stato venerato per quasi 150 anni nel Padiglione Dashi, un tempio buddhista nel distretto di Xisaishan della città con status di prefettura di Huangshi. A metà di agosto dell’anno scorso, però, per ordine del governo il suo ingresso principale è stato murato.
Un fedele buddhista che vive sul posto ha raccontato che dopo la chiusura del tempio i fedeli non hanno avuto altra scelta che allestire una tavola accanto alla porta con i bruciatori d’incenso e le cassette per le offerte. Il primo giorno e il quindicesimo di ogni mese, spesso nel fine settimana o durante le vacanze, la gente arriva per pregare il Buddha fuori dal tempio, tenendo le voci basse, per non destare l’attenzione.
Il tempio Longquan, un altro tempio buddhista del medesimo distretto, ha alle spalle una storia di più di 400 anni. Alla fine di settembre, per evitare che fosse demolito, il responsabile ha fatto costruire un muro per nascondere le statue del Buddha e ha tolto il nome del tempio dal muro esterno.
La porta d’ingresso del tempio Dongshan, nella contea di Yangxin di Huangshi, è stata murata in agosto.
Un fedele buddhista ha trascorso più di vent’anni come guardiano di un tempio nella contea di Jiangling, amministrata dalla città con status di prefettura di Jingzhou. «La statua del Bodhisattva è stata rimossa dal tempio e la porta è stata murata. I fedeli non possono entrare a pregare», ha detto l’uomo a Bitter Winter. «Ho perduto il mio sostentamento. Ora debbo vivere del riso che mi regalano i vicini».