Una fedele della Chiesa di Dio Onnipotente è stata picchiata in prigione e costretta a rivelare l’identità dei suoi compagni
In Cina la Chiesa di Dio Onnipotente (CDO) è il più ampio nuovo movimento religioso cristiano cinese, inserito nella lista degli xie jiao nel 1995. Le autorità cinesi considerano i fedeli della CDO dei criminali pericolosi e li perseguitano spietatamente.
Zheng Min (pseudonimo), una fedele della CDO di Chongqing, una grande città nel sudovest del Paese, ha sperimentato questa brutalità sulla propria pelle.
Il 3 settembre cinque poliziotti si sono presentati a casa sua per cercarla, senza un mandato. Hanno sequestrato alcuni oggetti, tra cui un computer portatile e due lettori MP5, l’hanno arrestata e l’hanno condotta in un “centro di educazione giuridica” per l’indottrinamento obbligatorio.
Mentre era sotto custodia, la polizia l’ha obbligata a guardare un video sull’omicidio nel ristorante Mc’Donalds del 2014 e altri video che denigravano la CDO. L’hanno interrogata chiedendole chi fosse il responsabile della Chiesa, se lei gestisse le finanze e altre informazioni amministrative. Non ricavando nulla di utile dall’interrogatorio, l’hanno schiaffeggiata e presa a calci sulle gambe. Zheng Min aveva il viso tumefatto e sanguinante, e a fatica riusciva ad aprire la bocca per mangiare.
«Il tuo volto è ben resistente», le ha detto l’agente con cattiveria. «Non ti ho neppure buttato giù i denti. Ad altri li avrei buttati giù subito».
Poi la polizia le ha serrato le mani dietro la schiena e le ha ordinato di rimanere in posizione accovacciata per due ore. Se avesse abbassato la testa, l’avrebbero colpita in fronte. I suoi piedi sono diventati insensibili e gonfi, e sudava copiosamente.
«Questo è territorio del Partito Comunista», urlava l’agente mentre la torturava. «Il Partito Comunista non permette che tu creda in Dio. Credere in Dio è illegale!». Vedendo che ancora non voleva confessare, la polizia l’ha minacciata: «Se non dici la verità, ti uccideremo». E poi l’agente l’ha schiaffeggiata di nuovo.
Per costringere la donna a dare informazioni sulla Chiesa, la polizia l’ha portata fuori e l’ha obbligata a identificare le abitazioni dei fedeli suoi compagni che conosceva. Lo spettacolo della polizia che la scortava per le strade ha attirato folle di spettatori. Quando si è rifiutata di indicare le case, gli agenti le hanno fatto mettere le mani dietro la schiena, l’hanno afferrata per la testa, e l’hanno picchiata per la strada, tenendola a terra.
Il 5 settembre è stata rilasciata e si è rifugiata a casa dei suoi parenti per nascondersi. Più volte alcuni addetti del governo hanno telefonato o si sono presentati alla porta per tormentare la sua famiglia e hanno ordinato che si recasse a un ufficio governativo per firmare un documento di abiura della fede. Non sopportando la pressione, suo marito ha preferito cercare lavoro in un’altra città. Ora Zheng Min ha paura di essere arrestata di nuovo e non osa tornare a casa.
Era del resto già stata arrestata tre volte per via della sua fede in Dio.
Secondo l’ultimo report della Chiesa di Dio Onnipotente, nel 2018 almeno 11.111 fedeli della Chiesa sono stati arrestati, 685 persone hanno subito una qualche forma di tortura o di indottrinamento obbligatorio, almeno 20 persone sono state perseguitate fino alla morte.
Servizio di Yu Shi