Il 3 maggio, la polizia del Partito Comunista ha arrestato tre membri della Chiesa di Dio Onnipotente, un nuovo movimento religioso cristiano, mentre stavano partecipando a una incontro nella città di Chengdu, nella provincia dello Sichuan. La polizia ne ha saccheggiato le case e ne ha sequestrato gli averi con il pretesto della “predicazione illegale”. I fermati sono poi stati incarcerati in quanto «sospettati di servirsi di un’organizzazione xie jiao al fine di minare l’applicazione della legge», nonché per «predicazione illegale e disturbo della quiete pubblica».
Nel pomeriggio, tre fedeli alla Chiesa di Dio Onnipotente, Geng Xin (pseudonimo di una donna di 53 anni), Zeng Qian (pseudonimo di una donna di 43 anni) e Wang Hui (pseudonimo di una donna con più di 50), stavano conducendo un incontro quando la polizia ha fatto irruzione, le ha arrestate e le ha portate al comando.
Verso le cinque sempre del pomeriggio, quattro agenti della stazione di polizia di Hongyang, nel distretto di Qingbaijiang, hanno riportato Wang Hui a casa, saccheggiandola. Hanno messo a soqquadro l’abitazione e sequestrato due cellulari, un computer, un disco rigido, un lettore mp4 e alcune schede di memoria TF (non restituite). Quindi hanno ricondotto Wang alla stazione di polizia.
Verso le 8 di sera, sette agenti hanno scortato Zeng Qian di nuovo a casa per una nuova perquisizione. Hanno sequestrato tutti i suoi libri religiosi, un computer e altri oggetti (a tutt’oggi non ancora restituiti). Hanno anche arrestato la fedele Zheng Huang (pseudonimo di una donna ultrasessantenne), che in quel momento stava facendo visita a Zeng. Entrambe le donne sono state con dotte alla stazione di polizia.
La mattina dell’8 maggio, due agenti in borghese della stazione di polizia di Dawan, nel distretto di Qingbaijiang, hanno fatto irruzione in casa di Geng Xin. Hanno sequestrato una dozzina di libri religiosi, un lettore mp4 e altri oggetti (non restituiti). L’11 maggio, la polizia si è di nuovo recata in casa di Geng. Gli agenti ne hanno minacciato il figlio e il marito dicendo che Geng era stata arrestata perché crede in Dio Onnipotente, che il governo presta la massima attenzione a casi del genere e che per questi reati le pene sono molto più severe che per quelli normali.
È noto che le autorità del PCC opprimono e perseguitano da sempre le Chiese domestiche, in particolare la Chiesa di Dio Onnipotente. Molti fedeli di questa Chiesa sono stati arrestati e condannati a pene comprese fra i da 3 e i 7 anni, o anche più, solo perché credono in Dio, organizzano incontri e predicano il Vangelo. Come impone la nuova revisione di un documento emesso dalle autorità all’inizio del 2018, in tutto il Paese è in corso una nuova ondata di soprusi e di arresti ai danni dei fedeli della Chiesa di Dio Onnipotente.
Servizio di Yao Zhangjin