I funzionari governativi si concentrano sugli studenti delle scuole primarie e secondarie per l’indottrinarli all’ateismo
«Aderirò alla giusta via politica per difendere la scienza, promuovere l’ateismo e combattere l’idea di Dio».
Queste sono le parole che il PCC sta ora obbligando gli studenti a sottoscrivere nel tentativo di spingere ogni cinese a odiare la religione onde eliminarne ogni traccia dal Paese.
In agosto il Dipartimento per l’istruzione del distretto di Lishan ad Anshan, una città nella provincia nordorientale del Liaoning, ha varato un piano per la campagna di resistenza alle fedi nelle scuole materne. Nel documento si afferma che alle scuole materne è proibito assumere insegnanti credenti e che deve essere migliorato il controllo sugli insegnati già in forza. Pertanto i funzionari eseguiranno verifiche approfondite onde accertare la preparazione degli insegnanti al fine di sradicare qualsiasi contenuto religioso.
Insegnanti e studenti sono ora tenuti a firmare una dichiarazione con cui promettono di non visitare siti web o di non partecipare a forum religiosi.
Il 24 ottobre il Dipartimento per l’istruzione e lo sport di Pingdu, una città nella provincia costiera orientale dello Shandong, ha emesso un altro documento, destinato alle scuole materne, primarie e secondarie: proibisce agli studenti di partecipare a qualsiasi attività religiosa.
Anche alcune scuole delle città di Dalian e di Jinzhou, nel Liaoning, hanno lanciato campagne simili per boicottare la religione.
Ma c’è di peggio: a metà ottobre un insegnante di scuola elementare di Shenyang, una città nel Liaoning, ha tentato di mettere gli studenti contro i loro genitori, chiedendo ai bambini se i loro genitori fossero credenti. Se si scopre che qualcuno professa una fede religiosa, viene infatti espulso da scuola. L’insegnante ha anche aizzato gli scolari, dicendo che se scoprono che i genitori o le persone intorno a loro sono credenti, devono immediatamente segnalarli.
Alla fine di novembre una scuola media di Nehe, una città nella provincia nordorientale dell’Heilongjiang, ha organizzato un evento durante il quale è stato chiesto a insegnanti e a studenti di firmare un grande striscione «per rifiutare la religione nel campus» e al preside di tenere una riunione di classe «per difendere la scienza e impedire alla religione di entrare a scuola». Tutti gli studenti hanno quindi dovuto presentare gli appunti che avevano preso in merito al boicottaggio delle fedi.
Alcuni genitori ritengono che l’indottrinamento forzato dei bambini sia troppo d,uro da sopportare per le loro giovani menti. E costringerli a firmare documenti che denunciano tutte le religioni è estremamente grave perché gli studenti che non firmano vengono puniti.
Come è accaduto a Lin Nan (pseudonimo), uno studente della scuola elementare nella contea di Dehua a Quanzhou, una città nella provincia sud-orientale del Fujian. Il 28 settembre è stato minacciato dal suo insegnante con queste parole: «Se non firmi gli avvisi non sarai ammesso agli esami. Se non hai ancora inviato le notifiche, sarai espulso». Poi l’insegnate ha picchiato per tre volte con la bacchetta il palmo della mano del bambino.
Nello stesso mese anche una scuola media nella contea di Anxi, nella città di Quanzhou, ha costretto gli studenti a firmare un modulo contro la religione. Un’insegnante della scuola si è scagliato contro gli studenti credenti, dicendo: «È sbagliato avere fede nel cristianesimo. Questo è ciò in cui credono gli stranieri. Perché i cinesi dovrebbero credere in una religione straniera? Siete i peggiori studenti che abbia mai visto».
Bitter Winter ha ripetutamente riferito di come spesso il PCC svolga attività antireligiose nei confronti degli studenti delle scuole elementari e medie. Gli scolari che non firmano contro la religione vengono picchiati e quindi vivono nella paura.
Servizio di Piao Junying