Dopo che il PCC ha ordinato la repressione contro le statue a soggetto religioso, molte sono state modificate in modi bizzarri: è l’unica alternativa alla distruzione. Bitter Winter ha raccolto diversi casi tipici
di Bitter Winter
La statua della “Prima Guanyin dello Shandong” si fa un lifting
Nell’autunno 2018, il segretario del Partito del villaggio li aveva messi al corrente di un ordine del governo centrale che proibiva la diffusione di attività «feudali o superstiziose», comprese le credenze buddhiste e l’adorazione della Guanyin. Così il segretario aveva detto che la statua della divinità della misericordia doveva essere distrutta.
I componenti del comitato del villaggio non volevano distruggere la statua della Guanyin, ma allo stesso tempo temevano di disobbedire ai loro superiori. Così alla fine uno di essi ha proposto questa soluzione: sostituire la testa della Guanyin con quella di Confucio. Il suo ragionamento si basava sul fatto che, essendo Confucio considerato il più importante saggio della cultura tradizionale cinese, una statua con la sua testa non sarebbe stata ritenuta superstiziosa.
Dopo oltre tre mesi di lavoro e una spesa di 400mila renminbi (circa 60mila dollari statunitensi), il risultato finale è stato straordinariamente ridicolo.
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Liaoning: niente più virtù né pietà
Quella del Monte Jiuhua, situata a Linghai, una città nella provincia nord-orientale del Liaoning, è un’area scenica nazionale di livello 4A e qui, nella prima metà dell’anno, due divinità buddhiste hanno subito una drastica trasformazione.
Guanyin è la divinità buddhista della misericordia, ma la sua statua è stata modificata cambiandone la pettinatura e aggiungendo un panino e delle trecce per renderla somigliante a Chang’e, la dea della luna nella mitologia cinese. L’iscrizione buddhista alla base della statua è stata sostituita con «Chang’e vola sulla Luna».
Secondo quanto riferito, la statua è stata modificata in questo modo per evitarne la demolizione. Anche il padiglione di Guanyin adiacente alla statua è stato ribattezzato Chang’e così ora la gente viene a venerare una divinità della mitologia cinese in un padiglione buddhista.
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O subiscono il “lifting” oppure, per essere salvate, le statue del Liaoning vengono nascoste
L’amministrazione della contea Tieling, nella giurisdizione della prefettura di Tieling nella provincia nord-orientale del Liaoning, ha avvertito alcuni cimiteri locali che le normative nazionali vietano le statue buddhiste all’aperto. In maggio il Dahebei Ecological Garden Cemetery della contea è stato costretto a fare un “lifting” a una statua della Guanyin per evitare che venisse demolita.
La statua della «Guanyin a quattro facce» misura circa 20 metri di altezza. Dopo un lavoro di ristrutturazione durato oltre tre mesi, la testa della statua è stata trasformata in un fiore di loto. Ora la statua ha perso ogni somiglianza con la Guanyin, la divinità buddhista della misericordia.
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Una statua alta oltre 10 metri del Bodhisattva Ksitigarbha, che si trova all’interno del cimitero Junlongquan della contea, è stata coperta due volte. La prima con fogli di lamiera zincata su cui erano scritti I ventiquattro esempi filiali, ma, visto che per i funzionari non era ancora sufficiente, il responsabile del cimitero è stato costretto a rivestire la statua buddhista anche con lastre di marmo.
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La statua della Guanyin che stilla acqua del cimitero di Shengquang è stata nascosta in una montagna artificiale di cemento armato
In aprile la sezione locale del Dipartimento del lavoro del Fronte Unito ha ordinato l’abbattimento di due grandi statue buddhiste nel cimitero di Shengquang, situato nel distretto di Jin’an di Fuzhou, la capitale della provincia sudorientale del Fujian: una statua della Guanyin che stilla acqua alta 21 metri e un’altra, alta 15 metri, di Ksitigarbha, uno dei bodhisattva (cioè uno degli esseri sulla via dell’illuminazione), spesso invocato a guida e protezione dei bambini defunti.
Nella speranza di salvare le statue, il responsabile del cimitero ha contrattato con l’amministrazione locale per avere il permesso di nasconderle costruendo delle montagne artificiali in cemento armato.
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Lo Stato nasconde la statua bronzea di Lao Tzu più alta del mondo
La statua di Lao Tzu si trova sul Monte Laojun, un territorio che fa parte del patrimonio culturale taoista, ed è alta 38 metri. É stata realizzata impiegando 360 tonnellate di lega di bronzo e stagno con un costo di circa 350 milioni di renminbi (circa 52 milioni di dollari statunitensi). È stata classificata come attrazione turistica statale di livello 5A, il maggiore esistente. Nel febbraio 2014 la statua è stata riconosciuta dal Guinness World Records come «la statua bronzea di Lao Tzu più alta del mondo».
I funzionari avevano osservato che la statua di Lao Tzu era priva dell’approvazione del Dipartimento amministrativo per gli affari religiosi del Consiglio di Stato e che pertanto era una «costruzione illegale».
Gli ispettori hanno quindi annunciato che, fino a quando non riceverà l’approvazione, la statua di Lao Tzu non potrà essere esposta al pubblico. Hanno anche ordinato al responsabile dell’Area panoramica del turismo montano di Laojun di coprire la statua perché altrimenti sarebbe stata demolita.
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Scultura di Lao-Tzu nascosta perché «viola la politica religiosa»
Una di queste sculture – il volto di Lao-Tzu scolpito nella roccia del monte Wugong nella zona panoramica nazionale di livello 4A a Yangshimu nella contea di Anfu, nella giurisdizione di Ji’an una città nella provincia sud-orientale dello Jiangxi – avrebbe dovuto essere distrutta il 12 ottobre. L’amministrazione locale aveva infatti dichiarato che il manufatto violava l’Articolo 30 della nuova Normativa sugli affari religiosi, il quale stabilisce che «organizzazioni e individui diversi dai gruppi religiosi, dai templi e dalle chiese non possono costruire grandi statue religiose all’aperto». La decisione ha fatto adirare la popolazione attirando l’attenzione dei media che, in alcune occasioni, hanno definito «assurda» la decisione di distruggere la scultura di Lao-Tzu perché «violerebbe le politiche religiose».
Secondo quanto riferito da un dipendente dell’area panoramica, la scultura è stata realizzata nel 2017 da Wang Ronghai, un noto scultore della provincia del Fujian. La scultura che misura sedici metri di larghezza e ventitré di altezza è costata oltre 4 milioni di renminbi (circa 560mila dollari statunitensi). Dopo il suo completamento l’opera è divenuta un’attrazione dell’area panoramica molto apprezzata dai turisti.
In marzo, per nascondere la scultura, l’amministrazione provinciale ha ordinato una sospensione di 20 giorni degli accessi all’area panoramica, minacciando di infliggere multe se gli ordini non fossero stati eseguiti correttamente.
Il parco ha quindi nascosto l’opera dietro una grande barriera decorata con piante e con sopra i caratteri del nome cinese Anfu (安福).
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Le statue degli Arhat nella zona panoramica di Qibugou rivestite in abiti verdi e ornate con fiori artificiali
Secondo nostre fonti locali , all’inizio di novembre la sezione dell’Ufficio per gli affari religiosi di Wu’an, città metropolitana nel sudovest della provincia dell’leHebei, ha tenuto una riunione per discutere di un ordine del governo centrale che chiedeva di intensificare il controllo sulle religioni. Nel documento si sottolineava la necessità di prevenire la diffusione della cultura buddista tibetana, cosa che richiedeva di limitare e di sorvegliare tutte le attività dei buddisti della zona .
Il governo centrale ha anche chiesto che 502 amministrazioni di villaggio nella giurisdizione di Wu’an distruggessero tutte le statue a soggetto religioso, come chiesto dalla nuova Normativa sugli affari religiosi. Nemmeno le attrazioni turistiche buddiste sono state risparmiate.
Per salvare le statue, la popolazione locale ha deciso di nasconderle: alcune sono state coperte con abiti verdi e ornate con fiori artificiali, mentre altre sono state nascoste dietro cartelloni pubblicitari.
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I fedeli cinesi tentano di nascondere statue e immagini religiose per salvarle dalla distruzione
Nel 2017, per tenere la religione lontana dalla vista, l’Amministrazione statale per gli affari religiosi ha approvato un documento che vieta a chiunque, organizzazione o individuo, di costruire grandi statue religiose all’aperto. Anche la costruzione di statue all’interno degli edifici religiosi è strettamente controllata.
Gli abitanti di un villaggio nella contea di Lintao, nella giurisdizione di Dingxi, una città con status di prefettura nella provincia centrosettentrionale del Gansu, hanno ritenuto che il modo migliore per proteggere dalla demolizione una statua di Guanyin, la divinità buddhista della misericordia che si trova nel tempio di Nanhai, consisteva nel coprirla.