L’Henan è la provincia che conta il maggior numero di credenti e per questo le sue chiese subiscono una repressione in stile Rivoluzione Culturale
Gu Xi
Le chiese continuano a essere chiuse e riconvertite, i loro beni saccheggiati, le croci smantellate e le copie della Bibbia bruciate. Nemmeno le chiese delle Tre Autonomie riescono sfuggire all’uragano causato dalla campagna antireligiosa scatenata dalle autorità.
Il 15 marzo una decina di funzionari del Dipartimento del Lavoro del Fronte Unito e agenti di polizia hanno fatto irruzione in un luogo di incontro gestito dalla Chiesa delle Tre Autonomie nella municipalità di Dahou, contea di Yucheng, nella giurisdizione della città di Shangqiu. Dopo la perquisizione i furfanti hanno ammucchiato e bruciato le copie della Bibbia, altri libri cristiani e tutti i simboli religiosi che sono riusciti a trovare. Inoltre, hanno portato via le sedie, gli strumenti musicali e gli altri oggetti di valore.
Il responsabile della chiesa ha tentato di far ragionare i funzionari, facendo loro presente che i fedeli della comunità avevano acquistato tutte quelle cose e che il governo non aveva il diritto di confiscarle.
Ma un funzionario lo ha rimproverato dicendogli: «Alla gente non è permesso credere in qualcosa che il governo non consente. Tutto ciò che ha connotazioni religiose deve essere confiscato».
Un collaboratore della chiesa ha detto che in settembre le autorità avevano ordinato che non fossero più tenute riunioni, così i funzionari erano venuti a fare ciò che era stato loro ordinato e hanno portato via le suppellettili della chiesa.
Alla fine di agosto, nel borgo di Guodian, nella giurisdizione della città di Xinzheng un luogo di incontro della Chiesa delle Tre Autonomie, costruito con una spesa di oltre 500mila renminbi (74mila dollari statunitensi) donati dai fedeli della comunità, è stato chiuso con la forza.
L’amministrazione municipale ha dichiarato che esso era privo del certificato di registrazione come luogo religioso.
All’inizio di marzo, i funzionari del villaggio hanno distrutto tre simboli di forma conica collocati al di sopra dell’ingresso e successivamente il luogo di incontro è stato riconvertito nel «Centro servizi Partito-Popolo del villaggio di Xiaosi».
Un mese prima è stata chiusa con la forza anche una chiesa delle Tre Autonomie situata nella contea di Lushi, nella città di Sanmenxia.
Quando il segretario del Partito del villaggio ne ha ordinato la chiusura, il responsabile della chiesa ha fatto presente che essa era stata approvata dai Due Consigli cristiani cinesi. Il segretario gli ha però risposto brutalmente: «Ora il governo sta chiudendo le chiese e questo significa che non vi permettono più di credere [in Dio] e quindi non potete far crescere o diffondere il Vangelo. Voi anziani credenti invecchiate mentre ai minori è proibito entrare nelle chiese e così il cristianesimo sarà eliminato».
Due giorni dopo il segretario del Partito ha costretto uno dei diaconi della chiesa a consegnare le chiavi e ha chiuso il luogo di culto con la forza.
Il responsabile della chiesa ha rivelato che quasi 40 luoghi di incontro facenti capo alla Chiesa delle Tre Autonomie nella contea di Lushi sono stati chiusi tra l’agosto 2018 e l’aprile di quest’anno. Ha aggiunto che questa è la campagna più severa per «annientare la religione» dai tempi della Rivoluzione Culturale.
A marzo, il comitato del villaggio si è impadronito con la forza della chiesa di Babu, situata nella municipalità di Kongji nella contea di Ningling sotto la giurisdizione della città di Shangqiu.
Un funzionario dell’amministrazione ha commentato: «Questa è la seconda Rivoluzione Culturale. Xi Jinping sta seguendo il vecchio sentiero di Mao. Chiunque resiste sarà punito e mandato in prigione. Oggi il governo non consente più alle chiese di esistere e le sta occupando. Proprio come durante l’era di Mao Zedong, quando i territori venivano occupati e trasformati in basi rivoluzionarie».