Il PCC sottopone le chiese sia statali sia domestiche a repressioni continue
di Yao Zhangjin
Il 25 novembre la polizia di Chengdu, capitale della provincia sudoccidentale del Sichuan, ha fatto irruzione nella “House of Cornelius”, una chiesa appartenente al Movimento patriottico delle Tre Autonomie. I poliziotti, dopo avergli confiscato il certificato pastorale, hanno ordinato al pastore di non tenere più riunioni e hanno detto al personale religioso di andarsene.
La chiesa è stata sigillata dopodiché la croce sopra l’ingresso, l’insegna “House of Cortnelius” e i versi della Bibbia sulle pareti sono stati rimossi. Due giorni dopo, la polizia ha sostituito la serratura della chiesa.
Un residente ha riferito a Bitter Winter che, dopo la chiusura del luogo di culto, la polizia ne ha sorvegliato l’ingresso per più di venti giorni impedendo ai fedeli di entrarvi. Gli agenti se ne sono andati solo quando la chiesa è stata completamente svuotata.
Ci è stato riferito che prima della chiusura i fedeli della comunità avevano chiesto l’autorizzazione al locale Ufficio per gli affari religiosi che si era però rifiutato di rilasciarla.
Un dipendente della chiesa ha commentato: «Più il governo ci perseguita, più attivamente condivideremo il Vangelo. Quando adoriamo Dio, il Suo tempio è nei nostri cuori». Dopo la chiusura, circa 200 fedeli si sono dispersi in piccoli gruppi che ora si incontrano in segreto.
In luglio, una sede della True Jesus Church nella città di Jianyang amministrata da Chengdu è stata chiusa in quanto «sede illegale». I funzionari dell’amministrazione locale dopo aver affisso sulla porta l’avviso di chiusura hanno ordinato ad alcuni operai di segare la croce e di bloccare la porta. A Bitter Winter è stato riferito che la chiesa aveva ripetutamente chiesto all’Ufficio per gli affari religiosi un’autorizzazione senza però ottenerla.
Il responsabile di una sala per riunioni appartenente alla Chiesa delle Tre Autonomie di Jianyang ha dichiarato che, in base alla nuova Normativa sugli affari religiosi, i luoghi di culto senza un certificato di registrazione come sede di attività religiosa sono considerati “illegali”. Tuttavia, quando i fedeli richiedono i certificati prescritti dalla normativa, l’Ufficio per gli affari religiosi non li rilascia e le autorità usano questo pretesto per chiudere i luoghi di culto.
Le Chiese domestiche che rifiutano il controllo governativo sono soggette a una repressione ancora più severa. Il 20 settembre a Chengdu, una sala per riunioni di Sola Fide è stata chiusa dopo che alcuni funzionari dell’Ufficio per gli affari religiosi e agenti di polizia hanno fatto irruzione e registrato le generalità dei 30 fedeli presenti. Hanno minacciato di trattenere e multare coloro che avessero continuato a radunarsi e hanno chiuso il locale. A Bitter Winter risulta che la chiesa avesse già subito numerose persecuzioni e che fosse stata costretta a cambiare luogo di incontro più di dieci volte.
In maggio, 12 persone tra agenti dell’Ufficio per la sicurezza pubblica della città di Neijiang, funzionari dell’Ufficio per gli affari religiosi e altre istituzioni governative hanno fatto irruzione nella sede di una Chiesa domestica. Hanno ordinato alla comunità di non radunarsi più e hanno portato via il predicatore che si rifiutava di aderire alla Chiesa delle Tre Autonomie per interrogarlo.
Un collaboratore ha spiegato a Bitter Winter che la sua chiesa aveva abbandonato la Chiesa delle Tre Autonomie nove anni fa e che non intendeva tornarvi. L’uomo ha anche aggiunto: «La Chiesa delle Tre Autonomie elogia e segue il Partito Comunista, è cristiana solo di nome. Coloro che sono stati incaricati dal governo di predicare distorcono la Bibbia e promuovono i valori centrali del socialismo. In queste chiese si devono intonare i canti comunisti ed esporre i ritratti di Mao Zedong e Xi Jinping».
Il 21 agosto la polizia ha fatto irruzione nella nuova sede della chiesa e ha minacciato di infliggere al proprietario dell’immobile una multa di 50mila renminbi (circa 7.200 dollari statunitensi) se avesse continuato a ospitare incontri religiosi.
Da quando in maggio la chiesa Guanghua a Chengdu è stata chiusa la comunità che la frequentava ha spesso cambiato i luoghi di incontro, riunendosi in botteghe del tè, fabbriche abbandonate o altri luoghi. Per evitare di essere catturati, i fedeli si incontrano in segreto, insonorizzano le sedi e durante gli incontri incaricano qualcuno di fare la guardia. Per mascherare le sale per riunioni talvolta utilizzano falsi cartelli come “Sede per le attività dei membri del Partito”, “Biblioteca” o “Studio di pittura”.