Nel 2019 sono andati distrutti moltissime statue e altri simboli buddhisti per la maggior parte nelle province dello Shanxi, dell’Hebei e del Guangdong
di Lin Yijiang
Shanxi: statue demolite perché «troppo alte»
Il tempio Baiyun, un famoso tempio antico sul monte Wutai che è una delle quattro montagne cinesi sacre per i buddhisti, è stato costruito durante la prospera dinastia Tang (650-755). In tre tornate, a partire da maggio 2019, vi sono state demolite circa 180 statue buddhiste. Il motivo ufficiale addotto dai funzionari è stato che le opere fossero «troppo alte». Un fedele buddhista che abita nella zona, però, ha raccontato a Bitter Winter che la maggior parte di esse misuravano meno di tre metri e qualcuna neppure un metro.
Una persona che lavora nel tempio ha affermato che tale demolizione ha causato una perdita pari a più di 10 milioni di renminbi (circa 1,4 milioni di dollari statunitensi).
Sul monte Tianzhu, nella contea di Jingle amministrata dalla città di Xin Zhou, una statua della Guanyin intagliata nel marmo bianco che misurava 32 metri di altezza era uno dei monumenti architettonici storici locali. La somma spesa per la sua costruzione ammonta a quasi 3 milioni di renminbi (circa 430mila dollari). Il 22 novembre ne è stata decretata la rimozione perché «troppo alta». I funzionari di vari enti governativi si sono recati in loco più volte per tenere sotto controllo i lavori di demolizione; inoltre gli uomini hanno incaricato gli operai di filmare quotidianamente l’operazione e di inviare i video all’amministrazione cittadina.
Una fonte interna all’amministrazione ha rivelato a Bitter Winter che le autorità hanno speso intorno a due milioni di renminbi (circa 290mila dollari) per farla demolire. L’uomo ha aggiunto che i funzionari considerano l’eliminazione delle statue a soggetto religioso come un tema politico e che chiunque osi interferire in proposito potrebbe essere arrestato.
Il tempio Huayan, sito storico e culturale sotto la tutela della provincia, che si trova nella città con status di prefettura di Huairen, il mese precedente ha subito lo stesso destino: la statua a tre facce della Guanyin, costruita con una spesa pari a più di 1 milione e 200mila renminbi (circa 170mila dollari) è stata distrutta.
«Il Partito usa il denaro dei contribuenti (800mila renminbi [circa 110mila dollari] solo per abbattere questa singola statua) per reprimere la religione, invece di fare il proprio dovere», ha affermato con rabbia una persona che frequenta abitualmente il tempio. «Il governo vuole cancellare la religione dalla mente della gente e far sì che essa ascolti soltanto il Partito».
Hebei: un credente intimidito per aver presentato istanza al governo
Il tempio Jingye della contea di Yanshan, nella giurisdizione della città di Cangzhou, è stato edificato al tempo della dinastia settentrionale Song (960-1127). Poiché in tutto il Paese ha preso il via la campagna di demolizione delle statue situate all’aperto, all’inizio del 2019 un fedele buddhista che viveva nella zona ha presentato un’istanza al Dipartimento del lavoro del Fronte Unito, con la richiesta che la statua in marmo bianco della Guanyin collocata nel tempio venisse risparmiata. Non solo il suo appello non ha mutato la decisione dell’amministrazione, ma un funzionario locale lo ha addirittura minacciato di arrestarlo se avesse «continuato a creare problemi».
In settembre la statua, alta 27 metri e realizzata al costo di più di 2 milioni e 500mila renminbi (circa 360 mila dollari), è stata demolita. Secondo un abitante di un villaggio nei pressi, i funzionari del governo hanno supervisionato la demolizione, mentre gli agenti di polizia hanno minacciato chiunque cercasse di fermare i lavori. I fedeli del luogo, spaventati e disperati, sono rimasti a guardare mentre la statua veniva abbattuta.
Guandong: sculture buddhiste rimosse da parchi e aree panoramiche
Una statua all’aperto di Maitreya, alta più di 10 metri, costruita più di vent’anni fa nel parco forestale della città di Dongguan, è stata demolita in luglio. «L’amministrazione ha affermato che la statua fosse troppo visibile e ha dato ordine di trasferirla in una posizione più bassa, cosa che il responsabile ha fatto, spendendo decine di migliaia [di renminbi] per pagare gli operai», ha riferito una nostra fonte. «Ma non è stato sufficiente: più tardi i funzionari hanno detto che la statua poteva essere vista nelle fotografie aeree, quindi doveva sloggiare. Il governo ha minacciato di dare una multa al responsabile, se non l’avesse fatto. Nessuno può farci nulla, poiché il Partito Comunista ha l’ultima parola su tutto».
Anche una grande statua all’aperto di Maitreya, realizzata circa trent’anni fa nella zona panoramica di Longshan, nella città di Zhaoqing, nel Guangdong, è stata demolita in luglio. I funzionari hanno affermato che «le zone panoramiche non possono avere statue religiose». Dopo la demolizione, dove prima si trovava la statua è stato esposto uno slogan che promuove i valori centrali del socialismo.