La U.S. Commission on International Religious Freedom ha sferrato un duro colpo alla Cina. Questo, a dispetto delle critiche di alcuni legislatori, ne dimostra l’utilità
di Massimo Introvigne
Du Xiaoqin è nata il 28 agosto 1972 nel borgo di Xialou, a Lingbi, una contea nella provincia dell’Anhui e nel 1998 è entrata a far parte della Chiesa di Dio Onnipotente (CDO). Secondo una sentenza pubblicata sulla banca dati ufficiale China Judgments Online e riportata dai media filogovernativi cinesi, il 16 luglio 2018 a Bengbu, una citta nella provincia dell’Anhui, il Tribunale del popolo del distretto Yuhui ha condannato ventiquattro fedeli della CDO a pene detentive da tre a cinque anni e mezzo.
La polizia aveva arrestato 36 fedeli della CDO, tra cui Du Xiaoqin, che si erano dati appuntamento a Bengbu per registrare alcuni video a carattere religioso. Dopo 45 giorni di sorveglianza segreta, la polizia aveva individuato i loro sei luoghi di ritrovo. Il 29 agosto 2018, la polizia di Bengbu ha arrestato i 36 fedeli e confiscato le attrezzature per le riprese video.
Ventiquattro dei fedeli della CDO arrestati, tra cui Du Xiaoqin, sono stati accusati dalla Procura del popolo del distretto di Yuhui di Bengbu di aver organizzato e usato uno xie jiao, ossia un gruppo religioso proibito dalla legge. Non si hanno notizie sugli altri dodici fedeli arrestati. Il 26 luglio 2018, in conformità ai disposti dell’Art. 300 del Codice penale cinese contro gli xie jiao, il Tribunale del popolo del distretto Yuhui di Bengbu ha condannato Du a tre anni e sei mesi e a una multa di 8mila renminbi (circa 1.200 dollari statunitensi). Du e altri 17 fedeli sono tuttora in carcere.
Senza dubbio il PCC contava sul fatto che Du e gli altri fedeli, una volta rinchiusi in un remoto carcere cinese dove maltrattamenti e torture sono all’ordine del giorno, sarebbero stati semplicemente dimenticati. Il Partito tuttavia, si sbagliava. Gli studiosi hanno esaminato i casi in cui è stato applicato l’Art. 300 concludendo che si è trattato di gravi violazioni della libertà religiosa che provano come la legge cinese punisca anche le forme più elementari di attività religiosa poste in essere dai gruppi etichettati come xie jiao. Ora la U.S. Commission on International Religious Liberty (USCIRF) ha pubblicato un elenco di 35 prigionieri per motivi di coscienza di cui, tra gli altri, fanno parte anche alcuni praticanti del Falun Gong. Di questi ben 25 sono fedeli della CDO e ciò conferma che quest’ultimo è attualmente il movimento religioso più perseguitato.
Che cos’è l’USCIRF? La Commissione sulla libertà religiosa nel mondo è un organismo bipartisan e indipendente del governo federale degli Stati Uniti d’America costituito nel 1998 per monitorare la situazione della libertà religiosa al di fuori del territorio statunitense. Il rapporto che pubblica annualmente è considerato uno dei documenti più autorevoli sul tema. Il mandato della Commissione contempla anche «l’adozione» dei prigionieri per motivi di coscienza i cui casi sono stati oggetto di indagine.
Alcune delle persone selezionate dall’USCIRF vengono quindi «adottate» da senatori e deputati che perorano personalmente i loro casi.
Attivisti e studiosi dei diritti umani in tutto il mondo hanno imparato a rispettare l’USCIRF e i suoi documenti. Si tratta di una commissione ufficiale del governo statunitense, ma è politicamente indipendente e, malauguratamente, non a tutti piace questa indipendenza. L’USCIRF sostiene la libertà religiosa indipendentemente dal fatto che gli autori di violazioni dei diritti umani siano buoni partner commerciali degli Stati Uniti o meno. Il PCC e altri nemici della libertà religiosa la odiano a oltranza. L’operato della Commissione si basa sull’idea che la religione sia una forza per il bene nel mondo che non dovrebbe essere perseguitata.
Negli Stati Uniti interessi ostili alla libertà religiosa si sono coalizzati e alcuni parlamentari hanno proposto una legge che cambierebbe radicalmente la finalità dell’USCIRF sottoponendo i Commissari indipendenti ai burocrati del governo, introducendo un controllo politico dei documenti prodotti ed estendendo il loro mandato a presunti crimini commessi non «contro» ma «dalle» religioni che si comportano in modo discriminatorio nei confronti di atei, donne e omosessuali. Ovviamente anche questi problemi sono reali, ma negli Stati Uniti ci sono molte agenzie federali che se ne occupano. In realtà lo scopo della proposta di legge consiste semplicemente nel depotenziare l’USCIRF il cui buon lavoro ha disturbato i due Paesi che sono importanti partner commerciali degli Stati Uniti e le aziende americane in affari con loro. Fare i nomi sarebbe inutile perché i nostri lettori capiscono facilmente a quali Paesi l’USCIRF non piace.
In segno di protesta contro il nuovo disegno di legge, Kristina Arriaga de Bucholz, che per anni è stata un brillante membro della Commissione (e vicepresidente) si è dimessa dall’USCIRF e ne ha spiegato il motivo in un articolo pubblicato da The Wall Street Journal. In seguito a proteste generalizzate il controverso progetto di legge «per riformare» l’USCIRF è stato ritirato, ma le manovre contro l’USCIRF non sono finite. Il prezioso lavoro svolto a favore dei prigionieri di coscienza cinesi dimostra ancora una volta che l’indipendenza e il ruolo della Commissione dovrebbero essere mantenuti e preservati, nell’interesse degli Stati Uniti e di tutti coloro che hanno a cuore la libertà religiosa e i diritti umani.