Fonte: Global Times
Il Global Times, un quotidiano controllato dal Partito Comunista Cinese, ha riferito, in un articolo datato 9 maggio e in commenti nei giorni successivi, che la Cina ha pubblicato un progetto di regolamento per le attività religiose degli stranieri. La direttiva, stilata dall’Amministrazione statale per gli affari religiosi, stabilisce che gli stranieri devono designare almeno tre organizzatori che presentino domanda per svolgere attività religiose collettive in luoghi di culto o sedi temporanee.
Gli organizzatori devono avere la fedina penale pulita e coloro che lavorano per rappresentanze diplomatiche in Cina e altri che pure godono di privilegi e immunità non possono svolgere il ruolo di organizzatori, sancisce la direttiva.
Gli stranieri devono presentare domanda alle autorità religiose locali per svolgere attività collettive nei luoghi di culto e devono fornire determinate informazioni, fra cui i dati personali dei partecipanti, i requisiti e la sicurezza della sede temporanea e una descrizione dell’attività religiosa se svolta nella sede temporanea, dice la direttiva.
Le attività religiose comunitarie svolte da stranieri in luoghi di culto devono essere presiedute da personale religioso cinese. E per qualsiasi attività religiosa che debba essere presieduta da stranieri, i luoghi di culto devono informare le autorità religiose locali approvate dal governo, dice la bozza di regolamento.
La direttiva inoltre afferma che ai cittadini cinesi non è consentito frequentare attività religiose comunitarie organizzate da stranieri, con l’eccezione di personale religioso cinese nominato da organizzazioni religiose locali filogovernative.
Se attuata, la direttiva renderà più severi i controlli sulle attività religiose svolte da stranieri ed eliminerà dal regolamento generale certe libertà di cui finora hanno goduto uomini d’affari, diplomatici, turisti e altri stranieri soggiornanti o temporaneamente residenti in Cina.