Gli arresti sono stati condotti in maggio, durante operazioni unificate, nella città di Linfen, nella provincia dello Shanxi, dopo che i bersagli sono stati tracciati e monitorati tramite sistemi per la sorveglianza di massa
di Zhang Feng
Il 16 maggio in quattro contee di Linfen, una città con status di prefettura della provincia nordoccidentale dello Shanxi, è stata lanciata un’operazione unificata d’arresto che mirava a colpire la Chiesa di Dio Onnipotente (CDO). In conseguenza dell’intervento, in due giorni nelle contee di Daning, Xi, Jicheng e Fushan sono stati arrestati almeno 90 fedeli della Chiesa.
Una persona informata della vicenda ha rivelato a Bitter Winter che l’Ufficio per la sicurezza pubblica cittadino ha inviato più di 300 agenti per compiere l’operazione. Per evitare la fuga di informazioni, l’Ufficio ha indetto una riunione segreta urgente tre ore prima dell’attacco, per discuterne i dettagli, dopo aver ritirato i cellulari dei partecipanti.
Una fedele della CDO ha raccontato a Bitter Winter che il 18 maggio si è recata a casa di una correligionaria e vi ha trovato la porta sigillata con del nastro adesivo che riportava lo stemma dell’Ufficio per la sicurezza pubblica della contea di Xi. Più tardi, la donna ha appreso che due giorni prima, alle 10 di sera, nove agenti di polizia che brandivano manganelli elettrificati avevano fatto irruzione in casa mentre la sua amica, in compagnia di altri due fedeli della Chiesa, stava facendo ricerche su internet. La polizia ha arrestato i tre fedeli e ha requisito tutti i computer che si trovavano in casa.
Una persona bene informata ha rivelato che il 16 maggio, alle 10 di sera, nella vicina contea di Daning, sono stati inviati più di 60 agenti della sicurezza pubblica per arrestare alcuni fedeli della CDO che erano stati tenuti sotto osservazione per un certo tempo grazie alla geolocalizzazione e ad altri strumenti di sorveglianza. L’operazione ha portato all’arresto di sette fedeli e tutti i cellulari e i computer trovati in casa sono stati confiscati.
Un impiegato dell’amministrazione ha raccontato a Bitter Winter che le indagini sui fedeli della CDO a Linfen era partita un mese prima che si compissero gli arresti. La Gestione del ciberspazio, l’Ufficio per la sicurezza pubblica e numerosi altri enti statali hanno unito le forze per tenere sotto sorveglianza e arrestare i fedeli, mirando soprattutto ai leader della Chiesa.
Alcuni degli arrestati sono trattenuti in una struttura destinata all’indottrinamento obbligatorio nel Centro di custodia cittadino di Linfen, usato in precedenza come casa di detenzione. Ai fedeli della CDO che rifiutano di rinunciare alla fede solitamente vengono comminate lunghe condanne al carcere.
Bitter Winter in passato ha riferito in proposito di un documento riservato, emesso l’anno scorso dalla Commissione per gli affari politici e legali di un Comune della provincia settentrionale dello Shanxi, che incitava a un numero maggiore di arresti tra i fedeli della CDO. L’ordinanza sottolinea la necessità per personale specializzato assegnato di intensificare gli sforzi finalizzati a trasformare i fedeli della CDO attraverso l’indottrinamento forzato.
La Chiesa di Dio Onnipotente, il più grande nuovo movimento religioso cristiano cinese, è stato fondato nel 1991 e ora è il gruppo religioso, considerato singolarmente, più perseguitato in Cina. In base all’ultimo rapporto della CDO, fra il 2011 e il 2019 il regime cinese ha arrestato più di 400mila fedeli della Chiesa.