Nella seconda metà dell’anno scorso si è inasprita la repressione delle Chiese domestiche e dei luoghi di culto approvati dallo Stato
di Li Mingxuan
Chiese domestiche colpite duramente
Un funzionario dell’amministrazione distrettuale di Xuecheng a Zaozhuang, una prefettura nella provincia orientale dello Shandong, ha riferito a Bitter Winter che, nell’ambito della campagna per eliminare tutte le Chiese domestiche, i funzionari locali subiscono una crescente pressione da parte del governo centrale. Il funzionario ha spiegato che se nelle loro giurisdizioni vengono scoperti incontri di gruppi religiosi non approvati dallo Stato, i funzionari responsabili rischiano il licenziamento. L’uomo inoltre ha aggiunto: «In ogni villaggio sono stati piazzati degli informatori. Se i credenti organizzano un incontro vengono subito individuati e segnalati alla polizia».
Secondo quanto riferitoci, a sette funzionari di Tengzhou, una contea amministrata da Zaozhuang, è stata inflitta una multa di mille renminbi (circa 140 dollari statunitensi) perché lo scorso novembre non hanno svolto un adeguato controllo sugli incontri religiosi. In dicembre, altri tre funzionari sono stati sospesi dal servizio per sei mesi.
Per dimostrare la loro lealtà al regime, i funzionari locali attaccano spietatamente i luoghi di culto. Di conseguenza in città, da settembre a dicembre dello scorso anno, sono state chiuse 67 Chiese domestiche e otto predicatori sono stati arrestati.
Il 20 dicembre, nove funzionari del governo distrettuale di Tai’erzhuang, dopo aver fatto irruzione in una Chiesa domestica carismatica, hanno strappato i dipinti religiosi dai muri e li hanno bruciati.
A metà novembre un funzionario di un borgo amministrato da Zaozhuang ha accompagnato un gruppo ispettivo provinciale in numerose chiese nella zona. L’uomo ha poi pubblicato un filmato su Kuaishou, una piattaforma per la condivisione di video, in cui ha dichiarato: «Sono stato sveglio tutta la notte per impedire ai fedeli di radunarsi».
Il responsabile di una Chiesa domestica carismatica nella comunità Nanlongtou a Zaozhuang è sotto sorveglianza dallo scorso settembre. Il 27 novembre sono state installate delle telecamere di sorveglianza al di fuori dell’abitazione del responsabile di una chiesa del borgo di Mengzhuang. Entrambe le chiese sono state chiuse dopo un intenso monitoraggio.
Il 7 novembre la polizia ha chiuso la sede di una Chiesa domestica carismatica a Nigou, nel distretto di Tai’erzhuang, in quanto avrebbe recato «disturbo all’ordine pubblico» e ne ha confiscato tutte le proprietà. Il mese stesso, la croce e i dipinti religiosi sono stati rimossi anche da una Chiesa domestica carismatica nel villaggio di Boshan nella città di Qicun. Alla fine del mese i due responsabili del luogo di culto sono stati arrestati. Secondo un funzionario del villaggio nel distretto, i fedeli di entrambe le comunità sono stati minacciati di arresto se avessero organizzato altri incontri.
Il 1° dicembre un funzionario locale ha minacciato il responsabile di una Chiesa domestica carismatica nel villaggio di Nanshanzhai nel distretto di Xuecheng dicendogli che se la sua comunità avesse continuato a radunarsi i conti bancari dei suoi familiari sarebbero stati congelati. Alla fine di settembre, un funzionario ha minacciato di revocare il certificato immobiliare di un proprietario che aveva affittato un locale a una chiesa carismatica nel borgo di Malantun, nel distretto di Tai’erzhuang.
Il 20 dicembre sono stati revocati i sussidi di sussistenza ai familiari della responsabile di una chiesa nel distretto di Yicheng che si era rifiutata di aderire al Movimento patriottico delle Tre Autonomie. Il 6 novembre a Malantun, dopo aver fatto irruzione nella casa di un fedele ottantenne, gli agenti di polizia hanno strappato i dipinti religiosi dai muri e hanno detto minacciosamente che per tre generazioni i suoi familiari «non avrebbero potuto arruolarsi nell’esercito, frequentare l’università o trovare un lavoro».
Nemmeno le chiese statali sfuggono alla persecuzione
A Zaozhuang sono state prese di mira anche le chiese delle Tre Autonomie gestite dallo Stato. Alla fine dell’anno sono state rimosse le croci di almeno 15 luoghi di culto.
In novembre l’Ufficio per la sicurezza pubblica del distretto di Yicheng ha convocato i dirigenti delle chiese delle Tre Autonomie per riaffermare le richieste di attuazione della nuova Normativa sugli affari religiosi. I partecipanti sono stati avvisati che se si fossero rifiutati di diffondere nei sermoni le politiche statali, i valori centrali del socialismo e la cultura tradizionale cinese le loro chiese sarebbero state chiuse
Nello stesso mese alcuni funzionari del borgo di Jiehe, nell’area metropolitana della contea di Tengzhou, hanno chiuso un locale della Chiesa delle Tre Autonomie sostenendo che «a causa delle rivolte a Hong Kong gli incontri sono proibiti». Hanno minacciato di infliggere alla comunità una multa di 20mila renminbi (circa 2.800 dollari) se avessero tentato di incontrarsi ancora.
Il 20 ottobre prima di un’ispezione del governo centrale a Tengzhou, alcuni funzionari hanno ordinato alla chiesa delle Tre Autonomie Grace Church (蒙恩 堂) di interrompere gli incontri e di bloccare l’ingresso alla sede minacciando di «radere al suolo la chiesa con un bulldozer». Per salvare la chiesa, che è stata costruita con le donazioni dei fedeli, la comunità ha incaricato degli operai di bloccarne l’ingresso. Prima di ciò sono state rimosse la croce e la targa con il nome della chiesa.
Un residente in un villaggio di Tengzhou ha commentato: «Il governo teme che, con l’aumentare del numero di fedeli, il suo potere politico vada in crisi. Così chiude tutte le chiese».