Il PCC continua a demolire chiese, templi e moschee. E per rendere tutto più semplice, vara nuove normative
di Xiao Baiming
Un anno dopo l’entrata in vigore della nuova Normativa sugli affari religiosi, il 1° febbraio 2018, l’Amministrazione statale per gli affari religiosi ha adottato il Modello per una carta delle persone giuridiche nelle sedi di attività religiose (da qui in avanti il Modello). Il Modello, entrato in vigore il 1° aprile 2019, è composto da sei capitoli e dispone che i luoghi di culto debbano avere dei rappresentanti legali e commissioni di gestione “democratiche”, nonché dei contabili professionisti, e che applichino in maniera precisa i sistemi di gestione finanziaria indicati dal governo.

L’Articolo 31 del Modello stabilisce che i luoghi di culto in cui non sia possibile che le attività proseguano seguendo quanto indicato nella Carta debbano essere chiuse. Ciò è esattamente quanto sta accadendo alla maggior parte di essi.
Come ha raccontato a Bitter Winter un fedele di una sede della Chiesa delle Tre Autonomie della città di Yucheng, nella provincia orientale dello Shandong, da quando l’anno scorso è entrato in vigore il “Modello” i responsabili della Chiesa debbono partecipare ogni mese alle riunioni del Livello pastorale (una divisione amministrativa della Chiesa delle Tre Autonomie). Debbono amministrare la Chiesa in base alle normative indicate dalla sezione cittadina dell’Ufficio per gli affari religiosi. Qualsiasi luogo di culto che non raggiunga la gestione standardizzata imposta dal governo viene chiuso.
«La maggior parte dei fedeli della Chiesa sono persone anziane», ha detto l’uomo. «È dura trovare qualcuno che sia in grado di usare il computer. Il responsabile, il contabile e il tesoriere hanno circa sessant’anni. È difficile raggiungere i requisiti stabiliti nel “Modello”».
Infatti, in agosto del 2019 la sala per riunioni religiose cui il credente apparteneva è stata chiusa, proprio perché non raggiungeva i requisiti.
Un responsabile di una Chiesa delle Tre Autonomie che si trova in una contea nella giurisdizione della città di Luoyang, nella provincia centrale dell’Henan, ha raccontato a Bitter Winter che tutte le Chiese della contea hanno l’obbligo di applicare il “Modello”.
«Il governo impone che ciascuna Chiesa debba disporre di un contabile con un certificato di qualificazione in ragioneria a livello di scuola superiore o più alto che ne gestisca le finanze», ha affermato l’uomo. «Poiché nella nostra Chiesa non c’è tale figura, dobbiamo spendere 2mila renminbi (circa 280 dollari statunitensi) al mese per pagarne uno. Non necessariamente un contabile è disposto a lavorare per noi, con tale stipendio, e quel che è peggio è che non siamo in grado di affrontare una spesa così elevata».
«Lo Stato gestisce le Chiese come se fossero un modello sociale [cioè un modello laico] e le mette sotto pressione», ha aggiunto il responsabile. «In nome della “normalizzazione”, il regime aumenta il controllo sulle Chiese e ne impedisce lo sviluppo, facendole piano piano perire».
In gennaio del 2019, l’Amministrazione statale per gli affari religiosi e il ministero per gli Affari civili hanno emesso congiuntamente una Notifica sulla registrazione delle persone giuridiche dei luoghi di culto. Essa stabilisce indicazioni dettagliate a proposito delle domande di registrazione dei luoghi di culto per le persone giuridiche che vi appartengono e molti di essi hanno fatto un passo indietro nel leggere la misura che prevede che essi debbano «possedere i beni necessari e un capitale registrato che ammonti a non meno di 100mila renminbi (circa 14mila dollari) ».
L’Amministrazione statale per gli affari religiosi e il ministero per gli Affari civili hanno emesso congiuntamente una Notifica sulla registrazione delle persone giuridiche dei luoghi di culto (immagine tratta da uno screneshot del sito web)
«È difficile per noi disporre di un capitale registrato così elevato. E poi, una volta effettuata la registrazione, il denaro della Chiesa sarà controllato dall’amministrazione», ha detto a Bitter Winter un pastore della città di Jingzhou, nella provincia centrale dell’Hubei. «Inoltre, il regime limita i contenuti dei sermoni e permette che trattino solo dei valori centrali del socialismo e della fede nel Partito Comunista. Indicando una linea politica dopo l’altra, lo Stato mira semplicemente a eliminare le Chiese che sfuggano al suo controllo».
Una persona che frequentava in precedenza la Chiesa delle Tre Autonomie e che ha rifiutato di sottomettersi al controllo da parte del governo, ora partecipa ai servizi di preghiera in una Chiesa domestica. «La ragione per cui lo Stato applica il Modello è che vuole estendere il proprio controllo sul personale e sulle finanze delle Chiese e portare a termine in via definitiva la “sinizzazione” della religione», ha raccontato a Bitter Winter. «In pochi decenni, in Cina, il protestantesimo potrebbe essere distrutto». Egli ha lamentato il fatto che neppure la morte del pastore Song Yongsheng abbia potuto ribaltare la situazione del protestantesimo.
Song Yongsheng, il presidente del Consiglio cristiano della città di Shangqiu, nell’Henan, si è suicidato gettandosi dal balcone del suo ufficio al quinto piano il 17 luglio 2019, all’età di 54 anni. L’uomo ha lasciato un biglietto con le motivazioni del suo atto, in cui scriveva che sotto il controllo della sezione locale del PCC la Chiesa delle Tre Autonomie si era trasformata in «quattro differenze»: differente da una chiesa, differente da un’agenzia governativa, differente da un’associazione e differente da un’azienda.
Oltre alla repressione ai danni dei luoghi di preghiera cristiani, anche i templi buddhisti e taoisti, le moschee islamiche e i luoghi di culto di altre religioni non vengono risparmiati. Il rappresentante legale di un tempio buddhista della città di Shijiazhuang, nella provincia settentrionale dell’Hebei, ha affermato con tristezza: «Se non ci comportiamo come ordina la Carta, il nostro tempio non godrà più dell’approvazione governativa. Dal momento che la Cina è uno Stato a partito unico, nessuno può sopravvivere se non obbedisce al PCC».
Alcuni rappresentanti legali sono preoccupati anche per via delle nuove Misure amministrative per i gruppi religiosi del 2019, che entreranno in vigore il 1° febbraio 2020. Tali misure impongono a tutte le religioni di «diffondere le politiche del Partito». Le religioni in Cina precipiteranno in una situazione ancora peggiore, ha affermato uno di loro.