La devozione al Partito Comunista Cinese deve essere assoluta. Il Partito reprime gli iscritti che segretamente credono in Dio
Ai membri del PCC è sempre stato proibito avere fede. In agosto le autorità del Partito hanno incorporato questo principio convenzionale nei nuovi Regolamenti Disciplinari del Partito Comunista Cinese, aumentando le sanzioni per gli iscritti che siano credenti o che nutrano simpatie per la religione.
Per promuovere queste nuove disposizioni tra i membri del Partito, il Dipartimento prganizzativo del PCC ha indetto una «Micro conferenza di Partito» della durata di cinque minuti sul proprio «sito web per la formazione moderna a distanza dei membri del Partito e dei funzionari di tutto il Paese». Il video incoraggia i tesserati a studiare e sottolinea la “tolleranza zero” per chi abbia simpatia per la religione. E afferma pure che, anche dopo essersi ritirati da cariche ufficiali, i membri del Partito non possono credere in alcuna religione o partecipare ad attività religiose. Chi viene scoperto, sarà espulso.
Da quando sono stati implementati questi nuovi regolamenti, le autorità indagano sulle credenze religiose dei membri del PCC. Liu Cheng, un settantenne membro del Partito che vive a Shangzhi, una città nella provincia nord-orientale dell’Heilongjiang, è stato avvertito che non può avere credenze religiose e che dunque deve abiurare.
Liu dice che in dicembre il Dipartimento organizzativo di Shangzhi ha mandato alcune persone ad avvertirlo che credere in Dio e credere nel Partito sono due percorsi separati. Ai membri del partito non è permesso avere fede. Devono solamente credere nel Partito Comunista e seguire l’ideologia dell’ateismo marxista, altrimenti verranno espulsi.
Liu ha detto che sin da quando ha iniziato a credere in Dio è stato pronto a ritirarsi dal Partito. Adesso la dura pressione delle autorità lo ha finalmente convinto ad andarsene.
Durante lo stesso periodo il vicesegretario di una scuola nella città di Dandong ha subito un’azione disciplinare da parte della Commissione disciplinare del provveditorato proprio perché credente. Quindi è stato sollevato da tutte le funzioni che svolgeva nel Partito.
A causa della dura repressione del PCC, i membri del Partito non hanno altra scelta che scendere a compromessi e fare concessioni.
Wang Xinguang è il capo diacono di una chiesa delle Tre Autonomie approvata dal governo nella città di Shangrao, nella provincia sudorientale dello Jiangxi. Secondo le nostre fonti, Wang è stato ammonito in questi termini dall’amministrazione locale: «I membri del Partito non sono persone qualunque, il Partito Comunista è ateo e i suoi iscritti possono solo credere nel marxismo-leninismo. Non possono avere altre credenze e non possono partecipare ad alcuna attività ecclesiale. Farlo costituisce una violazione della disciplina del Partito, e comporta una sanzione disciplinare e l’espulsione. Anche i figli ne subiranno le conseguenze, perché in futuro non potranno arruolarsi nell’esercito e le loro prospettive occupazionali ne risentiranno.
A causa di tali pressioni, Wang non ha avuto altra scelta che rassegnarsi le dimissioni da capo diacono. Ora non può più partecipare ad alcuna attività della chiesa.
La Costituzione cinese stabilisce che i cittadini godano della libertà religiosa, ma in realtà le autorità comuniste hanno sempre attaccato le fedi e non concedono affatto libertà religiosa ai cittadini. La repressione e la persecuzione subite l’anno scorso dalla Zion Church di Pechino e dalla Early Rain Covenant Church di Chengdu sono solo gli esempi più infami dell’atteggiamento tenuto dal Partito verso la religione. Questo naturalmente vale per la gente comune: per i membri e i funzionari del Partito la fede religiosa è invece a maggior ragione una “linea rossa” che non può essere superata.
Chi in Cina si occupa di questioni religiose afferma che molti membri e funzionari del Partito tengano nascosta la propria fede e partecipino segretamente ad attività religiose. Fenggang Yang, professore di sociologia nella Purdue University negli Stati Uniti d’America, fa riferimento a un’indagine condotta dalla Horizon Research nel 2007. Secondo questa indagine, almeno l’85% dei membri del PCC ha una certa inclinazione religiosa o ha partecipato ad attività religiose.
Le autorità considerano un pericolo nascosto il fatto che così tanti membri del Partito nutrano credenze religiose. Hu Ping, commentatore politico e direttore onorario di Beijing Spring, ha dichiarato, in un’intervista a Voice of America, che il giro di vite del Partito sui propri membri serva per rimuovere ogni ostacolo agli sforzi compiuto per sopprimere le attività religiose.
(Tutti i nomi usati in questo articolo sono pseudonimi)
Servizio di Piao Junying