Per indurre tutti i cattolici ad aderire alla Chiesa gestita dallo Stato, il PCC intimidisce i religiosi e i fedeli, facendo chiudere le organizzazioni di beneficenza
di Ye Ling
Nel quadro dell’offensiva nazionale scatenata per costringere gli obiettori di coscienza cattolici a confluire nell’Associazione patriottica cattolica cinese (APCC) il Partito sta chiudendo le chiese che si oppongono, e attua ritorsioni contro i religiosi e le comunità che rifiutano di entrare a far parte della Chiesa gestita dallo Stato. Come risulta dalle nuove informazioni pervenuteci, i fedeli non possono neppure organizzare i servizi funebri per i sacerdoti “ribelli” defunti e vengono soppresse le associazioni di beneficenza istituite dalle chiese che non siano sotto il controllo del regime.
Proibito rendere omaggio a un sacerdote defunto
Il 3 settembre ricorreva il secondo anniversario della morte di don John Wang Zhongfa, uno degli obiettori di coscienza cattolici dichiarati, della contea di Cangnan, nella giurisdizione della città di Wenzhou nella provincia orientale dello Zhejiang. Quel giorno, centinaia di credenti che vivono in quella zona si stavano recando al cimitero in cui è sepolto per una Messa in sua memoria, ma sono stati intercettati e dispersi dalle autorità locali.
Secondo i testimoni, un centinaio di poliziotti ha bloccato con le auto tutti gli incroci che conducono al cimitero, impedendo ai fedeli di raggiungerlo. Hanno minacciato di distruggere la tomba di don Wang se non se ne fossero andati.
Un credente del luogo ha raccontato a Bitter Winter che prima di morire don Wang aveva subito una costante repressione ed era stato messo sotto sorveglianza perché si rifiutava di aderire all’APCC. Nella sua chiesa erano state installate delle telecamere e alcuni uomini incaricati di tenerlo sotto controllo erano stati inviati nell’ospedale in cui era ricoverato per le cure. Il giorno del funerale la polizia ha circondato l’area attorno al cimitero per monitorare il numero dei credenti che partecipavano al corteo funebre.
«La persecuzione posta in atto dal governo è ancora più frenetica che nel passato», ha commentato un sacerdote della zona. «I credenti hanno il divieto di partecipare al servizio funebre perché il regime teme che sarà difficile tenerli sotto controllo una volta uniti in gruppo. La dittatura del Partito è malvista e non si sentirà al sicuro fino a quando non potrà controllare l’intera popolazione».
Pressioni su un sacerdote ottantenne
Secondo un fedele della diocesi di Mindong, nella provincia sudorientale del Fujian, in ottobre alcuni funzionari della città con status di contea di Fuan, amministrata dalla città di Ningde, hanno dato il via a un’intensa campagna per costringere un sacerdote ottantenne, malato di cancro, ad aderire all’APCC, minacciandolo di distruggergli la casa e di far licenziare i suoi familiari.
Il sacerdote non ha ceduto, convinto che unirsi alla Chiesa amministrata dallo Stato vada contro la sua coscienza.
Vedendo la sua determinazione, i funzionari hanno cambiato tattica e hanno cercato di adescarlo promettendogli del denaro, ma il sacerdote ha rifiutato di nuovo. Ha dichiarato che sarebbe andato in prigione qualora avessero cercato di fargli firmare l’accordo con la forza.
«Il Partito Comunista è il diavolo. Se acconsenti a unirti all’APCC, il governo ti costringerà a issare la bandiera e a intonare l’inno nazionale prima di ogni Messa e ti ordinerà di appendere in chiesa un ritratto di Mao Zedong», ha detto a Bitter Winter un anziano credente che appartiene alla diocesi. «Ogni articolo della nuova Normativa sugli affari religiosi limita la nostra fede. È ovvio che in questo modo il PCC intende alla fine eliminare tutte le religioni e costringere la gente a credere solamente nel comunismo».
Chiuso un orfanotrofio
Anche le organizzazioni di beneficenza sono nel mirino della campagna di repressione. Fra le vittime degli ultimi tempi si trova la “Belloni Love School”, un orfanotrofio per bambini disabili fondato da una Chiesa cattolica nella contea di Yongnian, nella giurisdizione della città di Handan, nella provincia settentrionale dell’Hebei.
Secondo fonti bene informate, il 21 ottobre una trentina di incaricati dell’amministrazione locale e dell’Ufficio per la sicurezza pubblica vi hanno fatto irruzione e hanno razziato tutte le attrezzature e i mobili. Hanno dichiarato che l’ordine di chiudere l’istituto proveniva dall’amministrazione provinciale. Hanno fatto tagliare la fornitura di elettricità e di gas e hanno chiuso a chiave il cancello, vietando a chiunque di entrare.
Secondo un credente del luogo, l’orfanotrofio era regolarmente registrato presso l’Amministrazione per l’industria e il commercio della contea. Era stato anche designato dalla Federazione dei disabili cittadina come “Istituzione provinciale di servizio per l’assistenza volontaristica alle persone con disabilità”. Fin dalla fondazione è stato ampiamente lodato dalla gente; sui media locali sono stati pubblicati numerosi servizi a proposito delle sue attività.
L’uomo ha rivelato inoltre che l’orfanotrofio è stato chiuso principalmente perché il sacerdote alla guida della Chiesa non voleva aderire all’APCC. Secondo quanto riferito, il religioso è stato costretto a entrare in clandestinità per sfuggire all’arresto.