Da primavera si susseguono arresti in tutta la provincia. Nuovi dettagli sulla pianificazione e sull’attuazione della repressione, e sulle vittime
di Zhang Wenshu
Nel 2018 il PCC ha avviato in tutto il Paese diverse operazioni speciali finalizzate all’arresto dei fedeli della Chiesa di Dio Onnipotente e complessivamente sono stati arrestate oltre 11mila persone. La persecuzione è proseguita anche nel 2019 e, secondo i dati forniti dalla Chiesa, la provincia orientale dello Shandong è attualmente una delle aree in cui i suoi fedeli sono perseguitati più duramente. Dall’inizio dell’anno oltre 300 fedeli della CDO sono stati arrestati in tutta la provincia. Di questi, quasi 150 sono ancora detenuti, inoltre le autorità hanno confiscato beni di proprietà della Chiesa per un valore di almeno 550mila renminbi (circa 80mila dollari statunitensi).
La Chiesa di Dio Onnipotente (CDO) è il nuovo movimento religioso cristiano più numeroso in Cina e subisce in modo continuativo la feroce repressione del PCC fin dalla fondazione, nel 1991. I suoi fedeli possono essere arrestati e condannati a pesanti pene detentive severe per il solo fatto di possedere pubblicazioni della Chiesa.
Come già riportato in precedenza da Bitter Winter, in aprile tutte le amministrazioni municipali dello Shandong hanno avviato un’operazione su larga scala contro la CDO. In soli tre giorni, tra il 16 e il 18 aprile, nelle città di Dezhou, Tai’an e Liaocheng sono stati arrestati oltre 50 fedeli della CDO.
Il lancio dell’operazione è stato preceduto da un’attività investigativa sui credenti e da incontri preparatori delle agenzie governative per coordinare le attività. Come in altre parti della Cina, nello Shandong le misure repressive contro i credenti si svolgono nell’ambito della campagna nazionale per «fare piazza pulita delle bande criminali ed eliminare il male» e per implementare le attività contro gli xie jiao.
Sono pervenute altre notizie relative all’arresto di fedeli durante le operazioni nello Shandong.
La sera del 7 giugno, la polizia della città di Qingdao ha impiegato diverse unità per condurre un’operazione contro la CDO e, in meno di 24 ore, sono state arrestate almeno 14 persone. Un fedele della Chiesa ha affermato che, in realtà, il numero di arrestati è molto più elevato, ma a causa dell’elevato livello di sorveglianza e della severità delle persecuzioni contro i fedeli della CDO è molto difficile raccogliere informazioni.
A giugno, i fedeli della CDO nella capitale provinciale Jinan e in altre città, come Binzhou e Heze, sono stati colpiti dalla polizia e oltre 120 persone sono state arrestate. Tra queste, ben 52 sono state arrestate a Heze nella sola giornata del 15 giugno.
Secondo un agente di polizia di una municipalità nella giurisdizione di Heze, dopo le indagini preliminari, i nomi di oltre 300 residenti sono stati inclusi nell’elenco dei fedeli residenti nella località. L’agente ha confermato che nell’ambito dell’operazione è stato preso di mira chiunque appartenesse alla Chiesa di Dio Onnipotente e che gli arrestati venivano sorvegliati e seguiti dalla polizia per mesi. Il poliziotto è certo che tutti saranno condannati a pene detentive.
La madre di una fedele della CDO arrestata ha riferito a Bitter Winter che anche sua figlia è caduta nelle grinfie del PCC durante l’operazione. È stata mandata in una casa di detenzione a Qingdao con l’accusa di «avere utilizzato un’organizzazione xie jiao con l’obiettivo di ostacolare l’esecuzione delle leggi».
L’Articolo 300 del Codice penale cinese punisce infatti le persone per il «crimine» consistente nel partecipare a e/o nel “fare uso” di uno xie jiao con 3 o 7 anni di reclusione «o più». Questa espressione vaga, «o più», è utilizzata dalle autorità per emettere sentenze a loro discrezione. L’anno scorso, Bao Shuguang e altri quattro fedeli della CDO dello Shandong hanno ricevuto condanne pesanti, con pene da 10 a 13 anni di carcere.
La persecuzione di fedeli della CDO nello Shandong non sembra attenuarsi, il che probabilmente causerà ulteriori arresti. Un agente in servizio in una stazione di polizia di Qingzhou, una contea nella giurisdizione della città di Weifang, ha rivelato che, secondo un documento intitolato Modulo di registrazione dei cartelli di portineria e delle unità immobiliari, rilasciato dall’Ufficio per la sicurezza pubblica le forze dell’ordine devono entrare nelle case dei residenti per indagare su di loro e registrare le loro informazioni.
L’agente ha rivelato che l’obiettivo principale di queste indagini consiste nella ricerca di praticanti del Falun Gong e di fedeli della CDO. Il poliziotto ha aggiunto che se durante le indagini sugli immobili in affitto si imbattono in riunioni a cui partecipano numerose persone o sospettano che stia avvenendo qualcosa fuori dall’ordinario, sono autorizzati a effettuare arresti.