Almeno 400 cristiani sono stati abbandonati dopo che le autorità ne hanno chiuso i luoghi di culto, inclusi diversi edifici sacri appartenenti alla Chiesa delle Tre Autonomie.
Il 6 maggio il personale di Fenyi, una contea amministrata dalla citta-prefettura di Xinyu, insieme al segretario locale, si sono recati nell’edificio sacro della Chiesa delle Tre Autonomie del villaggio di Zaomushan. Ai fedeli è stato ordinato di spostare le loro proprietà altrove e poi è stato condotto sul luogo un escavatore per la demolizione. Il mattino seguente il luogo era in macerie e quasi cento cristiani erano rimasti senza chiesa.
Secondo una fonte interna, la demolizione è stata effettuata perché la chiesa era situata vicino alla tomba di Xi Zaochi, una figura storica della Cina. Si ritiene che l’attuale presidente cinese, Xi Jinping, sia suo discendente dopo 55 generazioni. I funzionari governativi di vario livello che visitano spesso la tomba per rendere omaggio a Xi Zaochi devono aver pensato che la chiesa lungo la strada che vi conduce fosse un “pugno nell’occhio”.
Una settimana dopo, nel villaggio di Zhongyuan, le autorità hanno demolito un altro edificio sacro della Chiesa delle Tre Autonomie, citando il movimento “Tre lavori di restauro, una demolizione”. La settimana successiva, anche la chiesa di Zhentian è stata presa di mira.
Il 23 maggio il governo ha disposto che un responsabile, Li Qi, sorvegliasse un luogo di culto della Chiesa delle Tre Autonomie nella città di Shuixi in modo da poter supervisionare le procedure dei lavori. Le ragioni per farlo sono state spiegate così: «Se troppe persone credono in Dio, nessuno presterà più ascolto al Partito Comunista».
A giugno è stato chiuso un edificio della Chiesa delle Tre Autonomie di Huatian e un altro è stato presa di mira a Shabei.
In luglio il vice capo della stazione di polizia di Shuixi, Hua Dong, e la sua squadra operativa hanno fatto irruzione nel luogo di assemblea della Chiesa delle Tre Autonomie di Jiangjia, ordinando che fosse chiuso immediatamente. Molti dei fedeli anziani non erano in grado di camminare per molto e per questo hanno chiesto che la chiesa potesse rimanere aperta. Per tutta risposta, Dong li ha solo rimproverati.
Alla fine l’uomo ha affermato che la chiesa sarebbe stata chiusa perché la struttura era debole e sarebbe potuta crollare da un momento all’altro, ma in realtà non è affatto vero: l’edificio è infatti decisamente robusto.
Una settimana dopo l’incidente, nella città di Luofang tre impiegati pubblici hanno fatto irruzione nell’edificio della Chiesa delle Tre Autonomie di Xiashanqiao. Hanno rimosso le apparecchiature elettroniche della chiesa e sequestrato i banchi, i tavoli, gli impianti stereofonici, i pianoforti digitali e altri oggetti. La chiesa era un luogo di ritrovo per oltre cento cristiani.
A causa di questi incidenti, 400 credenti sono stati lasciati senza un luogo dove poter praticare il proprio credo. È significativo che il governo cinese stia compiendo simili attacchi anche a chiese autorizzate dallo Stato. Queste azioni pongono nuovi interrogativi sul futuro della libertà religiosa in Cina.
Servizio di Lin Yijiang