I luoghi di culto sono costretti a rimuovere i simboli islamici o cristiani. Anche le insegne degli esercizi commerciali vengono “rettificate”
di Xin Lu
In futuro sarà sempre più difficile riconoscere i luoghi di culto perché molti di essi sono stati trasformati in comuni edifici in stile tradizionale cinese. Indifferente ai costi il PCC continua a far rimuovere i simboli religiosi da chiese, moschee e templi.
Conformemente a quanto stabilito dal piano quinquennale per «sinizzare» l’islam al di fuori dello Xinjiang pubblicato lo scorso anno, in tutto il Paese le amministrazioni locali hanno ordinato la rimozione degli elementi architettonici e dei simboli in stile arabo tipici della cultura e della fede musulmane. Inoltre, al fine di educare i musulmani, vengono promosse attività finalizzate alla “sinizzazione” della religione.

All’inizio di luglio nel borgo di Xindian nella giurisdizione di Zhengzhou, una città nella provincia centrale dell’Henan, il responsabile di una moschea è stato costretto a nascondere la cupola e la mezzaluna con la stella che si trovavano sul tetto dell’edificio.
Nonostante l’occultamento dei simboli islamici i funzionari dell’amministrazione provinciale hanno deciso che la rettifica era ancora inadeguata e così in novembre sono stati spesi 200mila renminbi (circa 28mila dollari statunitensi) per rimuovere la cupola e la mezzaluna.
Video: la cupola e la mezzaluna con la stella in cima a una moschea nella città di Xindian vengono demolite
In agosto le cupole e la mezzaluna con la stella sono state rimosse da una moschea nel villaggio di Xijie a Wuyang, una contea nell’area metropolitana di Luohe nell’Henan. I simboli islamici sono stati sostituiti con strutture in stile architettonico tradizionale cinese. Prima della demolizione alcuni funzionari hanno dichiarato che la rimozione degli elementi architettonici in stile saudita era necessaria in quanto le politiche dello Stato proibiscono qualsiasi forma di associazione tra le religioni e i Paesi stranieri. Uno dei funzionari ha minacciato di arrestare chiunque opponendosi al governo si fosse rifiutato di smantellare i simboli religiosi.

Quello stesso mese elementi architettonici tradizionali cinesi hanno sostituito la cupola e la mezzaluna con la stella su una moschea nel borgo di Beiwudu.

Video: i minareti della moschea del borgo di Beiwudu vengono smantellati
Il 9 novembre è stata rimossa la cupola di una moschea nella città di Xilinhot nella Mongolia interna.

Un hui residente nell’Henan ha detto a Bitter Winter: «Sono stati rimossi anche i simboli e gli elementi architettonici presenti sui tetti delle case degli hui, a partire da quelle di proprietà dei membri musulmani del Partito Comunista. Coloro che osano opporsi vengono minacciati di arresto perché protestare contro le demolizioni è illegale». L’uomo ha aggiunto che il governo semplicemente non consente l’esistenza di simboli islamici e costringe le gente a credere solo nel PCC e a sostenerlo.

A settembre, funzionari dell’amministrazione cittadina di Xinzheng hanno ordinato ai proprietari di alcuni ristoranti hui di rimuovere dalle loro insegne la scritta in caratteri cinesi «Allah è il più grande» minacciandoli di arresto se non avessero provveduto. Ai proprietari non è rimasta altra scelta che obbedire.
Anche le chiese vengono prese di mira dalla “sinizzazione”. L’11 marzo, Xu Xiaohong, presidente della Commissione Nazionale del Movimento patriottico delle Tre Autonomie ha affermato durante una riunione che le chiese in Cina devono portare il nome Zhong [“Cina”] e non Xi [“l’Ovest”] e ha aggiunto che tutti i simboli delle religioni straniere devono essere rimossi.
All’inizio di quest’anno, l’amministrazione del borgo di Zhengcun, a Xin una contea nell’area metropolitana di Luoyang nell’Henan, ha fatto pressioni su una chiesa delle Tre Autonomie, affinché la scritta in cinese “Chiesa cristiana”, la croce e i distici religiosi sul muro esterno fossero coperti.

L’ordine è stato eseguito, ma l’amministrazione del borgo non era ancora del tutto soddisfatta e, il 30 ottobre, ha ordinato alla chiesa di esporre all’ingresso un poster per promuovere i valori centrali del socialismo. Stante la continua e brutale repressione della libertà religiosa parole come “libertà” e “democrazia” citate nel manifesto appaiono del tutto fuori luogo.

Negli ultimi mesi a Yiyang una contea nell’area metropolitana di Luoyang nell’Henan sono state “sinizzate” almeno undici sale per riunioni della Chiesa delle Tre Autonomie
In maggio sono state rimosse le guglie in stile europeo e le scritte religiose da una chiesa delle Tre Autonomie che ora si presenta come un normale edificio residenziale. All’inizio di novembre, l’amministrazione locale ha ordinato anche la demolizione del pulpito.


In ottobre la croce, le guglie in stile europeo e l’insegna con la scritta “Chiesa cristiana” sono state rimosse da una chiesa delle Tre Autonomie nella municipalità di Dongwangzhuang.
