Nella città di Zhoukou, nella provincia dello Henan, un funzionario anziano del Partito Comunista Cinese ha organizzato dei condannati che stavano scontando la propria pena fuori dal carcere per mandarli in un edificio di culto protestante della Chiesa delle Tre Autonomie a picchiare i fedeli e a intimidirli affinché rinunciassero alla fede. In Cina, la Chiese delle Tre Autonomie appartiene al protestantesimo ufficiale controllato dal governo, ma non sempre questo la salva dalle vessazioni e dalla persecuzione.
Verso le 9 del mattino del 23 aprile, Sun Wenhuam, direttore del dipartimento della Giustizia di Zhoukou, ha convocato due agenti di polizia e 17 delinquenti che scontavano la pena al di fuori della prigione per obbligarli ad andare in una chiesa della città di Nanjiao. Il direttore ha urlato ai credenti che si trovavano nella chiesa: «Ve l’avevo già detto che non vi è consentito svolgere funzioni religiose e allora perché lo state facendo di nuovo?». Quindi ha ordinato ai galeotti di chiedere a ognuno dei presenti notizie sulla propria fede. «Se dicono che abbandonano la fede, lasciateli andare, ma picchiate quelli che dicono che continueranno a credere», ha ordinato Sun Wenhuam. I delinquenti hanno così bloccato gli ingressi e hanno iniziato a interrogare i presenti uno a uno.
Un fedele settantenne ha chiesto se la Costituzione non garantisse la libertà di fede e il direttore gli ha risposto con rabbia: «Libertà? Il Partito non permette di credere in Dio, non lo sapevi? Picchiatelo!». Uno dei galeotti si è fatto avanti e ha afferrato le braccia dell’uomo, mentre un altro lo schiaffeggiava brutalmente, facendogli sanguinare gli angoli della bocca. I fedeli della comunità, furiosi per quel comportamento violento, hanno contestato il direttore e i poliziotti dicendo: «Perché picchiate la gente? Siete un’istituzione che ha il compito di applicare la legge. Non lo sapete che picchiare le persone è illegale?». Ma il direttore ha sbraitato dicendo loro che il Partito è la legge e che non credere nel Partito è illegale.
In quel momento è entrato un funzionario del villaggio, Wang Baicheng. Dopo avere saputo ciò che stava succedendo, si è schierato con il direttore, dicendo: «Ve lo meritate! Se pensate che non sia giusto, denunciatelo!”.
Davanti agli abusi e alle violenze perpetrate da personale che ha il compito di applicare la legge e da funzionari del Partito, i fedeli si sono sentiti impotenti. Come ha osservato uno di loro dopo l’incidente, «il Partito Comunista Cinese è un regime di canaglie, un’accozzaglia di banditi! Da quando Xi Jinping è salito al potere, le persecuzioni religiose sono aumentate: ora non fanno altro che irrompere nelle chiese e picchiare i credenti. È un’altra Rivoluzione Culturale!”.
Servizio di Jiang Tao