Vengono chiuse sia le chiese statali sia le Chiese domestiche, e nelle province dello Jiangsu e del Liaoning i luoghi di incontro per i fedeli sono sempre meno
di Yang Guang’an
Provincia dello Jiangsu
Nella seconda metà del 2019 a Huai’an e a Yancheng, due prefetture nella provincia orientale dello Jiangsu, tra chiese approvate dallo Stato e Chiese domestiche, sono stati chiusi almeno 140 luoghi di culto protestanti. Le 84 chiese delle Tre Autonomie chiuse sono state unificate e questo è uno degli strumenti prediletti dal PCC per ridurre il numero di luoghi di culto e aumentare il controllo su di essi.
Un responsabile di una chiesa delle Tre Autonomie di Huai’an ha riferito a Bitter Winter che il governo del distretto cittadino di Huaiyin ha ritirato i certificati di registrazione di molte chiese delle Tre Autonomie con la scusa che dovevano essere rinnovati. I nuovi permessi non sono mai stati rilasciati e i funzionari hanno minacciato di inserire nella black list le comunità che continuano ad incontrarsi implicando anche le famiglie dei fedeli.
Funzionari dell’amministrazione di Yancheng hanno informato le comunità delle chiese delle Tre
Autonomie chiuse di essere stati incaricati dal governo centrale di ridurre il numero dei luoghi di culto, indipendentemente dal fatto che fossero stati approvati o meno. Anche avere un certificato valido serve a poco. Nel corso delle operazioni di chiusura delle chiese sono state rimosse croci, simboli religiosi e tutte le suppellettili.
In seguito all’accorpamento con un altro luogo di culto, i quindici anziani di una chiesa delle Tre Autonomie di Yancheng erano costretti a fare 15 chilometri per poter partecipare alle funzioni religiose, ma il 30 luglio, ossia solo un mese dopo, anche quella chiesa è stata chiusa.
Una cinquantenne fedele di Huai’an ha lamentato: «In questo Paese così grande non c’è posto per i credenti, ma se non avremo più una chiesa, ci incontreremo nei campi. In ogni caso, non possiamo rinunciare alla nostra fede».
Provincia del Liaoning
Stando alle informazioni in nostro possesso, tra ottobre e gennaio, in tre città della provincia nordorientale del Liaoning sono stati eliminati circa 200 luoghi di culto protestanti, 79 a Tieling, 57 a Shenyang e oltre 60 a Dalian. La maggior parte di essi apparteneva alla Chiesa
delle Tre Autonomie.
Un funzionario dell’amministrazione distrettuale di Qinghe a Tieling ha riferito a Bitter Winter che circa 700 sale per riunioni della Chiesa delle Tre Autonomie prive del certificato di registrazione in corso di validità sarebbero state chiuse. L’uomo ha spiegato che in passato il governo consentiva l’uso di tali locali privi di licenza purché fossero gestiti da una chiesa delle Tre Autonomie in possesso di un certificato valido. In passato gli incontri in questi luoghi non erano vietati, ma da quando nel 2018 è entrata in vigore la nuova Normativa sugli affari religiosi, i luoghi di culto senza certificato sono diventati illegali e devono essere chiusi.
In novembre sono state chiuse 32 succursali di due chiese delle Tre Autonomie nei distretti di Tieling, Qinghe e Yinzhou. Tutti i simboli religiosi sono stati rimossi. L’amministrazione locale ha minacciato di infliggere alle comunità multe da 10mila a 20mila renminbi (da 1.400 a 2.800 dollari statunitensi) se avessero continuato a riunirsi, inoltre le due chiese hanno dovuto consegnare tutte le offerte ricevute. Il responsabile di uno dei luoghi di culto ha detto a Bitter Winter che controllando il denaro delle chiese, il governo punta a contenere la diffusione del cristianesimo.
Nello stesso mese, l’amministrazione del distretto Hunnan di Shenyang ha avvertito una chiesa delle Tre Autonomie che se nelle sue più di 40 sale per riunioni si fossero svolti incontri non autorizzati, i responsabili e i fedeli sarebbero stati arrestati per 15 giorni e che sarebbe stata inflitta loro una multa di 50mila renminbi (circa 7mila dollari). Tutti i siti sono stati sciolti.
Un predicatore di Tieling parlando delle politiche religiose del governo ha commentato: «Il PCC sembra essere in crisi, quindi combatte la chiesa per avere un posto nel cuore delle persone. Se tutti credono in Dio, nessuno ascolta il PCC. Per questo il regime vuole sopprimere le credenze religiose. Le chiese cristiane non appartengono a Xi Jinping e lui farà la stessa fine del faraone della Bibbia che si era opposto a Dio, nessuno può modificare questo stato di cose».
A metà ottobre sono state sigillate la Daweijia Christian Church e la Grace Gospel Church, due chiese delle Tre Autonomie situate nella Nuova area di Jinpu nella città di Dalian. Un diacono ha riferito a Bitter Winter che già diversi anni fa la Grace Gospel Church aveva consegnato all’Ufficio per gli affari religiosi tutti i documenti necessari per ottenere il certificato di registrazione come luogo di attività religiosa, ma il documento non ne è mai stato rilasciato. Il PCC utilizza spesso questa tattica per ridurre il numero di luoghi di culto attivi.
Un predicatore di una chiesa delle Tre Autonomie di Dalian ha detto : «La Cina è un Paese ateo e oscuro. Non aspettatevi che questo governo protegga il proprio popolo».